Buonasera miei amici lettori come state dopo questo week end orrido? Putroppo ho letto e sentito tante atrocità sui social in questi giorni quindi non voglio soffermarmi minimamente su questo argomento e passo subito alla Rubrica del martedì, il Teaser Tuesday, e per chi ancora non sa come funziona ecco
le sue semplici regole:
- Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso
- Condividi un breve spezzone di quella pagina (Teaser)
- Attento a non fare spoiler
- Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.
- Ovviamente si posta il martedì (Tuesday)
Oggi vi voglio proporre un libro visto qualche tempo fa su qualche blog...mi ispira tantissimo e voi cosa ne pensate?
Data di
pubblicazione: 11 gennaio 2012
Editore: Rizzoli
Autrice: Erin Morgenstern
Pagine: 460
Editore: Rizzoli
Autrice: Erin Morgenstern
Pagine: 460
Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora". È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.
[estratto dal Capitolo "L'Attesa" - Il Circo della notte di Erin Morgenstern]
Il circo arriva inaspettato.
Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era.
I tendoni svettano a strisce bianche e nere, niente oro né cremisi. Nessun colore, eccetto quello degli alberi e dell'erba dei campi intorno. Strisce bianche e nere contro il cielo grigio. Innumerevoli tende di varie forme e dimensioni incastonate in un mondo incolore e circondate da una recinzione di ferro battuto. Perfino i lembi di terra visibili tra i tendoni sono in bianco e nero, di polvere o pittura, o altre astuzie da circo.
Ma non è aperto al pubblico. Non ancora. Bastano poche ore perché si sparga la voce. Nel pomeriggio la notizia ha già fatto il giro delle città vicine. Il passaparola è più efficace della parola fatta di inchiostro, o dei punti esclamativi su manifesti e locandine. È una notizia insolita e d'effetto, la brusca apparizione di un circo misterioso. La gente resta di stucco alla vista dei tendoni più alti. Osserva rapita l'orologio appena al di là dell'inferriata, che nessuno sa descrivere con precisione. Sull'insegna nera e bianca appesa all'entrata si legge:
Apre al Crepuscolo
Chiude all'Aurora
«Che razza di circo è mai questo che vive solo la notte?» si chiede la gente. Eppure con l'approssimarsi del buio un folto gruppo è già in attesa, là fuori.
E tu sei fra loro, naturalmente. La tua curiosità ha avuto la meglio, come d'abitudine. Fermo in piedi nella luce che scolora, la sciarpa intorno al collo tirata su per bene contro la gelida brezza della sera, sei in attesa di vedere con i tuoi occhi quel circo che apre solo dopo il calare del sole. La biglietteria dietro il cancello è ancora sbarrata. I tendoni immobili, poche le lievi increspature portate dal vento. Il solo movimento è quello delle lancette dell'orologio che battono i minuti, sempre che un simile prodigio di scultura possa essere definito orologio. Tutto appare abbandonato e vuoto. Eppure ti sembra di sentire il profumo del caramello diffondersi nell'aria notturna, sgusciare da sotto l'odore frizzante delle foglie d'autunno. Una dolcezza sottile oltre il margine del freddo.
Il sole cala interamente dietro l'orizzonte, e l'ultima luce scivola dall'imbrunire al crepuscolo. La gente intorno a te si fa impaziente. Una marea di piedi freme, labbra sbuffano e borbottano se non sia il caso di lasciar perdere e cercare un luogo più caldo dove trascorrere la serata. Tu stesso ti dibatti nel dubbio, quand'ecco che accade. Dapprima uno scoppiettio. Quasi impercettibile al di sopra del vento e delle chiacchiere. Sommesso come l'acqua che bolle in attesa del tè. Poi, la luce. Uno sfarfallio di piccoli bagliori corre lungo i tendoni, quasi il circo fosse ricoperto di lucciole. La folla in attesa ammutolisce. C'è chi osserva a bocca aperta. Un bimbo batte con gioia le mani.
