Eccomi nuovamente qui readers,
con un altro appuntamento dedicato alla Rubrica di Pagina 69 in cui abbiamo ospitato Cinzia Fabretti e il suo libro La leggenda di Mezzafaccia
Pagina 69
Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio
blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di
visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
LA LEGGENDA DI MEZZAFACCIA- CINZIA FABRETTI
Prezzo: € 13,00 ebook (3,99)
Editore: Brè Edizioni
Link Acquisto QUI
Mezzafaccia ha scelto la solitudine, gli uomini con la loro ferocia le fanno orrore. Sfuggita alla distruzione del proprio villaggio, è diventata una creatura della foresta, muta e solitaria, che dell'umanità ha rinnegato tutto.
Eppure, quando gli stessi predoni che sconvolsero la sua vita tornano a razziare le terre degli uomini-lupo, non riesce a rimanere estranea alla tragedia di un gruppo di bambini, e si adopera per nasconderli e custodirli.
Riuscirà, lei libera e insofferente a ogni legame, a proteggere e rassicurare i piccoli? Per farsi capire si forzerà fino a ritrovare la parola, e a tornare un essere umano?
E quale segreto nasconde il volto di Mezzafaccia?
ESTRATTO
Il sole ha di poco oltrepassato la metà del suo arco. Osservo il grande spiazzo, proprio al centro del villaggio, dove immagino che gli abitanti si radunino nelle grandi occasioni.
Sono stanca, per due giorni mi sono mossa rapida come so essere quando ho molta fretta, concentrata soltanto sulla direzione. Mi sono concessa ben pochi pensieri. Ho voluto dimostrare a me stessa, con questo viaggio, che non ho padrone, come gli animali selvatici, e che posso fare ciò che decido, senza renderne conto a nessuno e senza lasciarmi condizionare da nulla, neppure dalla paura.
Esito ancora qualche minuto, rompere quest’ultima barriera è una lotta. Quella parte di me che per due giorni e due notti ha continuato ad ammonirmi di non fare imprudenze vorrebbe più che mai che mi fermassi qui, ma… Non possono più nuocermi, gli uomini, non ho più nulla che possano togliermi.
Mi decido, mi incammino e mi fermo lì, nel centro, in attesa. Pensavo di sollevare subito una qualche reazione, con la mia presenza, invece la neve tiene la gente al caldo nelle capanne e in pochi si muovono, frettolosi e incappucciati, all’esterno.
Mentre mi chiedo se fare o meno qualcosa, qualcuno si rende conto che la mia sagoma immobile è anomala. Viene avanti, mi identifica come straniero, e sbalordito lancia richiami allarmati.
Intorno a me si raccolgono, ora, vocianti anch’esse, molte persone. Mi forzo all’immobilità, ignoro tutti.
Sono stanca, per due giorni mi sono mossa rapida come so essere quando ho molta fretta, concentrata soltanto sulla direzione. Mi sono concessa ben pochi pensieri. Ho voluto dimostrare a me stessa, con questo viaggio, che non ho padrone, come gli animali selvatici, e che posso fare ciò che decido, senza renderne conto a nessuno e senza lasciarmi condizionare da nulla, neppure dalla paura.
Esito ancora qualche minuto, rompere quest’ultima barriera è una lotta. Quella parte di me che per due giorni e due notti ha continuato ad ammonirmi di non fare imprudenze vorrebbe più che mai che mi fermassi qui, ma… Non possono più nuocermi, gli uomini, non ho più nulla che possano togliermi.
Mi decido, mi incammino e mi fermo lì, nel centro, in attesa. Pensavo di sollevare subito una qualche reazione, con la mia presenza, invece la neve tiene la gente al caldo nelle capanne e in pochi si muovono, frettolosi e incappucciati, all’esterno.
Mentre mi chiedo se fare o meno qualcosa, qualcuno si rende conto che la mia sagoma immobile è anomala. Viene avanti, mi identifica come straniero, e sbalordito lancia richiami allarmati.
Intorno a me si raccolgono, ora, vocianti anch’esse, molte persone. Mi forzo all’immobilità, ignoro tutti.
Se in apparenza resto indifferente al trambusto, in realtà cerco di valutare la fisionomia di chi accorre, e attendo di distinguere una figura più autorevole.
Avanza un uomo assai anziano, che si appoggia con fatica a un bastone. Mi concentro su di lui, e quando vedo che l’uomo ottiene il silenzio con un solo gesto, poso con lentezza la sacca a terra.
Ritengo che sia la persona adatta. Non sembra temermi, nonostante la faccia sfigurata, orrida, che ostento. Estraggo piano dalla sacca la pezza di cuoio, avvolta e legata, e gliela porgo.
L’anziano la prende, continuando a fissarmi. Poi apre l’involto, e la lama del pugnale riflette un raggio di sole, che s’è infilato chissà come tra le nuvole. Luccica.
CINZIA FABRETTI
Mi chiamo Cinzia Fabretti, sono tarantina e vivo a Lizzano, in Puglia, a pochi minuti da un mare stupendo. Sono sposata da trentacinque anni, ho tre figli e da dieci anni scrivo.
In realtà tentativi ne ho sempre fatti, fin dall’infanzia, credo di aver concepito il sogno di avere tra le mani un libro scritto da me prima ancora di saper leggere, invidiando i grandi che avevano il permesso di maneggiare quegli oggetti straordinari. Ho amato da subito i libri, con l’amore grande, e anzi assoluto, che solo un bambino può concepire quando scopre la loro magica capacità di contenere mondi e persone.
La realtà ha presto assorbito, però, tutte le mie energie in altre direzioni, lasciandomi a stento le pause per leggere e assopendo il desiderio di diventare io stessa autrice. Ma, sotto la cenere, il sogno è rimasto vitale e quando la vita ha rallentato il suo ritmo frenetico è tornato a farsi sentire. Ho scoperto Wattpad, una community di scrittori on line, e passo passo la mia voglia di scrivere è diventata una necessità. Dopo la pubblicazione in antologie di diversi miei racconti brevi, propongo ai lettori il mio primo romanzo, con l'auspicio che sia gradito.
In realtà tentativi ne ho sempre fatti, fin dall’infanzia, credo di aver concepito il sogno di avere tra le mani un libro scritto da me prima ancora di saper leggere, invidiando i grandi che avevano il permesso di maneggiare quegli oggetti straordinari. Ho amato da subito i libri, con l’amore grande, e anzi assoluto, che solo un bambino può concepire quando scopre la loro magica capacità di contenere mondi e persone.
La realtà ha presto assorbito, però, tutte le mie energie in altre direzioni, lasciandomi a stento le pause per leggere e assopendo il desiderio di diventare io stessa autrice. Ma, sotto la cenere, il sogno è rimasto vitale e quando la vita ha rallentato il suo ritmo frenetico è tornato a farsi sentire. Ho scoperto Wattpad, una community di scrittori on line, e passo passo la mia voglia di scrivere è diventata una necessità. Dopo la pubblicazione in antologie di diversi miei racconti brevi, propongo ai lettori il mio primo romanzo, con l'auspicio che sia gradito.
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? Correte ad acquistarlo...
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