Già definito il film del momento, e con tutti i meriti del caso. Don't look up è il nuovo film di Adam McKay con Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Cate Blanchett, Jonah Hill. Disponibile su Netflix.
Scheda Film
La dottoranda in astrofisica Kate Dibiasky e il suo docente all'Università del Michigan Dr. Randall Mindy scoprono che entro sei mesi una gigantesca cometa colpirà la Terra e provocherà l'estinzione del genere umano. Allarmati, riferiscono tutto alla Presidente degli Stati Uniti Janie Orlean, ma dopo essere stati snobbati e umiliati dall'amministrazione si rivolgono alla stampa e alla televisione: è l'inizio di un assurdo circo mediatico che coinvolgerà gli stessi scienziati e finirà per generare uno scontro ideologico tra allarmisti e negazionisti.
DON'T LOOK UP, L'INABILITà DI ASCOLTARE
Bisogna conoscere almeno un po' il percorso di Leonardo DiCaprio per capire la motivazione che l'ha spinto a partecipare con assoluto assenso a Don't Look Up: dal 1998 la Leonardo DiCaprio Foundation si occupa della promozione della consapevolezza ambientale; ha prodotto i documentari L'undicesima ora e Before the Flood sul cambiamento climatico e gli effetti sull'ambiente; è finanziatore dal 2017 dell'azienda americana Beyond Meat, che produce un succedaneo della carne completamente vegetale; è stato nominato ambasciatore di pace per il clima alle Nazioni Unite nel 2014. Queste notizie - poche rispetto al suo concreto impegno per la salvaguardia dell'ambiente - possono essere un inizio per capire perché Leonardo DiCaprio ha fortemente sentito il bisogno di prendere parte alla storia raccontata in Don't Look Up.
Un cometa che si dirige verso la Terra e che in sei mesi porrà fine all'umanità, due scienziati americani che seguono il percorso razionalmente corretto (avvertire il Presidente, la Nasa e tutta la popolazione tramite canali televisivi) per evitare la catastrofe, e un risultato del tutto inaspettato. Se, infatti, logicamente ci si aspetta che chi è al potere non perda un istante per correre ai ripari prima che sia troppo tardi, e che questa cometa - così visibile e identificabile nella sua devastante traiettoria - venga fermata, inspiegabilmente ogni decisione ruota attorno a potere e denaro, e le risatine in faccia ai due scienziati accusati di essere "pessimisti" o "esagerati" lasciano a bocca aperta. Si legge l'incredulità nei volti dei due scienziati, che stanno pensando: "vi abbiamo detto che c'è una cometa, al 100% colpirà la Terra ponendo fine all'umanità. I dati sono alla mano, esistono fotografie, moriremo tutti se non interveniamo adesso. Cosa c'è di difficile da capire o credere, o cosa può esserci di più importante che fermare l'estinzione del pianeta Terra?". Questa domanda, che apparentemente ha una risposta scontatissima ("Niente ha una maggiore importanza, ci muoviamo subito per tutelare la salute del Pianeta e di ogni creatura!"), nella realtà dei nostri giorni ha un soluzione raccapricciante: "Di più importante ci sono le elezioni, il potere e i soldi, e noi prima di tutto dobbiamo valutare quale vantaggio possiamo trarre da questa situazione. E poi non crediamo di certo che moriremo, impossibile!". Queste frasi immaginate nell'articolo sono tutte nei sottointesi del film che, però, parla chiarissimo in un tono comico-amaro proprio della società dei nostri tempi.
Siamo tuttologi che non guardano in alto ("Guardate in alto! La cometa è proprio lì!"), che preferiscono credere al proprio istinto e convinzioni piuttosto che a concrete e reali dimostrazioni davanti ai nostri occhi. Siamo il popolo che è stato avvertito da decenni del surriscaldamento globale, del cambiamento climatico, delle conseguenze delle nostre singole azioni che devono subire immediatamente un cambio di rotta. Ma siamo anche il popolo diviso tra chi ci crede e chi no, tra chi sceglie di compiere azioni quotidiane per la salvaguardia dell'ambiente e chi non cambierà atteggiamento, convinto di non essere il responsabile o poco incline a credere alla prospettiva disastrosa che ci attende. Don't look up non è un film sulla punizione divina che ci colpisce scagliando una cometa contro la Terra, né un disaster movie in cui tutti corrono per mettersi in salvo; è un film sull'intera popolazione mondiale (non semplicemente su quella americana) e la sua follia, sulla diffusissima e pericolosa tendenza a dire la propria opinione anche quando non ci compete, sulla fiducia che siamo anche a cose non visibili, ma non a ciò che è davanti ai nostri occhi, sull'egoismo di chi dovrebbe proteggerci, sullo sconvolgente ruolo di predominanza del sistema economico. Ciò che con disperazione questo film sta cercando di dirci è la necessità di un'inversione di rotta su tutto: sul tema ambiente, sulle nostre priorità, sull'uso dei social, sul modo e i canali in cui fruiamo dell'informazione. Ci invita a distinguere tra verità e opinioni, a lasciare il cellulare in un'altra stanza per un po' e a spegnere la tv della finta informazione.
Capisco la frustrazione del Dr. Randall Mindy, soprattutto quando Don't look up non viene visto come un film sul destino della Terra, ma esclusivamente come una dark comedy sulla follia dei nostri tempi... per questo, condivido il video in cuii Leonardo DiCaprio spiega i punti chiave del film e invita tutti a visitare il sito https://dontlookup.count-us-in.com/ , piattaforma climatica partner del film. Lo scopo è semplice: prendere concretamente parte al progetto di sensibilizzazione e inversione di rotta del cambiamento climatico, scegliendo tra diverse azioni possibili (sensibilizza gli amici, passa a energia pulita, elimina lo spreco alimentare, mangia vegetale ecc...).
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