Di dubbi e polemiche sulla sua fattibilità ce ne sono stati fin troppi, ma alla fine il 2 marzo ha preso il via la 71° esima edizione del Festival, il primo in era Covid.
In una Sanremo praticamente blindata le luci dell’Ariston si accendono, stavolta senza pubblico. La musica non si ferma e ci accompagna per cinque serate, non senza difficoltà, ma con estrema attenzione a causa del periodo difficile che stiamo vivendo.
LA MUSICA RIPARTE DA SANREMO
Andiamo con ordine e vediamo come se la sono cavata i tanti protagonisti di questo Festival:
Amadeus e Fiorello: Sono i padroni di casa bis, per il secondo anno consecutivo dopo il successo ottenuto con lo scorso Festival. La loro intesa, ormai consolidata, trova le sue radici in un’amicizia fraterna che li lega da anni.
Nonostante le battute, a volte, risultavano ripetitive, fuori luogo o non sempre efficaci, loro ci hanno messo la faccia e l’impegno in una situazione tutt’altro che facile. Hanno portato a casa il più difficile dei Festival con grande professionalità e sicuramente grande cuore.
Zlatan Ibrahimović: Non è chiarissimo il ruolo che doveva ricoprire (una spalla? Un ospite?), ma il risultato generale non è stato dei migliori. Un po' impacciato, ha però recuperato sul finale, regalandoci un bel monologo che parla di lui, senza nascondersi:
“Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 gol, ne ho anche sbagliato qualcuno. Pochi… Qualche rigore andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo: è una parte del successo”.
Matilda De Angelis: La sorpresa di questo Festival, giovane, brava e nel suo momento di gloria dopo il successo internazionale della serie “The undoing”. Il palco di Sanremo le ha dato la possibilità di aggiungere un altro tassello alla sua carriera, ha tenuto la scena egregiamente al fianco di Fiorello con il quale ha anche duettato in maniera impeccabile, tanto da fare invidia ad alcuni suoi colleghi in gara. Una bella scoperta!
Elodie: Un’altra rivelazione che spiazza piacevolmente con il suo carisma, nel ruolo di co-conduttrice nella seconda serata del Festival. Con una lunga coda di capelli e un vestito che si fa decisamente notare, fa ballare con un mash-up dei suoi grandi successi e cover di altri artisti, brillando non solo come cantante, ma anche in questa nuova veste.
Barbara Palombelli: Non ha convinto a pieno il pubblico né come conduttrice e neppure con il suo monologo sulle donne, intervallato da pezzi storici della canzone italiana che non è stato particolarmente apprezzato. Nulla da dire come giornalista, ma in questa veste è risultata un po' noiosa e fuori contesto.
Vittoria Ceretti: Sostituzione all’ultimo minuto di Naomi Campbell, non lascia di certo un’impronta memorabile, ma porta a casa il compito e ci risparmia monologhi inutili rappresentando semplicemente la bellezza italiana nel mondo.
Serena Rossi: Attrice e cantante sempre elegante, moderata, a suo agio sul palco. Dedica la canzone “A Te” di Jovanotti al padrone di casa che la ringrazia commosso, regalandoci un bel momento di televisione.
Beatrice Venezi: Direttore d’orchestra a soli 31 anni, ha affiancato Amadeus nella quarta serata. È ad oggi tra i nomi più famosi del panorama artistico italiano.
A parte la polemica scaturita sull’uso della parola Direttore/Direttrice, la Venezi è risultata solare, preparata, e ha condotto con eleganza e semplicità.
Achille Lauro: Abbiamo avuto modo di conoscerlo nelle sue precedenti partecipazioni al Festival. Questa volta torna come ospite fisso, presentando cinque quadri diversi nel corso delle serate, ognuno con un proprio tema e significato.
Il primo: GLAM ROCK dove rappresenta la libertà di essere sé stessi, la stravaganza e l’eccentricità. Si presenta con i capelli blu, piume rosa attorno al collo e zeppe ai piedi cantando il singolo “Solo Noi”.
