Buon pomeriggio Gattolettori,
oggi Alessandro ci parlerà di un carinissimo libro in cui incontreremo un Elefante molto bizzarro e giocoso che ama nascondersi. Siete pronti a cercarlo insieme a me?
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L'elefantino Otto è goffo, giocherellone e di buon carattere. Vuole giocare a nascondino ma lo fa in modo buffo e ingenuo, restando sempre perfettamente visibile, suscitando l’ilarità di Tilly e i suoi amici. Mentre loro ridono a crepapelle, Otto sparisce. Inizia allora la ricerca con sempre maggiore preoccupazione: dov’è finito Otto? Che se ne sia andato? Forse l’elefantino ha imparato a nascondersi davvero! Età di lettura: da 3 anni.
A volte i comportamenti dei bambini ci appaiono come strambi o incongrui.
In realtà grazie a uno sviluppo sempre più di un pensiero psico pedagogico è stata riconosciuta al bambino una propria identità biologica e personale.
Quindi quello che ci appare come improbabile è fonte di processi biologici che maturando portano allo sviluppo.
Con il testo “Dov'è Otto?” L’autrice mette in evidenza il concetto di Costanza dell’oggetto che deriva dal concetto di permanenza dell'oggetto - un'abilità cognitiva che acquisiamo a circa 2-3 anni e che si traduce nella comprensione che gli oggetti o le persone continuano ad esistere anche quando non possono essere visti, toccati o percepiti in qualche modo.
Ed è così che il protagonista della storia si sviluppa, ovvero attraverso la maturazione di questa capacita.
Il consiglio non è solo quello di leggere il testo ma anche di sperimentarlo con il corpo assieme ai propri figli.
Una sorta di nascondino letterario dove il gioco fa da padrone.
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