mercoledì 10 Luglio segna il debutto di una nuova era Marvel, conclusasi lo scorso Aprile con Avengers: Endgame. I Vendicatori che per undici anni ci hanno accompagnato in avventure terrestri e spaziali hanno lasciato il posto a un nuovo capitolo, senza di loro. Seppur siano ancora in programma delle uscite che si riallacciano a Black Widow, Doctor Strange e Guardiani della Galassia, il futuro della casa cinematografica sarà molto distaccato dai titoli precedenti, e a dare il via a questa nuova fase è Spider-Man: Far From Home.
Scheda Film
Spider-Man: Far From Home è un film di genere avventura, azione, fantasy del 2019, diretto da Jon Watts, con Tom Holland e Jake Gyllenhaal. Uscita al cinema il 10 luglio 2019. Durata 135 minuti. Distribuito da Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia.
In Spider-Man: Far From Home, il film diretto da Jon Watts. Tom Holland torna nei panni di Peter Parker/Spider-Man, il nostro 'amichevole Supereroe di quartiere', il quale, dopo gli eventi di Avengers: Endgame, deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima.
Il film espande l'universo cinematografico di Spider-Man, portando Peter Parker fuori dal suo ambiente familiare e dalla sua casa nel Queens, a New York, e catapultandolo attraverso l'Europa, da Londra a Berlino e Venezia, in occasione di quella che dovrebbe essere una vacanza scolastica, con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo, ma che diventerà la sua più grande sfida nonché la più epica avventura di sempre.
Ma Spider-Man non può essere un normale adolescente: ha delle responsabilità verso il mondo, specialmente adesso, e così, i propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali, ognuna delle quali rappresenta uno dei quattro elementi, Terra, Aria, Acqua e Fuoco, che stanno creando scompiglio in tutto il continente.
RECENSIONE
E lontani da casa lo siamo davvero, purtroppo. Lontani dagli standard a cui casa Marvel ci aveva abituati. Non certo negli effetti o nel mix di avventura e ironia che da anni caratterizza il marchio della MCU, ma nella consistenza della trama sì. Il super ragno interpretato da Tom Holland già in precedenza appare questa volta più bambino del solito. Si sa, Spider-Man è sbadato, testardo, impulsivo; ma qui si esagera, rendendo il personaggio quasi stupido. Essendo il mio supereroe dei comics preferito (e sottolineo dei comics, in quanto il Captain America e Iron Man cinematografici hanno di gran lunga sorpassato chiunque altro), devo ammettere che mi ha infastidito assistere al 50% dei dialoghi in cui un ormai fin troppo comune ragazzo di liceo si lamenta di non potersi godere la gita in Europa con i suoi amici e non avere il tempo di dichiararsi a MJ (Zendaya), prendendo decisioni – stupide, appunto – pur di togliersi in fretta delle proprie responsabilità. Il punto centrale del problema è proprio questo: va bene che si tratta di un adolescente che merita un attimo di tregua dopo gli eventi di Thanos, e va bene anche che come tutti i sedicenni ha diritto a godersi almeno un viaggio scolastico in spensieratezza.
Ma lui è Spider-Man, uno dei Vendicatori, che ha combattuto contro Thanos tornando indietro nella sua dimensione. Non è possibile ridurlo a questo, per quanto piccolo o tra le nuvole che sia. Inoltre, l’assenza di Tony Stark si fa sentire in maniera troppo pesante, e accostare il ragnetto a un personaggio come lui è solo rischioso, oltre che impensabile. Forse sarebbe meglio, per ora, andare avanti e aprire il nuovo capitolo senza ricordare ogni tot minuti dei precedenti supereroi che hanno segnato la storia della Marvel. C’è sempre stata troppa inventiva in Stan Lee per rischiare che le avventure cinematografiche si esauriscano. Ma per farle funzionare è necessario chiudere con il passato e presentare in maniera onesta un’altra storia. Il regista Jon Watts dirige bene, avvicinandosi incredibilmente (seppur casualmente) al recente videogames di Spider-Man del 2018. La regia è bella, pulita, la ricostruzione computerizzata immerge lo spettatore in un non reale molto reale. E sotto questo punto di vista il film non può che essere promosso; ma il livello tecnico non basta a compensare la trama lenta, poco eroica e quasi inutile dell’intero film, che ha il suo picco di interesse più elevato … solo nella prima scena post-credit.
Qui viene lanciata una bomba che lascia presagire un bel terzo capitolo, ma per il momento Far From Home esce molto in sordina rispetto agli standard Marvel. Neppure Jake Gyllenhaall nel ruolo di Mysterio è riuscito a risollevare la storia, anzi, risulta simpatico e poco minaccioso. L’unica tradizione che rimane è quella di non alzarsi dalle poltrone fin quando i titoli di coda non saranno finiti, questa volta con due scene post credit.
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