Il secondo: ROCK ‘N’ ROLL, un omaggio alla grande Mina. L’artista indossa un abito elegante, unghie lunghissime e una treccia che ricorda la grandissima cantante. Accompagnato dai due attori Claudio Santamaria e Francesca Barra, protagonisti del videoclip ufficiale, canta “Bam Bam Twist”, singolo di successo della scorsa estate.
Il terzo: IL POP che viene rappresentato da una scenografia di tutto rispetto. Si presenta con la pelle colorata d’argento, un abito tipico dell’antica Grecia e i capelli intrecciati; si esibisce su un palco già arricchito di ulivi dorati e colonne greche. Il brano è “Penelope”, singolo uscito nel 2018 in cui duetta con Emma, regalando una performance molto emozionante e delicata.
Il quarto: PUNK ROCK ricorda un po’ le atmosfere caotiche ed energiche dell’ultimo Festival al quale l’artista aveva partecipato come concorrente. Scende le scale con la bandiera dell’Italia, vestito con un abito da sposa a metà tra punk e rock, i capelli scompigliati e gli anfibi ai piedi. Con lui, stavolta, l’inseparabile compagno di avventure Boss Doms con il quale esegue “Me ne frego” e “Rolls Royce”, non prima di aver riportato sul palco il fatidico bacio che durante la sua partecipazione ha fatto tanto discutere i moralisti, ma che in fondo tutti aspettavano.
Il quinto: ACHILLE LAURO, apparentemente sobrio rispetto alle precedenti puntate, si presenta con un abito magenta, elegante, lontano da quell’eccentricità a cui ci aveva abituato.
La canzone stavolta è “C’est la vie”, una delle più belle del suo repertorio, una performance semplice ed emozionante che però si conclude con un colpo di scena. Il cantante apre la giacca mostrando il petto trafitto da rose, con le ferite ancora sanguinanti, mentre in sottofondo sentiamo le voci di tutte le critiche che gli sono state mosse in questi anni: dall’accusa di inneggiare alla droga in “Rolls Royce”, agli insulti sessisti.
Porta sul palco il coraggio di essere sempre se stessi, liberi e senza vergogna e di continuare a crederci anche quando gli altri non fanno altro che ostacolarti.
Non sono mancanti inoltre, tanti ospiti che hanno impreziosito il Festival a partire dalla Prima serata che si è aperta con Diodato, regalandoci un’emozionante esibizione di “Fai Rumore”, brano che lo ha visto vincitore lo scorso anno.
Si continua con Alessia Bonari, l’infermiera divenuta il simbolo della lotta al Covid nella foto che mostrava il suo volto segnato dalla mascherina. Emozionata, ma comunque a suo agio, ha lanciato un messaggio importante: «La situazione è sempre la stessa. Ci tengo a mandare un messaggio: non abbassiamo la guardia, continuiamo a stare attenti, uniti ce le faremo».
La Banda della polizia con Stefano Di Battista sono gli ultimi ospiti di questa serata che ci ha introdotto le prime 17 canzoni in gara (13 Big e 4 Giovani).
La Seconda serata oltre a presentarci gli altri brani, porta tanta musica anche tra gli ospiti a partire da Laura Pausini, vincitrice del Golden Globe con la canzone “Io si”, colonna sonora del film “La vita davanti a sé” con Sofia Loren. Visibilmente emozionata, oltre a cantare il brano che l’ha resa vincitrice, ci regala un'improvvisazione con Amadeus e Fiorello sulle note di “Rhythm of the Night”, mostrandosi sempre ironica e alla mano e facendo ballare tutti.
È la volta del trio di tenori Il volo che sul palco dell’Ariston omaggia Ennio Morricone. Diretti dal figlio dell’artista, Andrea Morricone, si esibiscono nonostante il grave lutto che ha colpito uno dei tre, Ignazio che ha perso il padre pochi giorni prima.
Una decisione, quella di esibirsi e non rinunciare alla partecipazione che hanno apprezzato in molti e che ha portato grande commozione nel pubblico che li ha seguiti da casa.
Altro momento musicale quello di Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Marcella Bella che hanno cantato i grandi successi dei loro esordi, riportandoci indietro nel tempo. Ed è il turno di Gigi D’Alessio, che nel suo continuo sperimentare al passo con i tempi porta in scena alcuni giovanissimi esponenti della scena urban napoletana, con i quali presenta il suo nuovo singolo “Guagliune”.
