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RECENSIONE: PINOCCHIO ALLA ROVESCIA DI RUBEN ALVES

Buongiorno readers,
come state? Oggi sono qui per parlarvi di un libricino veramente carino e istruttivo che mette a confronto la storia di Felipe un bambino molto curioso e Pinocchio il burattino più amato.


Pinocchio alla rovescia
di Rubem Alves
                                                    

Genere: Narrativa 
Prezzo: € 7,00 (Ebook € 4,99)
Editore: Marietti
Uscita: 11 febbraio 2021

Cosa fa il mare quando andiamo a dormire? Chi ha inventato le parole? Perché i piccioni muovono il collo avanti e indietro? Felipe ha molte curiosità, ma i genitori lo rassicurano: imparerai tutto a scuola. Eppure a scuola il corridoio è freddo e lungo, tutti devono stare in fila e le domande sembrano sempre inopportune. Costretto ad adeguarsi e ad assecondare le aspettative degli altri, il giovane protagonista di questo originale e provocatorio racconto di Rubem Alves è un Pinocchio alla rovescia, un bambino che diventa burattino, schiavo di una normalità imposta e di strutture educative incapaci di ascoltare, ma pronte a certificare e medicalizzare.
RECENSIONE

 

La favola di Pinocchio ci insegna che per non diventare dei somari e fare una brutta fine come quella di Lucignolo, bisogna essere sia dei bravi figlioli che andare bene a scuola. Solo così i bambini possono diventare delle persone vere e intelligenti.
Ma se fosse proprio la scuola a far si che un bambino, costretto ad adeguarsi e ad assecondare le aspettative degli altri, diventasse un burattino?

 

Il protagonista di questa favola al contrario è Felipe un bambino molto curioso che ama sorprendere i suoi genitori con domande divertenti e spesso anche molto intelligenti. Cosa fa il mare quando andiamo a dormire? Chi ha inventato le parole? Perché i piccioni muovono il collo avanti e indietro? Perché si formano le rughe nelle mani quando stiamo molto tempo nell’acqua? Felipe ha una smisurata voglia di conoscere ogni cosa ma i genitori continuano a rassicurarlo che presto imparerà tutto a scuola.

 

Immaginate quindi la sua contentezza quando la scuola ha inizio, finalmente qui Felipe potrà imparare ogni cosa. Purtroppo però la scuola non è quel posto pieno di nozioni che si era immaginato e fin da subito il bambino capisce che gli insegnanti non sono così disposti a rispondere a domande diverse dal programma scolastico. Così quando incuriosito da un uccello azzurro ne domanda il nome all'insegnante, viene subito ammonito perché a scuola non c'è tempo di pensare a cose diverse dal programma.


Felipe amareggiato capisce che se vuole diventare un bravo studente e rendere felice i propri genitori, deve purtroppo omologarsi alla massa e per questo deve reprimere la sua fantasia e la voglia di conoscenza, trasformandosi da bambino vero in un perfetto burattino! La domanda quindi sorge spontanea... essere sè stessi ma per questo considerati diversi o diventare uguale agli altri reprimendo il proprio io?


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