Eccomi nuovamente qui readers,
è arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori emergenti, Pagina 69.
Oggi sul Blog abbiamo come ospite Biagio Carbone, e il suo libro: "Orme sulla sabbia".
Pagina 69
Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio
blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di
visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
ORME SULLA SABBIA - BIAGIO CARBONE
Prezzo: € 15,40
Editore: Lampi di Stampa
Pubblicazione: 24 febbraio 2021
Nel V secolo a.C. a Sparta, iloti e perieci sono oppressi dagli spartiati. Gli iloti, più di altri, pagano lo scotto di non essersi sottomessi quando la Messenia venne sconfitta e gli spartiati imposero la loro particolare struttura sociale. A Sparta, se non eri un homoioi, eri solo un reietto. Peggio di uno schiavo che poteva tentare di affrancarsi. In questa condizione di sottomissione due giovani, un ilota ed un perieco, vengono coinvolti in un tentativo di rivolta ordito in segreto da un importante politico ateniese, il quale, a capo di una complessa rete di informatori e spie, tenta di far volgere il futuro geopolitico a favore di Atene. Uniti da una solida amicizia, Hilarion ed Eumenios, entrambi dal carattere indomito e dotati di peculiari capacità, sono costretti a fuggire da Sparta. Con l’aiuto di una ricca prostituta egizia e di un potente armatore navale fenicio, accompagnati dalla giovane Tera approdano a Rhegion (oggi Reggio Calabria) dove il Tiranno Anaxilaos progetta la conquista di Zancle (l’odierna Messina). Sulle sponde dello stretto di mare che separa la Sikelia dalla Megale Hellas, dove tra le colonie greche sempre più prospere si tessono i futuri assetti politici del Mediterraneo, in un contesto di fatti storicamente avvenuti, si dipana la storia verosimile di un tentativo di riscatto sociale. Il sempre eterno sogno di libertà si libra con le poderose ali dell’amicizia e si invola, con il conforto dell’amore e con il coraggioso senso di giustizia.
ESTRATTO
L’Apella, com’era prevedibile, aveva rigettato le proposte della Gherusia. Lo scontento degli iloti si fece tangibile e giunse come una folata di vento gelido. I syssítia si mobilitarono subito ma, fortunatamente non si arrivò allo scontro. I magistrati approfittarono della circostanza e, come tradizione di ogni anno, dichiararono formalmente guerra agli iloti. Sebbene non seguita da combattimenti, tale dichiarazione di guerra serviva a ricordare agli iloti la loro condizione di sottomessi e tanto bastava a tacitare gli animi dei più ribelli. Durante tale periodo, gli spartiati potevano commettere qualsiasi sopruso sugli iloti.
Potevano anche ucciderli, senza patire conseguenze ma erano anni che non si verificavano uccisioni.
Quella volta non fu così. Un giovane eiren, completato un ciclo di addestramento militare, decise di darsi alla caccia agli iloti com’era nell’antica tradizione: da solo, con mezzi limitati e armato di un solo pugnale. Il morto venne ritrovato da Agesilao, il vecchio pazzo del villaggio, durante il suo peregrinare quotidiano.
La scoperta del cadavere aggiunse altri gradi di follia nel vecchio, o forse, gli tolse ancora qualche grano di sale dalla zucca quasi vuota. Lo videro tornare al villaggio in preda ad una angoscia lacrimosa e stridula. Ci volle mezza giornata per riuscire a calmarlo e dovettero anche legarlo per impedirgli di
farsi male. Agesilao era letteralmente inciampato nel corpo esanime di un giovane pastore ilota, sgozzato come una delle sue pecore il giorno del macello. Due giorni dopo, alcuni bambini si imbatterono in altri due cadaveri, un ragazzo ed una ragazza iloti che si erano allontanati dal villaggio in cerca di intimità. Il giorno dopo ancora, un ilota e sua moglie vennero ritrovati pugnalati, la moglie violentata prima di essere uccisa. Il figlio della coppia, inspiegabilmente, fu risparmiato: il giovane Carilao, quattordici anni appena compiuti, fu trovato legato mani e piedi nel bosco, tramortito da un colpo alla testa. Dopo due giorni, vinta la battaglia contro i demoni dell’Ade, il ragazzo riaprì gli occhi. Appena ebbe recuperato un poco le forze, fece quello che riteneva di dovere fare: uccise Theofilos, lo spartiate padrone del villaggio.
Fu l’inizio della rivolta di Limne.
Potevano anche ucciderli, senza patire conseguenze ma erano anni che non si verificavano uccisioni.
Quella volta non fu così. Un giovane eiren, completato un ciclo di addestramento militare, decise di darsi alla caccia agli iloti com’era nell’antica tradizione: da solo, con mezzi limitati e armato di un solo pugnale. Il morto venne ritrovato da Agesilao, il vecchio pazzo del villaggio, durante il suo peregrinare quotidiano.
La scoperta del cadavere aggiunse altri gradi di follia nel vecchio, o forse, gli tolse ancora qualche grano di sale dalla zucca quasi vuota. Lo videro tornare al villaggio in preda ad una angoscia lacrimosa e stridula. Ci volle mezza giornata per riuscire a calmarlo e dovettero anche legarlo per impedirgli di
farsi male. Agesilao era letteralmente inciampato nel corpo esanime di un giovane pastore ilota, sgozzato come una delle sue pecore il giorno del macello. Due giorni dopo, alcuni bambini si imbatterono in altri due cadaveri, un ragazzo ed una ragazza iloti che si erano allontanati dal villaggio in cerca di intimità. Il giorno dopo ancora, un ilota e sua moglie vennero ritrovati pugnalati, la moglie violentata prima di essere uccisa. Il figlio della coppia, inspiegabilmente, fu risparmiato: il giovane Carilao, quattordici anni appena compiuti, fu trovato legato mani e piedi nel bosco, tramortito da un colpo alla testa. Dopo due giorni, vinta la battaglia contro i demoni dell’Ade, il ragazzo riaprì gli occhi. Appena ebbe recuperato un poco le forze, fece quello che riteneva di dovere fare: uccise Theofilos, lo spartiate padrone del villaggio.
Fu l’inizio della rivolta di Limne.
BIAGIO CARBONE
Biagio Carbone è nato e risiede a Messina.
Appartiene alle Forze di Polizia.
Ha conseguito un master in Criminologia e Psicologia Giuridica, un corso di alta formazione in Criminalistica ed è abilitato alla ricerca, analisi e documentazione delle tracce di sangue.
Ha inoltre conseguito studi di alta formazione in materia di Relazioni Internazionali – area U.E.
Dopo avere scritto quattro racconti lunghi e un giallo per adolescenti ha esordito con “Orme sulla sabbia”, suo primo romanzo corale frutto di lunghe ed accurate ricerche storiche.
Appartiene alle Forze di Polizia.
Ha conseguito un master in Criminologia e Psicologia Giuridica, un corso di alta formazione in Criminalistica ed è abilitato alla ricerca, analisi e documentazione delle tracce di sangue.
Ha inoltre conseguito studi di alta formazione in materia di Relazioni Internazionali – area U.E.
Dopo avere scritto quattro racconti lunghi e un giallo per adolescenti ha esordito con “Orme sulla sabbia”, suo primo romanzo corale frutto di lunghe ed accurate ricerche storiche.
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? Se volete potete acquistarlo direttamente dal link sottostante.
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