Hola readers,
pensavate che oggi vi lasciassi senza neanche una tappa di un blogtour e invece ahahah eccomi qui...
Lo so questo mese sono impazzita non so neanche io quanti ne ho fatti ma li adoro, perchè mi fanno tirar fuori tanto di quella creatività che non pensavo di aver in più mi hanno dato la possibilità di conoscere libri che probabilmente da sola non avrei mai scoperto...
Oggi sono qui per presentarvi qualche estratto del libro di Martina Battistelli.
Oblivium
Martina Battistelli
Martina Battistelli
Pagine: 268
Genere: Paranormal Romance
Editore: Lettere Animate
Alice Jackson ha sempre avuto tutto ciò che desiderava. Ricchezza, popolarità e rispetto erano gli ingredienti principali della sua ricetta per una vita perfetta. Una vita, però, priva di amore. Una tragedia le strappa quel che era rimasto della sua famiglia e decide di fuggire. Si trasferisce a Nottingate, una piccola cittadina dello stato di New York, dove troverà le risposte alle sue domande. Alice non è mai stata una normale adolescente: qui scoprirà di avere capacità straordinarie e di far parte degli Ultimi.
Ma una profezia si è diffusa tra la sua gente: il mondo degli Ultimi è in pericolo, e solo lei può cambiarne la sorte, perché è più potente di ognuno di loro.Inizia, per Alice, un tortuoso viaggio alla scoperta di se stessa e di quella vita che non aveva mai visto sotto la giusta prospettiva. Il suo muro di apatia verrà abbattuto da un sentimento infinitamente più forte: l’amore per l’essere più puro che Alice abbia mai incontrato e l’unico in grado di accompagnarla in questo percorso di rinascita.Durante questo viaggio, tra amicizia, amore, morte e tradimenti si delineerà una nuova esistenza complessa e dolorosa, ma anche sorprendente e appagante, se lei avrà il coraggio di affrontarla con la giusta dose di passionalità.Imparerà che una vita senza sentimenti non è vita, ma solo sopravvivenza.
Oblivium è il primo libro di una saga fantasy che vi terrà col fiato sospeso fino alla fine.
In questa tappa mi occuperò di mostrarvi qualche estratto ma invece di mettervi li qualche frase banale abbiamo scelto di trattare dei temi molto importanti che in realtà si possono definire anche come i temi principali del libro.
Estratti
________________________________________________________________________________
AMORE, AMICIZIA E BULLISMO
AMICIZIA
#1
#1
“«Ci tieni davvero così tanto? A quel Matt». Joy tentò con tutta se stessa di non sembrare disgustata, e forse per la prima volta in tutta la sua vita ci riuscì. Voleva davvero essere una buona amica per Alice, e secondo lei il giusto modo di farlo era sempre stato essere sincera in ogni situazione e non nascondere mai nulla, né fatti, né sentimenti o sensazioni. Ma stavolta era diverso. Allie sembrava soffrire e non voleva farla sentire peggio.
«Quel Matt é una persona meravigliosa. È premuroso, gentile e…». Sbuffò, sedendosi sulla panca davanti al letto di Joy, e la sua amica la affiancò.
«Diverso?».
«Già… Forse. Non lo so». Si nascose il volto tra le mani, poi guardò Joy, sofferente. «È frustrante provare dei sentimenti, sai?».
Joy sembrò pensarci su. «Veramente no».
L’arcata sopraccigliare di Allie si inarcò notevolmente prima che scoppiasse in una risata fragorosa insieme a Joy. Non ricordava di aver mai vissuto un momento del genere insieme a lei. Di solito era Mia quella saggia e interessata al benessere di entrambe. In realtà, Allie non aveva mai saputo comprendere del tutto Joy e il suo strano modo di dimostrare i propri sentimenti.
