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PROGETTO INFANZIA: LA NATURA DI EMMA ADBAGE

Buon pomeriggio readers,
eccoci qui con un altro appuntamento dedicato alla rubrica del Progetto Infanzia... oggi vi parleremo, grazie  a questo splendido albo della Camelozampa, di Natura.



La natura
di Emma Adbage



Editore:
Camelozampa
Prezzo: € 15,00
Uscita: 22 aprile 2021


"Questo è un paesino in cui vivono persone di tutti i tipi. Ci siamo noi bambini, e adulti di età diverse. Poi abbiamo anche degli animali domestici. Cani e roba del genere. Fuori dal nostro paesino ci sono altre cose, chiamate la Natura". Torna l'umorismo di Emma AdBåge, Premio Andersen per "La Buca", con la sua capacità di raccontare come siamo, senza filtri e senza sconti. Un albo illustrato che fa ridere ma anche riflettere sulla nostra relazione con la Natura: tutti la amiamo a parole, ma quanto spesso la sacrifichiamo per la nostra comodità? Età di lettura: da 5 anni.
RecensionE

Dopo il successo de "La Buca" le aspettative per "La Natura" di Emma AdBåge erano altissime e devo dire che sono state ampiamente soddisfatte.

L'ironia con cui l'autrice ed illustratrice svedese si prende gioco del nostro rapporto squilibrato con la natura è veramente disarmante e dovrebbe indurci seriamente a riflettere.
La narrazione è ancora una volta filtrata  dagli occhi di un bambino. Bambino che, rispetto a La Buca, non è in contrapposizione con l'adulto ma ne interiorizza pensieri e modi di fare.

L'illustrazione iniziale mostra da un lato il paese, dall'altro "la natura". Nel mezzo, un grande tiglio che idealmente divide i due spazi. "Fuori dal nostro paesino ci sono altre cose, chiamate la Natura. Ma più che altro è fatta di boschi, un lago, un po' di cespugli e un mare. (...) A tutti in paese piace la natura. (...) A pensarci bene la AMIAMO."
Insomma, la natura ci piace ma è percepita come "altro" rispetto a noi, qualcosa di esterno.
Il racconto prosegue attraverso le quattro stagioni, enfatizzando la spaccatura tra le nostre dichiarazioni d'amore verso la natura e le nostre azioni che puntualmente dimostrano quanto poco teniamo a lei. Restiamo affascinati da alcuni eventi (il foliage autunnale, la prima neve, il rifiorire a primavera e la prima calura estiva) ma ogni qualvolta si presenta una situazione problematica (le foglie cadono, la neve va spalata, il prato va curato, la temperatura sale) cerchiamo di plasmare l'ambiente ai nostri bisogni, senza curarci delle conseguenze delle nostre azioni, dell'impatto dannoso che avranno.

Assistiamo dunque al fallimento dell'uomo nel tentativo di "addomesticare" la Natura, che non si piega alla nostra volontà.
"E la Natura non ci dà retta. Non si ferma. È tutto un balenare e bruciare e tuonare e picchiare."

La fine è speculare all'inizio: l'immagine è la stessa, con il panorama mutato a causa degli interventi invasivi dell'uomo (del tiglio è rimasta solo la radice), ma viene rovesciata la prospettiva.
"E più in là, un po' fuori dalla Natura, c'è il nostro paesino. Ma più che altro è fatto di qualche casa e un po' d'asfalto e roba del genere."

Chissà se non sia un prendere coscienza del fatto che la Natura ci sovrasta e siamo noi a doverci adattare a lei, e non viceversa


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