RISPOLVERANDO TRILOGIA BEFORE SUNRISE, SUNSET, MIDNIGHT
Richard Linklater inizia il progetto nel 1995 con
Before Sunrise, con due giovanissimi Ethan Hawke e Julie Delphy nella
fase “alba”. La spensieratezza dei vent’anni, la dolcezza negli occhi di un primo incontro, le idee confuse e la carica per un futuro tutto da scoprire. Siamo testardi, a vent’anni, siamo ingenui, e pieni di sogni. Sappiamo di avere tutto il tempo per arrivare dove vogliamo, abbiamo la carica e la grinta necessaria, eppure ci manca qualcosa. Quel senso indecifrabile di vuoto che solo col passare degli anni verrà allo scoperto: a vent’anni nessuno sa davvero chi è. Questo non sapere spesso porta a sogni sbagliati, a posti che non ti appartengono, a spendere energie su chi – o cosa – non merita. Questa parte complicata e allo stesso tempo bellissima ce la raccontano Jesse e Celine, americano lui, francese lei, entrambi momentaneamente su un treno in Europa. Iniziano a parlare, bastano pochi minuti per prendere una decisione avventata: scendere a Vienna e passare l’intera giornata e notte insieme, in attesa di ripartire per le rispettive mete.
A vent’anni le idee avventate sono le buone idee, e quell’impulsività, crescendo, non dovrebbe mai essere accantonata del tutto. Perché sarà una delle giornate e notti più magiche nella vita dei due ragazzi, indimenticabile. Un dialogo ininterrotto sulla vita, con i grandi interrogativi tipici dell’età. Passeggiate per la città, alla scoperta di ciò che il destino riserva, senza pretese, senza sapere dove si va, soltanto con la voglia di stare insieme, consapevoli che va bene così. La spontaneità è la chiave del primo film, che con dolcezza si racconta nelle parole dei due protagonisti, rispecchiando i caratteri già diversissimi dei ragazzi, che pensano però di poter appianare le differenze. O meglio, che non vedono le loro differenze come un grosso ostacolo. Decidono di darsi appuntamento tra sei mesi, stessa città, stessa stazione, senza scambiarsi i numeri di telefono.
In Before Sunset (smettete di leggere se non volete spoiler), girato nel 2004, ritroviamo Jesse a trent’anni, scrittore affermato che ha fatto di quella giornata con Celine il suo best seller. Si trova a Parigi per la promozione del libro, e lei è lì. Non passa molto tempo prima di scoprire che i due ragazzi non si sono più visti, e che l’unico a non essere mancato all’appuntamento è stato Jesse. Il più romantico dei due, ha preso un aereo dall’America per essere lì, aspettando invano per ore. Adesso sono di nuovo insieme, di nuovo a passeggiare tra dialoghi più maturi, più sicuri di sé. I caratteri un po’ opachi di un tempo si sono rafforzati, rendendo più romantico e sognatore lui – consapevolmente anche più egoista –, più femminista e perennemente sulla difensiva lei. Per Jesse tutto è superabile, la vita non va presa troppo sul serio, così come il Jesse di vent’anni che sdrammatizzava anche gli argomenti più seri, che non era in grado di sostenere un discorso troppo impegnato per molto tempo; Celine è attenta a non farsi condizionare dagli uomini, a rimanere vigile e sull’attenti, e di conseguenza a non lasciarsi mai andare del tutto. Piano piano vengono svelate le scelte degli ultimi anni: scopriamo che lui si è sposato, che adora suo figlio ma che i rapporti con la moglie sono in crisi da molto. Lei ha tantissime ambizioni, vuole avere un peso nel mondo, ma nel campo sentimentale è un disastro, ha paura di perdere la sua identità. Un’altra giornata insieme, un altro aereo da prendere per tornare a casa. Questa volta, però, Jesse su quell’aereo non ci salirà, dando inizio alla fase “tramonto”.
