Buon pomeriggio Gattolettori,
altro appuntamento dedicato ai
più piccoli, oggi vi voglio parlare di un albo molto poetico e delicato in cui si parla dei diritti dei bambini.
Pinocchio, il libro più letto e tradotto al mondo, diviene qui "Pinocchio Adesso". Non l'ennesima riscrittura del testo collodiano, ma una denuncia della condizione dell'infanzia oggi che parte da Pinocchio per portarci oltre e parlarci di noi e dei nostri bambini. Sì, perché il mondo è pieno di bambini di legno, bambini senza diritti, senza amore. Lo sa bene Antonio Ferrara, noto autore da sempre vicino a queste tematiche, che scrive un testo accompagnato dalle illustrazioni di Fabrizio Silei: un artista che ha fatto della carta la sua cifra stilistica e con le sue immagini ispirate alle fiaba originaria, racconta una storia nella storia, fra ieri ed oggi, fra emozioni e luci, fra il Pinocchio e i bambini di allora e il Pinocchio e i bambini di "adesso". Età di lettura: da 4 anni.
Ecco un albo poetico e dalle illustrazioni meravigliose e d'impatto in cui i piccoli lettori, potranno conoscere una versione diversa e più profonda della classica fiabia di Pinocchio.
Non vi troverete infatti davanti alla solita riscrittura del testo di Carlo Collodi, ma ad un libro in cui il protagonista non è Pinocchio ma bensì tutti i bambini del mondo senza diritti. Il 20 novembre si è infatti celebrata la Giornata mondiale dei diritti dei bambini, l’anniversario dall’adozione della convenzione ONU del 1989, che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Diritti che, a dispetto delle buone intenzioni, vengono puntualmente calpestati.
Partendo quindi da Pinocchio si arriva ad oggi e alle condizione attuali di molti bambini soprattutto quelli sfruttati nel lavoro minorile e del terzo mondo. Perché Pinocchio? Perché i bambini senza diritti sembrano dei bambini di legno, incapaci di poter reagire o esprimere la propria opinione. Una mia amica mi ha suggerito questa frase di Beatrice Alemagna: Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole, direi che racchiude in pieno il senso del libro e del 20 novembre.
Il testo di Antonio Ferrara e le illustrazioni di Fabrizio Silei ci accompagnano così all'interno di una storia che fa riflettere proprio per questo mi sento di suggerirlo più ai grandi che ne posso apprezzare il vero messaggio, che a i più piccoli.
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