«Avanti, torniamo di là. La festa è appena iniziata. Io e Mia ci siamo impegnate molto nella preparazione. Mi sono anche rotta un’unghia perché ho dovuto spostare da sola delle cose… Ora è inutile spiegarti cosa, comunque. Il punto è che ci ho messo tutta me stessa». Allie la squadrò molto attentamente e probabilmente fece un’espressione poco convinta, perché Joy sembrò un tantino offesa. «Davvero!».
«Ti credo. Dico sul serio», si sentì di sottolineare, all’occhiata contrariata di Joy.
«Va bene, andiamo». Si alzò e porse una mano ad Allie, sorridendo. «E ricorda: è meglio essere…».
«…temuti che amati».”
#2
“«Alice». Quando Allie alzò lo sguardo vide Janet di fronte a lei, nel lungo corridoio. «Ti aspettavo».
«Creepy», rispose senza fermarsi, ma Janet la seguì e la affiancò.
«Volevo ringraziarti», continuò.
«Non c’è problema», rispose senza sentimento.
«Monroe sa essere una vera strega, a volte».
Ad Alice sfuggì un ghigno ironico. «Ma davvero?».
«Sì, be’, lei… non lo fa apposta, non è sempre così».
Alice si fermò bruscamente, seccata. «Ne dubito fortemente. E sono anche sicura che tu lo sappia bene. Quindi perché non saltiamo la parte in cui si suppone ti ripeta che sei mille volte migliore di quelle persone per frequentarle, e passiamo direttamente alla domanda finale “cosa vuoi da me”?».
«Un’amica sincera».
Alice scoppiò a ridere, seriamente divertita. «Tu non sai cosa dici. Fidati, non vuoi davvero essere amica mia».
«So perché ti comporti in questo modo», disse prima che Alice si voltasse per andarsene.
Le rivolse un sorriso in segno di sfida e aspettò che parlasse. «Allontani tutti da te perché sei arrabbiata».
Alice era incredula. «Io sarei…?».
«Sì, sei perennemente irritata. Perché ti senti sola, incompresa. Probabilmente ti senti in colpa per qualcosa. Odi il mondo, tutti quanti, ma specialmente te stessa, perché…». Janet si interruppe. «Il motivo non è importante, ma resta il fatto che cerchi solo di punirti, allontanando chiunque tenti di avvicinarti e…».
«Come diavolo…? Hai letto il mio fascicolo, non è vero?». La voce di Alice superò di gran lunga la tonalità normale.
Janet indietreggiò all’istante. Lo sguardo di Alice era di nuovo nero come quella mattina. «Io…».
«Cosa c’è scritto? Dimmelo!», urlò, fuori di sé, avanzando verso di lei. Janet si ritrovò con le spalle al muro, terrorizzata dal pensiero di venire presto picchiata.
Alice si rese conto della situazione quando intorno a lei non sentì più alcun suono. Tutti avevano smesso di muoversi, di parlare, di fare qualsiasi cosa stessero facendo. Jenny non riusciva ad emettere suoni, aveva gli occhi spalancati per lo spavento e lo stupore.
«Ragazze, tutto bene?». Il professor White le raggiunse all’istante.
Alice si allontanò da Janet, tornando in sé. «A meraviglia», rispose subito.
«Janet?», le chiese poi.
Quando Jenny annuì, White tornò indietro, lentamente e con poca convinzione. Alice tornò a fissare Janet, sentendo ancora il suo sguardo bruciarle addosso.
«Bene». Allie si schiarì la voce. «È tutto ok, non importa. Ma non… provare mai più a psicanalizzarmi. Mai più», sussurrò.
Un istante dopo se n’era andata, lasciando Jenny immobile contro il muro a tentare di riprendersi.”
«Creepy», rispose senza fermarsi, ma Janet la seguì e la affiancò.
«Volevo ringraziarti», continuò.
«Non c’è problema», rispose senza sentimento.
«Monroe sa essere una vera strega, a volte».
Ad Alice sfuggì un ghigno ironico. «Ma davvero?».
«Sì, be’, lei… non lo fa apposta, non è sempre così».
