Buon pomeriggio readers,
come tutti i giovedì è arrivato il momento di presentarvi l'autore ospite della pagina 69. Eccomi qui con, "Per il sogno di altri" di Massimo Bellavita.
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Pagina 69
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Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
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- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
PER IL SOGNO DI ALTRI - MASSIMO BELLAVITA
Prezzo: € 13,52 (ebook € 6,99)
Editore: Self
Pagine: 214
Pubblicazione: 4 giugno 2019
Doveva essere un lavoro semplice, l'esperienza e le conoscenze c'erano, il posto era stato trovato e il requisito richiesto per il nuovo socio era uno solo ma fondamentale: fare il lavoro sporco. E da quell'esperienza nasce la testimonianza in prima persona di un sogno che si realizza, l'apertura di un allevamento e pensione per cani, dove due soci mettono a nudo la loro vera indole e si confrontano con i due mondi paralleli in cui si trovano a vivere: quello umano e quello canino.
ESTRATTO
La proposta
Il momento preciso in cui mi fu proposto di “aprire un canile” non lo ricordo, ma probabilmente mi trovavo an- cora a lavorare in aeroporto, dove, ormai da anni, stavo portando avanti la mia lotta personale contro il “sistema aeroporto” che, a mio modo di vedere, prevedeva la sper- sonalizzazione del singolo e la sua dissoluzione in una massa compatta e amorfa.Alla fine del 2007, ormai esausto e intaccato sia fisica- mente che psichicamente da quella mia battaglia silenzio- sa, diedi le dimissioni. Dopo quella ennesima esperienza, durata quasi due lustri, sapevo che il lavoro dipendente non faceva al caso mio e che vi avrei potuto far ricorso solo sporadicamente, per mere necessità economiche. La mia marcata personalità autonoma non lasciava altri spazi decisionali: conoscendomi, sapevo che avrei dato il meglio in una qualsiasi attività indipendente. Quindi, il 2008 poteva e doveva essere l’anno della svolta.
Di fatto, terminai l’università e mi concessi un lungo anno sabba- tico e di riflessione, nel quale però mi vennero poche idee brillanti, nessuna delle quali mi affascinò a tal punto da prendere una vera decisione. Fissai la mia residenza nel- la città di adozione, compii qualche viaggio nel Nord-Est italiano e nella capitale, per poi fermarmi nei successivi quattro anni in quello che sarebbe diventato il luogo della mia nuova esperienza di vita. In quello stesso 2008, fir- mai la mia condanna a un lavoro che, invece di rendermi libero, mi rese schiavo.
MASSIMO BELLAVITA
Nasce a Milano nel 1968 e all'età di 5 anni la famiglia si
trasferisce a Varese. Si diploma in Ragioneria e molti anni dopo si
iscrive
all'università e si laurea in Sociologia. Ha svolto sin da
giovane molti lavori per poi approdare a qualcosa di più serio ma mai
definitivo,
dopotutto, come dice lui stesso, di definitivo non c'è nulla.
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