In Before Midnight, 2013, Jesse e Celine appaiono stanchi, con due gemelle, ma insieme. Jesse ha lasciato sua moglie dopo quell’incontro con Celine a Parigi. È rimasto con lei, ma il pensiero di non poter vedere spesso suo figlio – in America con la madre – lo distrugge. Si trovano in vacanza in Europa, ma non sanno godersi la spensieratezza di una giornata di relax come vent’anni prima. Ogni parola è l’incipit di un litigio, di un discorso troppo serio, di rammarichi e veleni rimasti dentro da tanto. Almeno per lei, perché Jesse è rimasto il ragazzino di un tempo, incapace di affrontare i problemi e, ancor di più, incapace di arrendersi alla difficoltà. Per lui tutto è più facile, non è proprio in grado di vedere ostacoli, vive la vita in modo decisamente più leggero di Celine. Lei gli grida in faccia i suoi rancori, la sua frustrazione per essere diventata una donna schiava della casa e del marito, tutto ciò che non voleva essere. I dialoghi, questa volta confinati nella camera di un albergo, restano chiusi in quella stanza, senza muoversi. Jesse e Celine hanno tutto ciò che potevano volere in quella notte a Vienna: una stanza, un letto, del buon vino, la loro reciproca compagnia. Ma adesso risulta superfluo, ribaltato, non conta più.
C’è stato il quotidiano, l’adagiarsi sulla vita insieme, il sapere che la persona che prima ti sfuggiva adesso è lì, e non temi più di perderla. Non devi fare nulla per conquistarla, perché ormai è lì. Non esiste errore più grande. I giovani Jesse e Celine sembravano saperlo, pensavano che a loro non sarebbe mai accaduto di commettere gli stessi errori degli adulti. Da trentenni, hanno pensato che tutte le delusioni passate erano frutto della scelta sbagliata di non stare insieme, indicando il destino come artefice che continua a metterli sullo stesso percorso. E alla fine, non hanno saputo mantenere vivo quell’interesse, convivere con le differenze, scendere entrambi a compromessi, accettarsi e amarsi. Lui, confermando il carattere che ha sempre avuto, raggiunge Celine al bar e inscena una piccola recita in cui non si conoscono; le si avvicina come se volesse offrirle da bere, uno sconosciuto affascinato dalla sua bellezza. Prova a riaprire un dialogo leggero, una nuova strada per ricominciare. Celine, all’inizio è dura, come sempre. Alla fine, comprendendo che con quel muro da lei alzato sarebbe tutto perso, decide di stare al gioco, e di resettare l’orologio per ricominciare prima di mezzanotte.
La trilogia ha molte frasi da segnare, spunti di riflessione e in un modo quasi brutale mette di fronte a una realtà fin troppo diffusa. Fa quasi paura la precisione delle frasi nell’arco dei trent’anni del progetto che mostrano con decisione i caratteri, da subito ben orientati, di Jesse e Celine:
“Io sento sempre la pressione di essere questa forte, indipendente icona della femminilità e di non dover mostrare che la mia intera vita sta ruotando intorno a qualche uomo, ma... amare qualcuno ed essere amata significa moltissimo per me. Io c'ho sempre scherzato sopra, ma... tutto quello che facciamo nella vita non è un modo per essere amati un po' di più?” – Celine, Before Sunrise
“Io penso sempre di essere ancora un ragazzino di tredici anni, sai, che non sa esattamente come diventare adulto, e faccio finta di vivere la mia vita prendendo appunti per quando, ecco, dovrà viverla davvero.
Come se fosse una prova in costume per una recita di bambini” – Jesse, Before Sunrise
“Non puoi arrabbiarti con una rana perché è verde” – Jesse, Before Midnight
“Noi pensiamo di evolverci ma alla fine non cambiamo più di tanto” – Celine, Before Midnight
Bellissima trilogia che negli anni non perde mai il suo fascino.
“Non puoi arrabbiarti con una rana perché è verde” – Jesse, Before Midnight
“Noi pensiamo di evolverci ma alla fine non cambiamo più di tanto” – Celine, Before Midnight
Bellissima trilogia che negli anni non perde mai il suo fascino.
Scoperto dopo che erano pellicole collegate, ma comunque ripensandoci tutte molto carine ;)
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