Alice si fermò bruscamente, seccata. «Ne dubito fortemente. E sono anche sicura che tu lo sappia bene. Quindi perché non saltiamo la parte in cui si suppone ti ripeta che sei mille volte migliore di quelle persone per frequentarle, e passiamo direttamente alla domanda finale “cosa vuoi da me”?».
«Un’amica sincera».
Alice scoppiò a ridere, seriamente divertita. «Tu non sai cosa dici. Fidati, non vuoi davvero essere amica mia».
«So perché ti comporti in questo modo», disse prima che Alice si voltasse per andarsene.
Le rivolse un sorriso in segno di sfida e aspettò che parlasse. «Allontani tutti da te perché sei arrabbiata».
Alice era incredula. «Io sarei…?».
«Sì, sei perennemente irritata. Perché ti senti sola, incompresa. Probabilmente ti senti in colpa per qualcosa. Odi il mondo, tutti quanti, ma specialmente te stessa, perché…». Janet si interruppe. «Il motivo non è importante, ma resta il fatto che cerchi solo di punirti, allontanando chiunque tenti di avvicinarti e…».
«Come diavolo…? Hai letto il mio fascicolo, non è vero?». La voce di Alice superò di gran lunga la tonalità normale.
Janet indietreggiò all’istante. Lo sguardo di Alice era di nuovo nero come quella mattina. «Io…».
«Cosa c’è scritto? Dimmelo!», urlò, fuori di sé, avanzando verso di lei. Janet si ritrovò con le spalle al muro, terrorizzata dal pensiero di venire presto picchiata.
Alice si rese conto della situazione quando intorno a lei non sentì più alcun suono. Tutti avevano smesso di muoversi, di parlare, di fare qualsiasi cosa stessero facendo. Jenny non riusciva ad emettere suoni, aveva gli occhi spalancati per lo spavento e lo stupore.
«Ragazze, tutto bene?». Il professor White le raggiunse all’istante.
Alice si allontanò da Janet, tornando in sé. «A meraviglia», rispose subito.
«Janet?», le chiese poi.
Quando Jenny annuì, White tornò indietro, lentamente e con poca convinzione. Alice tornò a fissare Janet, sentendo ancora il suo sguardo bruciarle addosso.
«Bene». Allie si schiarì la voce. «È tutto ok, non importa. Ma non… provare mai più a psicanalizzarmi. Mai più», sussurrò.
Un istante dopo se n’era andata, lasciando Jenny immobile contro il muro a tentare di riprendersi.”
AMORE
#1
“«Ancora, ancora!», esclamò Annie saltellando sul letto.
«È già la seconda volta, oggi! Non ti stanchi di sentire la stessa storia due volte di seguito?». E per la decima volta in una settimana, pensò.
«Mi piace sapere come vanno a finire le cose», fu la sua risposta laconica. «Dai, un’altra sola!», continuò. Ma l’istinto la tradì quando la portò a stropicciarsi gli occhi con il dorso delle mani.
«No, Annie, stai crollando dal sonno». Alice si alzò sorridendo e Annie si sistemò sotto le coperte che le tirò fin sul mento. «Domani», sentenziò poi, avvicinandosi all’uscio della porta.
«Allie», la chiamò mentre iniziava a chiudere gli occhi.
Alice tornò subito indietro. «Sì?».
«Tu mi proteggerai sempre, vero? Come ha fatto Anna con Elsa?». La sua voce era poco più che un sussurro, ormai.
«Certo. Non permetterò che ti accada nulla di male».
«Mai?».
Le spostò un ricciolo definito dal volto scuro. «Mai. Te lo prometto».
Solo dopo aver visto comparire un sorriso stanco sul suo viso angelico, Alice le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza, spegnendo la luce.”
«È già la seconda volta, oggi! Non ti stanchi di sentire la stessa storia due volte di seguito?». E per la decima volta in una settimana, pensò.
