Disponibile sul catalogo Netflix,
The Loudest Voice racconta la storia
dell’ascesa di Fox News sotto le direttive di Roger Ailes, uomo di potere prima
acclamato e poi disprezzato in seguito allo scandalo che lo ha travolto. La
miniserie composta da 7 episodi vanta un cast di tutto rispetto: Russell Crowe
(Ailes) – fresco di Golden Globe per questa interpretazione –, Sienna Miller
(Beth Ailes), Seth MacFarlane (Brian Lewis), Naomi Watts (Gretchen Carlson).
NETFLIX: THE LOUDEST VOICE
Non è stata tra le
interpretazioni più facili, e a dirlo è proprio Russell Crowe, che si è
sforzato molto per trovare un briciolo di empatia con un personaggio prepotente
e manipolatore. La vera storia di quest’uomo non è forse abbastanza nota nel
nostro paese, eccezion fatta per ciò che accadde nel 2015, quando la
conduttrice di Fox and Friends Gretchen Carlson accusò Ailes di molestie
sessuali. A esso sono seguiti gli ancora attuali scandali che gravitano su
Hollywood, Weinstein e Spacey tra tutti, dando vita al #MeToo contro gli abusi
sul luogo di lavoro. La “voce più alta” passa da quella di un capo
apparentemente incontrastabile a quella della vittima che trova il coraggio di
parlare, di raccontare e ispirare altre persone.
La miniserie copre la fondazione di Fox News del 1996, le notizie che cambiarono il mondo – come l’attentato alle Torri Gemelle – e l’intento di contrastare gli altri canali di informazione manipolando il pubblico: viene mostrato come Ailes abbia dato voce a personaggi specifici, messo in risalto fatti enfatizzati per infangare l’amministrazione Obama o chiunque non fosse sulla sua stessa linea di pensiero. Ha, inoltre, dato ampio risalto a Donald Trump durante il periodo delle elezioni presidenziali e … il resto è storia.
Come in tutte le ricostruzioni cinematografiche, non ci è possibile sapere esattamente quanta verità ci sia dietro a ciò che ci viene mostrato, anche se The Loudest Voice è tratto dall’omonimo romanzo di Gabriel Sherman. Quello che è importante, però, è cogliere come le notizie possono essere filtrate e, purtroppo, a volte manipolate. Le informazioni passano da altre mani prima di arrivare a noi, e questa miniserie vuole farci riflettere proprio su questo aspetto, sull’importanza di non fermarsi alla prima fonte, di andare oltre, di cercare la verità.
Pone molta attenzione anche al coraggio e all’importanza di denunciare, mostrando la fragilità psicologica in cui tutti, anche chi trova la forza di opporsi, sono immersi. Per tutto questo e per l’ottima interpretazione, è una miniserie assolutamente consigliata.
E' disponibile anche su Sky on demand, ed è da lì che prossimamente la vedrò ;)
RispondiElimina7 episodi che si vedono tutti d'un fiato!
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