Con i tendoni immersi in un alone di luce, sfavillanti contro il cielo nero, appare l'insegna.
Schierate a sovrastare il cancello, nascoste fra le volute di ferro, altre luci si accendono fremendo. Si animano crepitando, liberando cascate di scintille argentate e fumo. Chi si trova più vicino alle sbarre arretra istintivamente di un passo
Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era.
I tendoni svettano a strisce bianche e nere, niente oro né cremisi. Nessun colore, eccetto quello degli alberi e dell'erba dei campi intorno. Strisce bianche e nere contro il cielo grigio. Innumerevoli tende di varie forme e dimensioni incastonate in un mondo incolore e circondate da una recinzione di ferro battuto. Perfino i lembi di terra visibili tra i tendoni sono in bianco e nero, di polvere o pittura, o altre astuzie da circo.
Ma non è aperto al pubblico. Non ancora. Bastano poche ore perché si sparga la voce. Nel pomeriggio la notizia ha già fatto il giro delle città vicine. Il passaparola è più efficace della parola fatta di inchiostro, o dei punti esclamativi su manifesti e locandine. È una notizia insolita e d'effetto, la brusca apparizione di un circo misterioso. La gente resta di stucco alla vista dei tendoni più alti. Osserva rapita l'orologio appena al di là dell'inferriata, che nessuno sa descrivere con precisione. Sull'insegna nera e bianca appesa all'entrata si legge:
Apre al Crepuscolo
Chiude all'Aurora
«Che razza di circo è mai questo che vive solo la notte?» si chiede la gente. Eppure con l'approssimarsi del buio un folto gruppo è già in attesa, là fuori.
E tu sei fra loro, naturalmente. La tua curiosità ha avuto la meglio, come d'abitudine. Fermo in piedi nella luce che scolora, la sciarpa intorno al collo tirata su per bene contro la gelida brezza della sera, sei in attesa di vedere con i tuoi occhi quel circo che apre solo dopo il calare del sole. La biglietteria dietro il cancello è ancora sbarrata. I tendoni immobili, poche le lievi increspature portate dal vento. Il solo movimento è quello delle lancette dell'orologio che battono i minuti, sempre che un simile prodigio di scultura possa essere definito orologio. Tutto appare abbandonato e vuoto. Eppure ti sembra di sentire il profumo del caramello diffondersi nell'aria notturna, sgusciare da sotto l'odore frizzante delle foglie d'autunno. Una dolcezza sottile oltre il margine del freddo.
Il sole cala interamente dietro l'orizzonte, e l'ultima luce scivola dall'imbrunire al crepuscolo. La gente intorno a te si fa impaziente. Una marea di piedi freme, labbra sbuffano e borbottano se non sia il caso di lasciar perdere e cercare un luogo più caldo dove trascorrere la serata. Tu stesso ti dibatti nel dubbio, quand'ecco che accade. Dapprima uno scoppiettio. Quasi impercettibile al di sopra del vento e delle chiacchiere. Sommesso come l'acqua che bolle in attesa del tè. Poi, la luce. Uno sfarfallio di piccoli bagliori corre lungo i tendoni, quasi il circo fosse ricoperto di lucciole. La folla in attesa ammutolisce. C'è chi osserva a bocca aperta. Un bimbo batte con gioia le mani.
Con i tendoni immersi in un alone di luce, sfavillanti contro il cielo nero, appare l'insegna.
Schierate a sovrastare il cancello, nascoste fra le volute di ferro, altre luci si accendono fremendo. Si animano crepitando, liberando cascate di scintille argentate e fumo. Chi si trova più vicino alle sbarre arretra istintivamente di un passo
Io mi sono incuriosita tanto a leggere qualcosa da postarvi e voi che ne pensate?
Questo libro è favoloso ^_^ un vero incanto.
RispondiEliminaQuesto libro mi incuriosisce tantissimo, ma non sono mai riuscita a trovarlo!!
RispondiEliminamolto carina questa rubrica
RispondiEliminaGrazie mille Susy :-)
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