«Mi piace sapere come vanno a finire le cose», fu la sua risposta laconica. «Dai, un’altra sola!», continuò. Ma l’istinto la tradì quando la portò a stropicciarsi gli occhi con il dorso delle mani.
«No, Annie, stai crollando dal sonno». Alice si alzò sorridendo e Annie si sistemò sotto le coperte che le tirò fin sul mento. «Domani», sentenziò poi, avvicinandosi all’uscio della porta.
«Allie», la chiamò mentre iniziava a chiudere gli occhi.
Alice tornò subito indietro. «Sì?».
«Tu mi proteggerai sempre, vero? Come ha fatto Anna con Elsa?». La sua voce era poco più che un sussurro, ormai.
«Certo. Non permetterò che ti accada nulla di male».
«Mai?».
Le spostò un ricciolo definito dal volto scuro. «Mai. Te lo prometto».
Solo dopo aver visto comparire un sorriso stanco sul suo viso angelico, Alice le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza, spegnendo la luce.”
#2
“Fu in quell’occasione che conobbe realmente Matt. Non fu un incontro particolarmente degno di nota, anzi, tutt’altro, ma Allie lo ricordava come fosse il giorno prima. Dopotutto, il suo non era uno sguardo che si dimenticava facilmente.
Alice aveva finalmente trovato l’uscita della villa di Joy quando si accasciò sul recinto del vialetto provando una sensazione nauseante e disgustosa. Non appena cadde a terra rigettando tutto ciò che aveva bevuto, però, avvertì una presenza a fianco a lei. Qualcuno aveva appena posato un giubbotto sulla sua schiena e con una mano le aveva spostato i capelli dal volto.
Quel qualcuno era Matthew Grey, sguardo di ghiaccio, espressione premurosa. Alice non era mai stata guardata in quel modo da nessuno.
Quando si riprese non sapeva se provare imbarazzo o sorpresa. Lo guardò come fosse un alieno sceso sulla Terra, chiedendosi se fosse lo stesso ragazzo che lei, Mia e Joy sfottevano sempre a scuola. Perché non sembrava affatto lui. O meglio, Allie non l’aveva mai considerato da un altro punto di vista.
Dal punto di vista di un ragazzo bellissimo e buono, ad esempio.
«Stai bene?», le chiese strofinando lentamente una mano sulla sua schiena, per calmarla e scaldarla insieme, pensò Allie.
Alice, però, non aveva la più pallida idea di come reagire a un tale comportamento, così preferì fuggire e fingere di non ricordare nulla di quella sera.
Ma Allie ricordava. Ogni cosa.”
Alice aveva finalmente trovato l’uscita della villa di Joy quando si accasciò sul recinto del vialetto provando una sensazione nauseante e disgustosa. Non appena cadde a terra rigettando tutto ciò che aveva bevuto, però, avvertì una presenza a fianco a lei. Qualcuno aveva appena posato un giubbotto sulla sua schiena e con una mano le aveva spostato i capelli dal volto.
Quel qualcuno era Matthew Grey, sguardo di ghiaccio, espressione premurosa. Alice non era mai stata guardata in quel modo da nessuno.
Quando si riprese non sapeva se provare imbarazzo o sorpresa. Lo guardò come fosse un alieno sceso sulla Terra, chiedendosi se fosse lo stesso ragazzo che lei, Mia e Joy sfottevano sempre a scuola. Perché non sembrava affatto lui. O meglio, Allie non l’aveva mai considerato da un altro punto di vista.
Dal punto di vista di un ragazzo bellissimo e buono, ad esempio.
«Stai bene?», le chiese strofinando lentamente una mano sulla sua schiena, per calmarla e scaldarla insieme, pensò Allie.
Alice, però, non aveva la più pallida idea di come reagire a un tale comportamento, così preferì fuggire e fingere di non ricordare nulla di quella sera.
Ma Allie ricordava. Ogni cosa.”
