Disponibile su Amazon Prime Video Si vive una volta sola, il nuovo film si Carlo Verdone.
Scheda Film
Il professor Umberto Gastaldi è un chirurgo di fama che dirige un'équipe dì fedelissimi: il suo assistente Corrado Pezzella, la strumentista Lucia Santilli e l'anestesista Amedeo Lasalandra. A unirli non è solo la medicina ma una comune inabilità nel far coesistere la propria affermazione professionale con una vita personale decente, e la passione per gli scherzi che hanno come target loro stessi, soprattutto il tenero Amedeo. Gli scherzi sono crudeli come quelli che architettavano i protagonisti di Amici miei, e come nel film di Monicelli contengono una buona dose di malinconia e di solitudine esistenziale, ma anche quella immaturità che, intorno ai 60 anni, diventa facilmente patetica. Quando però si viene a scoprire che uno di loro è a sua insaputa affetto da una malattia terminale la voglia di scherzare si trasforma nel desiderio di stringersi l'uno all'altro, con l'escamotage di una (ultima?) vacanza nel Salento.
SI VIVE UNA VOLTA SOLA
Verdone è da sempre un nome che, appena pronunciato, fa sorridere. Perché è uno di quelli che mette d'accordo il pubblico, che ha regalato commedie uniche a noi italiani. Ci sono battute iconiche che non verranno mai dimenticate, così come scene, dialoghi, personaggi. Però, tutto questo non c'è in Si vive una volta sola. Sono una grande fan del maestro Verdone, però, il suo ultimo film, non mi ha convinta.
Diretto e interpretato da Carlo Verdone, Si vive una volta sola racconta la storia di quattro amici e colleghi di lavoro: il professor Umberto Gastaldi (Verdone), il dottor Corrado Pezzella (Max Tortora), la strumentalista Lucia Santilli (Anna Foglietta) e l'anestetista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo). Sono quattro adulti molto burloni, che si divertono a organizzare i peggiori scherzi al loro amico Amedeo, a volte in modo anche abbastanza pesante. In uno sfogo di disperazione, Amedeo implora i colleghi di smetterla perché esausto delle loro bravate. Che l'intento sia di raccontare un'amicizia che è tale anche quando ci si spinge un po' oltre, di sottolineare i problemi degli adulti e il modo per fuggire ad essi, seppur per poco, - come, ad esempio, alleggerire le giornate con gli scherzi- è chiaro. Quello che non è chiaro, però, è il quanto ci si possa spingere o meno nel racconto. Devo ammettere che più di una volta mi si è stretto un nodo alla gola guardando il povero Amedeo (e tra le altre cose, Papaleo è stato semplicemente eccezionale) vittima di scherzi continui e ripetuti; anche se probabilmente sono io a essere troppo sensibile. Proprio non ce la faccio a stare seduta per più di un'ora a guardare un pover'uomo preso di mira dagli amici, che siano adulti o meno.
E quindi il mio limite è quello di non riuscire a sopportare tutta questa ingiustizia, che so benissimo essere presente - purtroppo - nella vita reale. Forse, è proprio per il nome a cui abbiamo accostato il film che il pubblico si aspetta di vedere altro. Si aspetta di ridere, di passare un po' di tempo in spensieratezza. Ciò non vuol dire che Verdone deve fare sempre e solo Verdone, anzi; vuol dire semplicemente che forse il messaggio da veicolare era giusto, ma il modo no. Se vedrete Si vive una volta sola aspettatevi qualche gag, delle battute e dei colpi di scena scontatissimi; ma forse ciò che vale la pena imparare dal film è che nessuno deve mai essere trattato così, che sia un amico o no. Viva le risate genuine, di cuore, quelle in cui si ride "con gli altri" e non "degli altri".
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