Buon Sabato Readers,
cosa state combinando oggi di bello? Io sto smontando la cabina armadio perchè avendo fatti i lavori la scorsa settimana, dentro c'è il panico...e dopo un pranzo a base di Pad Thai (gnam gnam gnam) me ne andrò da Ikea a comprare le tende della camera ehehe...mamma mia quante chiacchere solitamente non lo faccio mai quindi facciamo i seri e veniamo al perchè del post...
Oggi voglio presentarvi il libro di una simpatica Autrice Emergente che ha anche il mio stesso nome... SONIA PAOLINI
Titolo: Beethoven's Silence - Io sono Irina e sono Elise
Data di pubblicazione: 13 gennaio 2016
Editore: Lettere Animate
Autrice: Sonia Paolini
Pagine: 362
Genere: Romanzo Rosa, Narrativa Contemporanea
Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e inaspettatamente dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere l’esistenza di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero. Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l’energia della dottoressa Jean La Mot, che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l’ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, di riavere accanto a sé la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto…
ESTRATTO DAL LIBRO
Trovò Philippe seduto sul divano che leggeva un libro. Appena lui la vide, chiuse il libro e non disse nulla. Continuò a osservarla, mentre avanzava verso di lui. Lei lo salutò timidamente. “Ti rendi conto di cosa hai fatto questa notte? Alla festa hai bevuto, ti sei drogata e chissà cos’altro è accaduto… non so cosa pensare di te. Perché Elise, perché?” La ragazza non rispose, si sedette anche lei sul divano e restò in silenzio con lo sguardo rivolto a terra. Dopo qualche momento Philippe continuò: “Da oggi Etienne non verrà a prenderti per andare a scuola insieme, come non ti accompagnerà al ritorno, gliel’ho proibito. Non posso permettere che una cosa del genere si ripeta, sei sotto la mia responsabilità, io rispondo di tutto quello che ti accade. Sei qui per vivere meglio, ma, a quanto pare, siamo veramente lontani da quanto il progetto auspicava. Finora ogni cosa si è rivelata un fallimento. Non è tua la colpa, sono stato io che, non sapendo come comportarmi, come contenermi con una giovane ragazza, ho sbagliato tutto. Se ad Agen sapessero cosa è accaduto la notte scorsa, ti farebbero tornare immediatamente. Forse è proprio quello che desideri. Voglio dirti, comunque, una cosa. Ci tengo a questo progetto e, anche se è poco tempo che sei qui, personalmente ne sto giovando. Mi sento diverso, mi sento meglio, sento di voler finalmente superare la tristezza che da sei anni mi soffoca, e tu mi stai aiutando. Non posso lasciarti andare e non voglio. Lo so, il mio è un pensiero egoista, non posso tenerti prigioniera perché mi fai stare bene. Però credo che anche per te sia meglio stare qui a vivere una vita tranquilla e serena, piuttosto che in un istituto, dove ogni posto, ogni stanza, ogni angolo non possono che ricordare il tuo passato. Voglio provare a portare avanti il nostro progetto e spero fino in fondo, ma per farlo ho bisogno della tua collaborazione. Vorrei non doverlo chiedere, però devo sapere cosa desideri veramente, almeno per capire se sto combattendo da solo contro i mulini a vento o se ho qualche speranza.” Finito di parlare, restò in silenzio in attesa della sua risposta. Una tempesta di emozioni, di disparati pensieri assediò la mente di Irina. Non si era mai chiesta se, dopo tutti quei giorni vissuti a Neuilly-sur-Seine, desiderasse ancora tornare ad Agen, dal suo Pierre, o, invece, desiderasse rimanere. “Non lo so” rispose con un filo di voce, senza sollevare lo sguardo da terra, tanto che lui non riuscì a comprendere quanto aveva detto. “Quando ti sei arrabbiata con me, perché non ti ho parlato del mio passato, hai detto che il motivo della tua irritazione era che per un momento ti eri illusa che potessi essere il padre che da anni non hai più. Se me lo permettessi, potrei imparare a essere quel padre, quel padre che ti accompagna al mattino a scuola e che ti riprende all’uscita, che il pomeriggio ti aiuta nei compiti, che ti ascolta se hai qualcosa da dire, che ti vuole bene come se ne vuole a una figlia. Sento di volerti bene Elise e l’ho capito questa notte, quando ti ho visto ridotta in quel modo. Ero triste, ero preoccupato e mi sono sentito impotente. Vorrei che decidessi di restare… vorrei che mi aiutassi a dare un senso alla mia esistenza, e so che, il prendermi cura di te, può farlo.” La ragazza restò assorta nei propri pensieri ancora qualche momento, poi si alzò dal divano e, volgendosi verso di lui, disse: “Vado a prepararmi, tra poco apriranno il cancello del liceo e non posso fare tardi. Mi aspetti qui?” La guardò sorpreso. “Certo, mi troverai qui, come sempre”.
Sonia Paolini è nata e vive in provincia di Roma
insieme ai tre figli e al marito. Lavora in un’azienda di Roma e nel tempo
libero si diletta nella scrittura. A dicembre 2012 ha pubblicato un romanzo in
versione e-book (Sinnerman, casa editrice Drops Edizioni), nel 2013 ha pubblicato due racconti in
versione cartacea (Nothing Else Matters, casa editrice Montegrappa, raccolta
Mon Amour!, Sanctae Foedus Amicitiae, casa editrice Montegrappa, raccolta Mes
Amis!) arrivati finalisti a due concorsi letterari indetti dalla casa editrice.
Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’, è il suo nuovo romanzo
pubblicato a gennaio 2016 dalla casa editrice Lettere Animate.
COME CONTATTARE L'AUTRICE
Ciao, ti ho nominata qui ;D http://allineedisacharming.blogspot.it/2016/02/link-party-1-disneys-lottery_20.html
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