Buongiorno Gattolettori,
ricordate l'antologia di racconti che ha preso vita dalla collaborazioni di Blogger e autrici? Oggi sono qui per intervistare Asia Pichierri l'artefice del racconto, Un tacco per Innamorarsi.
Un battito di cuore
di AA. VV.
Editore: Darcy Edizioni
Prezzo: Cartaceo € 13,00€ (ebook € 1,50)
Pagine: 412
Data pubblicazione: 16 Gennaio 2019
Data pubblicazione: 16 Gennaio 2019
Un libro per fare del bene e per uno scopo importante, l’intero ricavato dell’antologia andrà devoluto a favore dell’AIRC, per la ricerca e prevenzione contro il cancro. Un progetto generoso reso possibile da donne autrici, che vogliono aiutare tutte le altre meno fortunate per dar loro un’arma per poter vincere la loro battaglia più importante.
Nell’antologia si rincorre il tema dell’amore in tutte le sue sfumature, oltre a far del bene, questa raccolta di racconti, darà anche emozioni a chi la vorrà leggere.
Chi ha reso possibile tutto questo? È tempo di fare nomi:
Asia Pichierri, Anisa Gjikhdima, Jane Rose Caruso, Barbara Graneris, Cristina Migliaccio, Chiara Rametta, Giovanna Tufano, Chiara K.Jones, Noemi Di Liberto, Rosanna Fontana, Antonella Maggio, Serena Brucculeri, Luana Arfani.
INTERVISTA A ASIA PICHIERRI
Prima di tutto benvenuta nel mio piccolo spazio virtuale... spero che tu non sia allergica ai gatti che qui come ti giri ci sono gatti ovunque ahahah
Partiamo subito con una domanda di rito... Chi è Asia Pichierri e cosa fa nella vita.
Grazie mille Sonia per avermi ospitata nel tuo bellissimo blog!
Per rispondere alla tua domanda: Asia è, prima di tutto, una sognatrice. Vivo con la testa tra le nuvole o con il naso tra i libri (ultimamente solo quelli scolastici), ma sono anche una studentessa all'ultimo anno del liceo linguistico e una blogger, una lettrice e una scribacchina.
Quando hai cominciato a scrivere?
In realtà scrivo da sempre, da quando mi hanno insegnato a farlo non ho più smesso. Il primo ricordo legato alla scrittura è datato 2006/2007, quando io avevo all'incirca sette anni. Mi ero innamorata di un attore, la mia prima ed eterna crush, Chad Michael Murray, che all'epoca interpretava Lucas Scott in One Three Hill. Decisi, non so perché, di scrivere una lettera a Maria De Filippi (guardavo i suoi programmi con mia nonna, vedete un po' voi) perché me lo facesse conoscere. Il trash è da sempre una mia passione, come potreste facilmente dedurre.
Alle elementari ebbi modo di conoscere una persona che avrà sempre un posticino nel mio cuore, e non per essere stata la mia prima maestra. Si accorse della mia passione per la scrittura dalle poesie e filastrocche e dal mio amore per Leopardi. E per colpa mia tutta la classe dovette imparare La quiete dopo la tempesta.
Come è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
Come dicevo prima, nutro un amore sconfinato nei confronti di Giacomo Leopardi. Nonostante la poesia possegga il mio cuore, la prosa è il campo in cui mi sento più libera. Ad aver influenzato il mio “neonato” stile sono state le mie eroine, le autrici che stimo di più al mondo: Anna Premoli e Sophie Kinsella. Le considero un modello inarrivabile, ma amo la loro comune ironia e il loro stile così frizzante. E mi hanno spinta a scrivere Un tacco per innamorarsi, che può essere collocato tra I love shopping e Un giorno perfetto per innamorarsi.
Se ora avessi dinanzi a te un quaderno pieno di righe vuote, cosa scriveresti?
Se ora avessi davanti a me un quaderno mi metterei a scrivere una nuova scena - quella che amo di più e che attende, speranzosa, nella mia mente- del mio primo romanzo. È una storia a cui tengo tantissimo, e spero davvero che veda presto la luce.
Come ha preso vita il tuo racconto: "Un tacco per innamorarsi"?
“Un tacco per innamorarsi” nasce nel 2014. Avevo 14 anni (ne parlo come se fossi vecchia) e non sapevo nulla sull'amore. Nonostante ciò, mi ostinavo a voler scrivere romanzi rosa.
Mi ero invaghita della più grande perdita di tempo della mia breve vita, a cui dedicai la mia storia. Originariamente Un tacco per innamorarsi è nato come un romanzo breve, in cui tutti i riferimenti non erano puramente casuali. Lo scopo della me appena adolescente? Ricordare a me stessa che si sarebbe pentito perché, come dicevano i Passenger, “ti rendi conto di amarla quando la lasci andare”.
Questo momento non è mai arrivato, io ho trovato il vero Daniel, lui la vera Allison e io ho scritto una storia. Per questo potrei ringraziarlo, almeno.
Parlaci dei tuoi protagonisti... come sono nati?
Guardando Teen Wolf mi sono innamorata della seconda crush più grande della mia vita, Daniel Sharman. Daniel mi ha portato da un lato a conoscere i peggiori casi umani dell'universo, per cui prendevo comunissime sbandate per il solo avere gli occhi come l'attore tanto amato; dall'altro a scrivere un racconto e chiamare l'uomo perfetto, che dominava i miei sogni, con il nome del meraviglioso Sharman.
Allison porta anche lei il nome di un personaggio di Teen Wolf, ma solo il nome. Nella sua realtà letteraria è la mia proiezione su carta. È pedante ma riflessiva, grintosa e, soprattutto, colleziona figure di merda. Come la sua creatrice.
Daniel è l'uomo perfetto: è dolce, riservato e bellissimo e, per questo, si contrappone al cattivo ragazzo, che è un po' il solito cliché.
Quello che volevo esprimere con il personaggio di Daniel era il fatto che, nella realtà, i cattivi ragazzi non scelgono le brave ragazze. E noi possiamo avere un amore folle e stupendo, ma razionale, anche con una persona come Daniel.
Dopo questa avventura pensi che ti cimenterai ulteriormente con la scrittura?
Vedo il mio racconto come un tassello, ma che in realtà è solo un piccolo tassello di un puzzle da 1000 pezzi. Nel futuro proseguirò su questa linea perché amo la scrittura sopra ogni cosa.
Come ho spoilerato prima, ho in stesura un romanzo. I personaggi mi danno parecchio filo da torcere, ma sono già innamorata di loro. Anche qui ci sarà, come in Un tacco per innamorarsi, la moda e il rock, ma anche un po' di Tommaso Paradiso…
Ti ringrazio per il tempo dedicato, vuoi dire qualcosa agli aspiranti scrittori come te?
Non credo di essere in grado di dare consigli da aspirante autrice. Le etichette mi stanno strette, per questo motivo amo usare il termine “sognatrice”. Ecco, da sognatrice consiglio di credere in se stessi e non demordere mai. La nostra mente è un flusso continuo di idee e, anche quando vi sembrerà di non averne, prendetevi una pausa: arriverà il vostro momento, non temete.
Grazie di tutto Sonia, è stato un piacere chiacchierare con te in questo mondo fatto di gatti!
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