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RECENSIONE: HUNGER GAMES - IL CANTO DELLA RIVOLTA DI SUZANNE COLLINS

Buon pomeriggio readers,
 con Il canto della rivolta si conclude la saga della Collins.

HUNGER GAMES
Il canto della rivolta
di Suzanne Collins

Genere: Distopico
Editore: Mondadori
Prezzo: € 12,50 (€ 7,99 ebook)
Pagine: 419
Uscita: 16 Aprile 2012
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno. Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.
Recensione

ATTENZIONE SPOILER se non avete letto il primo e il secondo volume, non leggete questa recensione o vi rovinerete la storia!
“Tra noi due, Katniss sceglierà quello che ritiene indispensabile alla sua sopravvivenza.”
Il secondo capitolo degli “Hunger Games: La ragazza di fuoco ” ci ha lasciato in balia di mille domande senza risposte e che dire…anche questo terzo e conclusivo libro è stato veramente intenso e spettacolare…già dalle prime pagine volevo assolutamente capire che cosa sarebbe successo nel finale e sapeste quante volte mi sono trattenuta nell’andare direttamente nelle ultime pagine per leggerlo… ma alla fine sono riuscita a pazientare e ne è valsa veramente la pena.
Troviamo Katniss totalmente cambiata, non è più la ragazza coraggiosa ma timida dei primi due libri, è una ragazza fredda e calcolatrice che ha come suo unico scopo quello di uccidere il Presidente Snow.
Anche il ragazzo del pane, Peeta lo troviamo TOTALMENTE cambiato…
Alla fine del secondo libro avevamo lasciato l'arena all'improvviso, con Katniss in viaggio verso il distretto 13, recuperata dai ribelli e Peeta rapito da Capitol City.
Katniss inizialmente è disperata ma questo distacco sembra causare quasi la fine della scintilla del “vero e non più finto ” amore che si era creato ne “La Ragazza di Fuoco” anzi in quest’ ultimo sembra quasi che la protagonista sia più orientata verso una storia con il suo migliore amico, Gale.
Ritornando a Panem ci troviamo in piena rivolta i distretti si stanno finalmente ribellando a Capitol City, ogni distretto sta dichiarando la Sua dipendenza eppure Katniss non si sente al suo posto, si sente come se gli stessi ribelli la stessero usando per i loro scopi, proprio come al tempo degli Hunger Games aveva fatto Capitol City.
Fortunatamente la protagonista volge a suo favore questa faccenda e accetta di continuare ad essere la Ghiandaia Imitatrice a patto che il distretto 13 liberi Peeta dalle mani di Capitol City. Finalmente arriva il tanto sognato incontro, finalmente posso capire chi sceglierà Katniss tra lui e Gale ma quando si precipita ad abbracciarlo la nostra protagonista trova una brutta sorpresa… Peeta non è più Peeta.
Viene per questo messo da parte Peeta per più di metà libro si parla solo di katniss, Gale e i personaggi che aiuteranno di nuovo Katniss a scendere in quella che sembra una vera e propria arena a capo di una missione, dove lei stessa ne farà capo, per uccidere Snow.
E dopo svariate pagine di azione (forse un po’ troppe da immaginare quindi attendiamo l’ultimo film)siamo arrivati alla conclusione della trilogia in cui la scrittrice ci regala un susseguirsi di colpi di scena inaspettati alcuni anche davvero drammatici devo dire.
Dopo Harry Potter, non credevo che ci fosse un’altra saga avventurosa così bella ma grazie alla Collins mi sono ricreduta. Ovviamente non pensate che finisca “E vissero tutti felici e contenti…” perché se è così non sprecate tempo a leggerla… la scrittrice ha dato una giusta conclusione, veritiera e cruda!
“Quello di cui ho bisogno per sopravvivere non è il fuoco di Gale, acceso di odio e di rabbia. Ho abbastanza fuoco di mio. Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera. Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione. La promessa di una vita che continua, per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito. Di una vita che può essere ancora bella. E solo Peeta è in grado di darmi questo.”

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