Eccomi nuovamente qui readers,
oggi fa veramente caldo ma niente fermerà il gatto librario nel presentarvi la Rubrica del giovedì "Pagina 69".
Oggi sarà ospite del Blog una giovane mamma, Sarah Arenaccio e il suo libro d'esordio "Incosciente".
Oggi sarà ospite del Blog una giovane mamma, Sarah Arenaccio e il suo libro d'esordio "Incosciente".
Se sei un autore emergente e vorresti anche tu il tuo spazio nella Pagina 69 pui inviarmi il tuo materiale a gattolibraio@libero.it
Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio
blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di
visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
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- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
INCOSCIENTE - SARAH ARENACCIO
Editore: Self Publishing
Prezzo: € 1,99 ebook
Pagine: 128
Uscita: 29 giugno
Pagine: 128
Uscita: 29 giugno
Carolina sta per dare alla luce il suo primo figlio. Dovrebbe essere il periodo più felice della sua vita, ma l'idillio è infranto dalla scomparsa delle sue migliori amiche: da mesi non ha notizie delle ragazze, chiuse in un misterioso ritiro. Da vera incosciente, Carolina decide di andare alla loro ricerca, senza informare nessuno. Ciò che scoprirà metterà in pericolo lei e il suo bambino, facendo crollare tutte le sue certezze.
Super-Io
Non mi
rendevo conto di quello che stavo per fare, eppure, in qualche modo, sentivo
che era la cosa giusta. Come se tutto potesse poi ridursi alla scelta tra
giusto e sbagliato.
Mi trovavo lì
impalata, davanti a quell’enorme portone, ma tentennavo. Rovistai nella borsa
per cercare il burro di cacao. Mi si seccavano sempre le labbra e stenderne un
velo era diventato un rito rassicurante nella sua ripetitività. Diedi una
rapida occhiata al cellulare e poi lo spensi, riponendolo nella tasca laterale
del mio giaccone. Tirai su col naso e suonai. In quell’interminabile minuto
d’attesa, le gambe mi tremarono. Non che potessi vederle, dato l’ingombrante
pancione che mi portavo dietro e che, puntualmente, si fece sentire con una
serie di calci. Stavo per commettere un errore e il bambino voleva mettermi in
guardia? Oppure mi stava dando il suo appoggio? Ormai era troppo tardi per
ripensarci.
“Buonasera, chi è?”
“Ehm… sono Carolina Angelucci, avevo parlato con il Diret…”
“Ehm… sono Carolina Angelucci, avevo parlato con il Diret…”
Clic. Il
portone iniziò ad aprirsi lentamente davanti a me, prima ancora che terminassi
la mia imbarazzata presentazione al citofono. E ora cosa avrei fatto? Non ne
avevo idea. Non avevo un piano. Mi stavo buttando alla cieca, come sempre. Ma
questa volta sarebbe stato diverso: non si trattava di partire per l’Erasmus
piantando un fidanzato, mollare il lavoro da un giorno all’altro per darsi
all’arte, iscriversi ad un corso di pilates e non presentarsi neanche alla
prima lezione. Un profondo senso di inadeguatezza mi pervase al pensiero di ciò
che stava per accadere, ma ormai era fatta e non potevo tornare indietro.
Restai
imbambolata a fissare il portone che si apriva. Dovevo anche andare in bagno.
Avrei dovuto pensarci prima. Prima di tutto questo.
“Buonasera, signorina.
Il Direttore la stava aspettando.”
Con queste
parole mi diede il benvenuto quella che intuivo essere la segretaria personale
del Direttore, una donna sulla quarantina, non bella, ma nemmeno sgradevole.
Piuttosto scialba, in verità. Strizzava gli occhi dietro gli occhiali, continuando
a sorridermi in maniera forzata, mentre mi rivolgeva la parola. Notai che il
suo abbigliamento era molto appariscente e male assortito. Indossava numerosi
bracciali che muoveva e spostava in maniera compulsiva, quasi maniacale.
Sembrava agitata, nonostante cercasse di mettermi a mio agio. Ero perplessa.
Seriamente, non c’era nulla d’inquietante in quella donna, se non i suoi
accostamenti azzardati. Anzi, a dirla tutta, sembrava proprio ridicola. Mi ricordava
la mia professoressa d’italiano del liceo, una donna ossuta e dinoccolata, il
modello della zitella di mezza età, con il sorriso dai denti storti e le gonne
a pieghe di dubbio gusto.
“Buonasera,
signora.”
Sorrisi e abbassai
un po' la guardia per la stanchezza. Ormai erano mesi che non dormivo: il
bambino si era piazzato sul diaframma e io respiravo con fatica. Però mi guardai
bene intorno mentre la donna mi faceva strada. Mi stupisco tuttora
dell’attenzione che prestai ad ogni dettaglio, dato che sono sempre stata un
tipo distratto. Se chiudo gli occhi, riesco ancora a vedere davanti a me
quell’imponente struttura, in ogni suo particolare. L’edificio si presentava in
forma squadrata e compatta, con mura alte e spesse e diverse finestre
rettangolari equidistanti le une dalle altre.
Sarah Arenaccio nasce a Roma nel 1983. Il suo grande amore per la letteratura e le lingue straniere la porta a conseguire la laurea in Lingue e Culture Straniere presso l’Università Roma Tre di Roma. È un’avida lettrice e desidera sperimentare diversi generi nella scrittura, compatibilmente con il suo ruolo di moglie e madre di due bambini e due gatti.
Allora che cosa ve ne sembra? Questo incipit è molto intrigante quindi che aspettate?
Se volete potete acquistare il suo libro direttamente dal link qui sotto.
Mamma, sembra molto interessante... ansia! *_*
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