Eccomi nuovamente qui readers,
oggi nella Rubrica di Pagina 69 ospitiamo il libro di Mara Locatelli, Nessuna complicazione Sentimentale.
Pagina 69
Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio
blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di
visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
NESSUNA COMPLICAZIONE SENTIMENTALE
MARA LOCATELLI
MARA LOCATELLI
Prezzo: €11,94 (ebook € 3,99)
Editore: Self Publishing
Link Acquisto QUI
Alida ha 31 anni ed è una single in carriera in una prestigiosa agenzia di pubblicità. Un lavoro da privilegiati? Macché. Non c’è voluto molto per capire che quello è un mondo difficile, dove gli uomini non sono solo in superiorità numerica ma si sentono davvero superiori.
Imparare a difendersi da soprusi e sessismo è una priorità, ma non è facile se le donne sono poche e fanno fatica a essere solidali tra loro.
Il suo motto è diventato: in agenzia guardarsi sempre alle spalle.
E fuori?
Figuriamoci se la vita di una trentenne può scorrere liscia come l’olio. Da quando Demo, il suo grande amore, l’ha mollata, di un fidanzato vero lei non ne vuole più sapere. Nemmeno quando si trova costretta a lavorare per un cliente molto intrigante. O almeno è quello che si racconta e dice anche alle amiche. Per fortuna ci sono loro sulle quali può sempre contare.
Ma sarà proprio così?
Alida dovrà scoprirlo presto. E lo farà con valangate di ironia, mettendo a nudo sogni, difficoltà, delusioni e imprevisti – non tutti sempre piacevoli - con cui le donne devono fare i conti ogni giorno.
ESTRATTO
La mia vita è un gomitolo di spago aggrovigliato. E io non riesco a trovare il capo. Ho trentun anni e sono single. Ho un lavoro fisso in una prestigiosa agenzia di pubblicità. Una di quelle società fighe con un bel nome anglofono e una marea di sedi sparse per il globo. Ho pure una casa tutta mia. Senza rate del mutuo da pagare. Dai su, ditelo. La mia vita è perfetta? Balle. Non mi piace chi si lascia sviare dalle apparenze. A osservarla da una diversa prospettiva, la mia vita appare come una catena di eventi disordinati. Nonno Piero me lo ripeteva in continuazione: guarda da un’altra prospettiva. Io ero piccola, eppure ci provavo. Lo facevo soprattutto ogni volta che mi portavano allo zoo. Mi sembrava il luogo migliore per mettere in pratica il suo invito. Dicono che si debba lavorare sullo sviluppo linguistico dei bambini fin da quando sono in fasce. E mio nonno, professore universitario, di certo non lesinava paroloni difficili. Prospettiva. Divaricavo le gambe per avere una maggiore stabilità, mi piegavo fino ad appoggiare le mani a terra e, con la testa ciondoloni tra le ginocchia, guardavo elefanti, tigri, zebre, cammelli, tutto il regno animale sottosopra. Quello che gli altri, giraffe comprese, vedevano erano mutande con fantasie di pupazzetti, palloncini e cuoricini che avvolgevano chiappe cicciotte sopra a cosciotti morbidi. Nel mezzo la mia faccia tonda e paonazza osservava il mondo da un’altra prospettiva. Alzati, che ti va il sangue alla testa, ordinava nonna. Io ubbidivo, fino alla gabbia successiva, dove tutto si ripeteva. Erano pomeriggi rilassanti. Forse meno per nonna che doveva spupazzarsi una nipote bizzarra, probabilmente di più per zia Milli. Lei quel giorno alla settimana riassaporava la libertà. Senza di me tra i piedi, poteva stordirsi di un profumo che le era stato negato senza alcun preavviso. Detto così può pure suonare melodrammatico. Il fatto è che a 35 anni Milli ha smesso di essere zia ed è diventata mamma, la mia, dopo che la sorella e il cognato, nonché i miei genitori, sono morti. Le persone di solito preferiscono dire che ‘sono venuti a mancare’, io ancora oggi non sono tanto sicura che sia il termine più appropriato. Mancare a chi? A essere sinceri la mancanza non è mai stata né il primo né il secondo sentimento che provo se o quando penso a loro. La gamma delle emozioni ha sempre spaziato dal senso di insicurezza alla curiosità, per affossarsi inevitabilmente in una palude di incazzatura. Quindi, no, ho sempre preferito dire le cose come stanno, senza edulcorare la pillola: loro, Livia e Aidan Summers, sono morti. E Milli, a 35 anni, ha accettato di avere una figlia senza godere del lato piacevole dell’esperienza della maternità: sesso libero a volontà finché non riesci a concepire. Però, a guardarla da una diversa prospettiva, Milli ha avuto una figlia senza pagare la tassa di nausee, l’ansia del sovrappeso, il dolore del travaglio, la vergogna dei punti di sutura da parto, le notti insonni, l’allattamento, la pipì a letto…
MARA LOCATELLI
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? Correte ad acquistarlo...
Nessun commento