Dopo aver analizzato le categorie
tecniche suono, montaggio ed effetti speciali (qui: https://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.com/2021/04/il-trono-di-pellicole-verso-gli-oscar.html)
e quelle del trucco e acconciature, costumi e scenografia (qui: https://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.com/2021/04/il-trono-di-pellicole-verso-gli-oscar_01854871056.html),
oggi parliamo di scrittura, fotografia e musica: Miglior Sceneggiatura
originale/non originale, Miglior Fotografia, Miglior Canzone, Miglior Colonna
Sonora.
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Si è parlato tanto di Minari e di
Judas and the Black Messiah, apparentemente i favoriti in questa categoria. Il
primo racconta il trasferimento di una famiglia coreana dalla California
all’Arkansas, terra ricca di opportunità, e i contrasti nati da questo grande
cambiamento; il secondo narra le vicende di Fred Hampton, leader delle Pantere
Nere, ed è basato su eventi reali. Con loro in gara Una donna promettente, che
ruota attorno alla violenza sulle donne; Sound of Metal, storia di un musicista
e della perdita graduale del suo udito; Il Processo ai Chicago 7, incentrato
anch’esso su eventi reali e riferito al processo contro il gruppo di attivisti
accusati di cospirazione nel 1968.
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON
ORIGINALE
Borat – Seguito di film cinema
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami…
La tigre bianca
Favoriti Nomadland e The Father, in
particolare il secondo titolo è reduce di due vittorie importanti in questa
categoria (BAFTA e Satellite Awards). Nomadland, incentrato sulla sopravvivenza
in un’America piena di contrasti e con un sistema sanitario che non funziona, racconta
la storia di chi rimane da sola ed è costretta a cambiare totalmente la propria
vita; The father parla anch’esso di solitudine, ma affronta il tema sotto
diverso punto di vista, quello di un padre che non vuole l’aiuto di nessuno. In
gara anche Borat – Seguito di film al cinema, che con riprese segretissime e
battute “involontarie” e fulminanti, si mantiene sul bivio di
film/documentario; Quella notte a Miami…, tratto dall’omonima pièce teatrale,
vede protagonisti Malcom X, Cassius Klay, Jim Brown e Sam Cooke in una notte
immaginaria che fa da seguito a fatti realmente accaduti (la notte del 25
febbraio 1964 quando Klay divenne campione del mondo), spunto per profonde
riflessioni sull’importanza di far sentire la propria voce; La tigre bianca
racconta la fatica di Balran, destinato a una vita di servitù, per cambiare la
propria posizione e aspirare a qualcosa di più.
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Judas and the Black Messiah
Mank
Notizie dal mondo
Nomadland
Il processo ai Chicago 7
Anche in questo caso troviamo
Nomadland tra i favoriti, dal momento che ha già portato a casa il Boston Society
of Film Critics Awards, il Chicago Film Critics Association Awards, il National
Society of Film Critics Award e il San Diego Film Critics Society Awards in
questa categoria. I premi portati a casa e le mancate nominations degli altri
candidati che non sono stati presi in considerazione per la fotografia in altre
premiazioni, non lascia molto spazio ai commenti. Tutto è possibile, ma è pur
vero che in questo caso i pronostici sono ben sostenuti da motivazioni
oggettive.
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“Fight for You” – Judas and
the Black Messiah
“Hear My Voice – Il processo ai Chicago 7
“Husavik” – Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga
“Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé
“Speak Now” – Quella notte a Miami…
E qui gran tifo per l’Italia!
Essere arrivati alla nomination come Miglior Canzone Originale è già un
grandissimo traguardo per noi e per Laura Pausini, che meriterebbe davvero la
vittoria. Conosciuta in tutto il mondo e molto amata, la cantante romagnola ha
un percorso artistico alle spalle di tutto rispetto, e la sua strada è ancora lunga.
Io sì (Seen) è la meravigliosa canzone presente nel finale di La vita davanti a
sé, film di Edoardo Ponti purtroppo non presente in gara tra i film stranieri.
Seguono Speak Now da Quella Notte a Miami tra i possibili vincitori, anch’essa
presente in chiusura al film in una delle scene più emozionanti.
MIGLIOR COLONNA SONORA
Da 5 Bloods – Come fratelli
Mank
Minari
Notizie dal mondo
Soul
Senza nulla togliere agli altri candidati, personalmente credo che Soul non
abbia rivali. Il film targato Pixar è quasi più eloquente nel suono che nelle
immagini, quasi migliore da ascoltare che da guardare – anche se, ovviamente, è
impeccabile nel suo insieme suono/immagini/storia. Del resto al centro della
storia c’è un musicista, l’intera essenza vitale è catturata dalla musica, il
movimento e la passione sono raccontati dalle note. Non conferire l’Oscar per
la Miglior Colonna Sonora a Soul sarebbe davvero – negativamente – incredibile.
Nessun commento