Infine c’è spazio per la storia di Alex Schwazer, ricca di trionfi e di cadute dopo l’accusa di doping prima dei Giochi di Londra 2012 e la sua conseguente squalifica. Ed è lo stesso Amadeus a volerlo fortemente sul palco per raccontare la sua storia e, come lui stesso ha detto, per “Ridare dignità e visibilità a un grande sportivo che, per cinque anni, è stato allontanato dai campi di gara per colpa di un’accusa di doping rivelatasi infondata”.
Come di consuetudine la Terza Serata è dedicata ai duetti/cover. La serata viene aperta dai Negramaro che omaggiano Lucio Dalla cantando il celebre brano 4/3/1943, una dedica al cantautore che proprio il 4 Marzo avrebbe compiuto 78 anni.
La band di Giuliano Sangiorgi esegue inoltre un classico del loro repertorio "Meraviglioso" di Domenico Modugno, chiudendo con un auspicio che ci auguriamo tutti in questo periodo "Il mondo torni a essere meraviglioso!".
I 26 brani vengono intervallati solamente da uno sketch di Siniša Mihajlović e Zlatan Ibrahimović, affiancati da Amadeus e Fiorello, che si sono esibiti con il brano “Io vagabondo” dei Nomadi.
Si prosegue con la Quarta Serata che elegge come vincitore delle nuove proposte Gaudiano con “Polvere da sparo”.
A due anni di distanza dalla sua vittoria al Festival torna come ospite Mahmood con un medley dei suoi più grandi successi (da “Rapide” a “Barrio” passando per “Calipso”, il nuovo singolo “Inuyasha” e chiudere con “Soldi”), riescendo a far ballare tutti anche da casa, dimostrando di essere moderno, versatile, un gran talento già proiettato su scala internazionale!
Altro ospite molto atteso è Alessandra Amoroso, protagonista di due momenti: il primo con Emma, con la quale condivide il successo di “Pezzo di Cuore” il singolo dove cantano insieme per la prima volta, un dialogo tra due donne dalla forte personalità e forza emotiva.
Oltre all’esibizione, Alessandra è salita sul palco insieme all’attrice Matilde Gioli, per un intervento dedicato ai lavoratori del mondo dello spettacolo, una delle categorie più colpite e in difficoltà a causa della pandemia.
Il 6 Marzo va in onda la Finale, che vede l’esibizione di tutti e 26 gli artisti. Tra gli ospiti si susseguono Ornella Vanoni, elegantissima e di classe con Francesco Gabbani che canta “Un sorriso dentro al pianto”; Umberto Tozzi, Riccardo Fogli e Paolo Vallesi che ripercorrono le loro esperienze passate al Festival; Federica Pellegrini e Alberto Tomba che lanciano il sondaggio per decidere il logo ufficiale di Cortina 2026; infine Tecla, insolia protagonista del nuovo film sulla storia di Nada.
Il 71° Festival di Sanremo vede un podio inaspettato. Terzo posto per Ermal Meta con “Un Milione di Cose da dirti”, seguiti da Fedez e Francesca Michielin con “Chiamami per Nome”. Trionfano i Maneskin con “Zitti e Buoni”, canzone assolutamente lontana dai canoni sanremesi, ma che li porta sul gradino più alto del podio regalando al gruppo romano la vittoria che gli era stata immeritatamente tolta due anni fa ad X-Factor!
Nonostante tutto il bilancio è positivo, un’edizione difficile ma portata a compimento da tutti, con tenacia, impegno e tanta voglia di regalare, in un periodo così complicato, una ventata di leggerezza, spensieratezza e tanta tanta nuova musica.
Un segnale forte non solo per chi fa musica, ma soprattutto per gli addetti ai lavori che vivono di questo e che sono fermi da ormai un anno. Quindi chapau ad Amadeus, Fiorello e tutta la macchina Rai che ha reso possibile il Festival ai tempi del Covid.
Aggiornamento alla prossima settimana con il ritorno della classifica, con tutti i brani che hanno caratterizzato questo Festival!
Insomma, bene ma non benissimo, però ci sta ;)
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