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RECENSIONE AUTORI EMERGENTI: ARIZONA BABY DI MARCO MANCINELLI

Buongiorno Gattolettori,
eccoci qui con un'altra lettura della nostra Simon. Oggi ci parlerà di un libro scritto da Marco Mancinelli, Arizona Baby.

Arizona Baby
di Marco Mancinelli


Genere: Narrativa
Prezzo:
€ 12,90
Editore: Bakemono Lab
Pagine: 154
Pubblicazione: 5 dicembre 2019

Roma, 2018. Quando il Pazzo offre un passaggio ad Arizona poco prima dell'alba, ancora non sa in che guaio si sta ficcando. Lei è una ballerina di burlesque, ha un carattere tutt'altro che docile ed è vendicativa. Un tempo era sposata con Dio, ma adesso cerca l'uomo giusto, che sappia amarla e che creda nelle sue capacità più di quanto non abbia fatto la sua famiglia fino a quel momento. La loro storia brucia di passione e tutto fila liscio fino a quando il Giusto, un nano affiliato con la camorra, rapisce la Pupa, una delle ballerine più sexy del locale dove si esibisce Arizona, e poi fa pestare il Pazzo. Sarà proprio lui ad organizzare un piano per recuperare i soldi del riscatto: trecentomila euro da mettere insieme in quattro giorni. L'impresa sembra disperata, ma lui conosce l'ambiente della criminalità romana e ha un asso nella manica: in città è appena arrivato il circo! Tra risse, violenze, pestaggi e coreografie burlesque, Arizona dimostrerà a tutti cosa succede quando tocchi l'uomo della donna sbagliata.
RECENSIONE

La voglia di ballare non la abbandona neanche quando, a diciotto anni, decise di entrare in convento, indossare un velo e consacrare il resto della vita a Dio. Il suo piano verso un'esistenza retta e pia fu interrotto in maniera brusca quando imparò, su suggerimento di una consorella, che una candela a spirale, può avere un discreto numero di usi.
Dopo due anni spesi tra preghiere e giochi notturni decise che essere sposata ad un unico uomo, per quanto importante e influente fosse, non faceva per lei...
Come può, una ex suora diventare ballerina al "brivido", dove ragazze seminude si dimenano su un palco al ritmo di un Burlesque?
E come può, un ragazzo bruttino, imbranato, un po' sfigato, che vive di espedienti, far innamorare di se una ragazza bellissima, sensuale e conturbante?
E come può, una foca maleodorante di pesce, ignara di tutto, essere la chiave di svolta di un ingegnoso e macchinoso furto?

Rocco, il proprietario del "brivido" e la sua donna, la pupa, bellissima e desiderata da un brutto ceffo malavitoso col quale sono debitori di un'enorme cifra di denaro, hanno bisogno di aiuto.
È qui che lui, il pazzo,
Lei, Arizona,
l'altra, la foca,
entrano in gioco.

Il racconto è agile, veloce, frizzante, il linguaggio schietto e diretto e i personaggi divertenti e accattivanti. L'autore ha scelto e creato un personaggio, il pazzo, comico, imbranato, tenero...

Sedette cercando una postura che non gli causasse disagio, ma tutte quelle che provava non andavano bene. Le gambe accavallate gli indolenzivano quasi subito la coscia. La schiena troppo abbandonata contro i cuscini gli gonfiava l'addome mostrando l'accenno di pancia sotto la camicia blu. La postura eccessivamente dritta gli faceva dolere i lombi. Quella più rilassata gli incurvava troppo le spalle già piccole...
... che proprio per questo coinvolge, si fa piacere, in mezzo a modelli di uomini macho, duri, fichi e superdotati. Questo personaggio non ha qualità da supereroe, anche se vorrebbe. È un uomo a cui le donne non cascano ai piedi ma che anzi le rimorchia grazie a macchine sportive rubate.
Da lui è attratta insapettatamente Arizona Baby ragazza scaltra e allo stesso tempo generosa e coraggiosa, attirata come una falena verso la luce, la sincerità, la tenerezza del pazzo. L'incontro tra queste due anime è imprevedibile, inaspettato, sincero.

"Che hai?" Chiese Arizona ad un certo punto, divertita dal suo sguardo tenero. "Hai presente quelle palle di vetro con l'acqua? Quelle che se le agiti si muove la neve?"
"Si".
"Tu sei come una quelle palle".
"Che vuol dire?" Si chiese con la voce che tremava un po'. "Se uno ti guarda da vicino, sei più bella"...
Verso la conclusione ho avuto l'impressione che fosse finito troppo presto. Avrei preferito un finale non così affrettato, tutto accade precipitosamente, si poteva forse osare, rallentare e far luce su certi passaggi solamente raccontati e non vissuti. Questo, proprio perchè la storia è senza alcun accenno di lentezza. Mi è piaciuto l'andamento simile ad una favola di strada e ho trovato, curiosi e spassosi i titoli di ogni capitolo. Per farvi capire: "La foca è monaca, il sub è suora".
Buon divertimento!



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