#3
“«Alice, ma chi era quel ragazzo?», le domandò poi, una volta tornate in camera sua. «Quello alto, biondo, bello... Non so come diavolo ho fatto a prenderlo per Taylor o per Chris, è totalmente diverso. Sai, Chris era il mio migliore amico. Lo è ancora credo, ma non lo sento da quando si è trasferito e non so perché. Credo che la sua partenza mi abbia spezzato il cuore. È anche per questo che mi sono unita al gruppo di Monroe e gli altri, perché...».
Janet continuò a parlare a macchinetta, ma Alice non riusciva a prestare attenzione alle sue parole. Restò a fissare il giubbotto di pelle appeso alla porta della stanza, chiedendosi cosa stesse facendo Daniel, al Rifugio. Allora capì qualcos’altro, riguardo a quel ragazzo. La sensazione che aveva provato mentre diceva a Zafira che sarebbe sparita per sempre dalle loro vite... non era sua. Era di Dan. In qualche modo aveva sentito la loro conversazione e aveva provato quell’emozione che Alice aveva percepito, ne era certa. Ora che aveva approfondito il legame che c’era tra loro, era sicura che, sebbene l’avesse creduta sua, in realtà quella sensazione non le apparteneva affatto.
E Dan sapeva che lo avrebbe scoperto, voleva che lo scoprisse.
«Allora non sei qui per convincermi a tornare».
«Vorrei che lo facessi».
Perché non voleva che Alice si allontanasse da lui.
«Insomma, era come se... ti conoscessi da sempre. Come se potessi fidarmi ciecamente di te, come se... mi completassi. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito a casa».
E Alice voleva restare per lui.”
Janet continuò a parlare a macchinetta, ma Alice non riusciva a prestare attenzione alle sue parole. Restò a fissare il giubbotto di pelle appeso alla porta della stanza, chiedendosi cosa stesse facendo Daniel, al Rifugio. Allora capì qualcos’altro, riguardo a quel ragazzo. La sensazione che aveva provato mentre diceva a Zafira che sarebbe sparita per sempre dalle loro vite... non era sua. Era di Dan. In qualche modo aveva sentito la loro conversazione e aveva provato quell’emozione che Alice aveva percepito, ne era certa. Ora che aveva approfondito il legame che c’era tra loro, era sicura che, sebbene l’avesse creduta sua, in realtà quella sensazione non le apparteneva affatto.
E Dan sapeva che lo avrebbe scoperto, voleva che lo scoprisse.
«Allora non sei qui per convincermi a tornare».
«Vorrei che lo facessi».
Perché non voleva che Alice si allontanasse da lui.
«Insomma, era come se... ti conoscessi da sempre. Come se potessi fidarmi ciecamente di te, come se... mi completassi. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito a casa».
E Alice voleva restare per lui.”
BULLISMO
#1
“«Ehi, Williams! Passata
una bella estate? Sei almeno uscita di casa?».
Nick e Adam apparvero
improvvisamente nella sua visuale. Come al solito non li aveva visti arrivare,
o a quel punto si sarebbe già trovata sulla luna.
«Oh, smettila, Nick. Sono
sicura che Jenny si sia data alla pazza gioia, quest’estate», disse Monroe,
spuntando da dietro le sue spalle con Emma. «Non è vero, Jenny?».
«Ma certo», intervenne
Emma. «Avanti, raccontaci qualche aneddoto piccante».
«Be’, ecco, io...».
Adam la interruppe. «Libri
e stupidi telefilm non contano».
Jenny tacque.
«Ma guardate, ha cambiato
montatura». Adam le tolse gli occhiali prima che lei potesse
controbattere.
«Ehi!». Jenny tentò di
afferrarli, ma era completamente cieca, senza.
«Sei davvero così
sfigata?», sentì dire da Monroe prima che scoppiassero tutti in una risata
fragorosa.
«Ragazzi, per favore. Non
vedo nulla». Jenny allungò di nuovo una mano, inutilmente.
«Che occhiali sexy, J.
Così ci farai concorrenza», continuarono a deriderla.
