Buongiorno Gattolettori,
ritorna l'angolo dei consigli dedicato ai libri degli autori emergenti. Oggi sarò io a parlarvi di un libro veramente molto simpatico.
ritorna l'angolo dei consigli dedicato ai libri degli autori emergenti. Oggi sarò io a parlarvi di un libro veramente molto simpatico.
Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam
di Nino Baldan
di Nino Baldan
Prezzo: € 13,00
Editore: Self Publishing
Pagine: 168
Pubblicazione: 29 gennaio 2020
Blog: QUI
Dai LEGO a Kiss me Licia, dai Gig Tiger ai Power Rangers: un viaggio in prima persona alla riscoperta di quell'era pre-internet in cui non si sapeva ma si immaginava. 24 capitoli dedicati a 24 fenomeni pop degli anni '80 e '90 che accompagnano l'autore dall'asilo alle superiori tra ricordi, aneddoti e convinzioni infantili sulle quali nessuno avrebbe mai fatto luce. A far da cornice, una Venezia allora viva e popolosa con le sue scuole, le sue attività, i suoi negozi di giocattoli ormai dimenticati. Prefazione di Alessandro "DocManhattan" Apreda.
RECENSIONE
Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam, è stata una lettura sorprendete uno vero tuffo nei meravigliosi anni '80 e '90 in cui internet e la tecnologia, non ci obbligavano a tenere il viso chino e a perderci la bellezza di un albero, un pappagallo o un semplice tramonto.
In questo bellissimo libro di ricordi, ritroverete, ovviamente se siete di quegli anni, tantissimi giochi, cartoni animati e personaggi tv che con il passare del tempo probabilmente sono stati dimenticati.
In un epoca priva di internet, in cui la tv, con lo schermo a tubo catodico, rappresentava l'unica novità, noi bambini ci apprestavamo a guardare i primi cartoni animati giapponesi: prima trasmessi su Italia 1 con Bim Bum Bam e poi su Rete 4 con Ciao Ciao. Restavamo incollati al televisore per ore ad ammirare i cartoni presentati da Uan, (quante ore passate al telefono per prendere la linea con la redazione e poter parlare con lui ahahah) Bonolis e Carlotta o da Four affiancato da Giorgia Passeri.
Nonostante questo però eravamo anche dei bambini creativi che come ci ricorda Nino Baldan, nel suo libro, non ci accontentavamo di muovere il semplice pupazzetto da cui probabilmente ci saremo stancati dopo pochi minuti, ma creavamo delle vere e proprie storie. Chi si apprestava a dar vita, con l'aiuto dei nonni o dei genitori, a delle immense fortezze studiate appositamente per i Kombattini e chi, come me, ancora sta aspettando i diritti per Beautiful...avevo dieci Barbie che si contendevano un unico Ken, quindi immaginate quante "scenate", altro che Brooke e Ridge!
Grazie alla scrittura ironica ma spesso anche nostalgica e poetica di Nino Baldan, vi ritroverete così in questi ventiquattro capitoli o meglio schede, ad essere catapultati nel passato di quei bellissimi anni in cui tutto, sembrava più semplice e senza pensieri, forse perché eravamo dei bambini? Probabile, ma sono sicura che solo la mia generazione ha avuto il piacere di gioire davanti ad un dolcetto orrendo creato con il Dolce forno Harbert o a disperarsi davanti alla chiusura mentale dei propri genitori contro i primi segnali tecnologici... i videogiochi.
Purtroppo e mi sento quasi una vecchietta nel dirlo, sono finiti i tempi in cui bastava una biglia, un ciuffo di Lady Lovely o un semplice Paciocchino a scatenare la fantasia, i tempi in cui si passava le ore a leggere Topolino, il Corriere dei Piccoli, Cioè o Tv Stelle, a collezionare Il corpo umano o ad attaccare figurine.
Dove sono finiti gli scambi delle sorpresine kinder in cui invano, si cercava di completare le Tartallegre, gli Happypotami, Coccodritti o i Leoventuras? I ciucci, i Polly Pocket, le micro machine e il Grillo Parlante della Clementoni dove sono andati?
Ormai viviamo in un mondo sempre più alle prese con la tecnologia e dalla frenesia, non abbiamo neanche il tempo di goderci un semplice viaggio in treno che siamo tutti impegnati in lungheeee conversazioni telefoniche. Quando sento mio padre lamentarsi della nostra generazione finisco sempre con il dirgli: "Papà ma non capisci che i tempi cambiano e ti devi saper adattare?" ma forse nel suo piccolo anche lui ha ragione, non ci ritroviamo anche noi a rimpiangere i nostri anni '80 e '90?
Grazie Nino per avermi fatto fare questo bellissimo viaggio nel tempo!
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