«Mai quanto con quel
vestito multicolore e quella coda di cavallo».
«Sai, per caso, che esiste
una cosina chiamata moda?».
Al suo silenzio, Emma
rispose: «Come non detto».
Quando Jenny capì che si
stavano voltando per allontanarsi, li fermò. «Ragazzi, potrei riavere i miei
occhiali?».
«Solo se lo chiedi per
favore», disse Nick.
Jenny pensò che peggio di
così non poteva andare. Quante umiliazioni aveva subito negli ultimi cinque
minuti?
«Per favore», si costrinse
a dire.
Adam allungò il braccio,
ma prima che Jenny potesse prendere gli occhiali lo ritrasse. «Ci vediamo dopo
le lezioni al solito posto, chiaro? Vedi di esserci».
Annuì. «Non mancherò».
Adam riallungò il braccio,
ma mancò volontariamente la sua mano e gli occhiali iniziarono a precipitare.
Non fece in tempo a borbottare delle false scuse che qualcuno li afferrò prima
che toccassero terra.
Il gruppetto ammutolì. Una
ragazza mai vista prima si era avvicinata e aveva afferrato gli occhiali di
Janet, perfettamente intatti.
Adam era sconvolto. «Come
diavolo...?».
La ragazza restituì subito
gli occhiali alla proprietaria. «Non dovresti frequentare certe persone», le
disse soltanto, ignorando consapevolmente i ragazzi dietro di lei.
«Come ti permetti?», tuonò
Monroe.
«Chi ti credi di essere?»,
continuò Nick.
Lei si voltò e incontrò i
loro sguardi uno a uno, lentamente. «Una che non vorreste mai avere come
nemica».”
#2
“«Mi comporto in questo modo perché…».
«So bene perché lo fai», la interruppe Alice. «Marcare il territorio, farti temere… Vuoi che tutti sappiano che niente e nessuno potrà mai piegarti, che non temi nulla e sei in grado di vendicarti se scavalcata. Lo so perché ero come te. Ma, sai cosa? Notizia dell’ultima ora: puoi farti rispettare anche senza seminare il panico tra i corridoi di scuola. È facile: basta rispettare gli altri, per aspettarsi lo stesso trattamento».
Monroe esitò, poi diresse lo sguardo in quello di Alice per un istante soltanto. «È quello che facevo prima. Ma come vedi non è servito a molto».
«Non sottovalutarti, ora sei più forte. Usa quella rabbia per proteggere te stessa e i tuoi cari dalle malvagità del mondo, non crearne di nuove. Non scegliere la vendetta, scegli l’amore».
Monroe posò la spazzola guardando Alice attraverso lo specchio.
«Ma questo è solo il consiglio spassionato di un’orfana», continuò saltando fuori dalla finestra. Monroe corse a cercarla fuori e la trovò di nuovo aggrappata al tubo pluviale, stile catwoman. «Non sei obbligata a seguirlo».
E la vide volare giù.”
Spero che questi estratti vi ho incuriositi a leggere il libro...
Martina
Battistelli è nata e vive a Roma. Ha 21 anni e frequenta il corso di
laurea in Lettere Moderne all’Università La Sapienza. Crede fermamente
nel potere catartico di tutti
i tipi di arte e anela ardentemente ad un mondo più fantasioso e meno
cinico. Quando non è distratta dalle serie tv e dai propri gatti, scrive
e legge di quel mondo che tanto sogna. Il 4 aprile 2016 è uscita
l’antologia “Oltre i Media” edita da Panesi Edizioni,
contenente il suo racconto Daydreaming - Sogno ad occhi aperti.
Se volete conoscere per tempo la data di uscita del romanzo seguite i social della scrittriche
VI LASCIO IL CALENDARIO CON IL RIEPILOGO DELLE TAPPE
Sonia ma che bellezza questo nuovo look del blog: è bellissimo!
RispondiEliminaRiguardo al libro non sono un'amante del fantasy ma sembra molto carino