Quest'anno, in occasione della giornata della memoria, ricordiamo l'orrore della Shoah con un film del 2019 diretto da Taika Waititi: Jojo Rabbit.
GIORNATA DELLA MEMORIA: JOJO RABBIT
Tratto dal romanzo "Il cielo in gabbia" di Christine Leunens, Jojo Rabbit di Taika Waititi è una commedia sul nazismo, interpretata da Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Stephen Merchant, Alfie Allen, Sam Rockwell e Scarlett Johansson.
La storia segue le vicende di Jojo, un bambino di dieci anni fanatico di Hitler e delle sue idee. Seguace a tal punto da immaginare vere e proprie discussioni col suo "amico" Hitler, che lo mette in guardia sugli ebrei e sulla loro pericolosità: sono brutti, dormono a testa in giù, e leggono nella mente. Il dubbio sulla veridicità della faccenda sorge in Jojo quando trova nascosta in casa sua... un'ebrea. Si chiama Elsa, ex compagna di classe della sorella di Jojo, morta tempo prima. Il bambino, inizialmente, ha paura di ritrovarsi con un "mostro" in casa, e allo stesso tempo non capisce come mai sua mamma nasconda un'ebrea. Ha paura di essere ucciso mentre dorme, ma anche di parlare con qualcuno della faccenda, perché nascondere "uno di loro" in casa equivale a un tradimento e può avere conseguenze molto serie. Piano piano, Jojo metterà da parte i pregiudizi in favore di ciò che vede con i suoi occhi: una ragazzina esattamente uguale a lui.
Jojo rabbit è uno dei film più intelligenti degli ultimi anni, affronta la follia del nazismo e la persecuzione degli ebrei con un'ironia arguta, di quelle che fa riflettere e dice ad alta voce: "guardate cosa avete fatto dando ascolto a un folle. Guardate a cosa porta credere al nulla più assoluto di mille bugie rispetto al coraggio di aprire gli occhi e pensare con la propria testa". Sì perché non c'è libro o film o testimonianza che possa neanche lontanamente giustificare uno degli orrori più grandi della storia umana, se non sottolinearlo all'infinito, affinché tutti capiscano e non ripetano l'errore mai più, nemmeno nelle più piccole e lontane situazioni di discriminazione. Perché il male viene fatto tutti insieme, nella crescente ignoranza del non sapere o non voler sapere, nella paura di non voler reagire, nella ricerca di un capro espiatorio per i nostri problemi. Il rischio di sbagliare è uguale per tutti. Jojo è un bambino come tanti, a cui manca il papà, ma ha l'amore incondizionato della mamma. Hitler è il suo mito, forse perché vede in lui la figura eroica e rispettata che gli ricorda il papà, o forse perché a quell'età più che mai si tende a seguire la massa. Ma Jojo è anche estremamente intelligente, basta il contatto con la realtà - in questo caso l'incontro con Elsa - per fargli capire che il suo idolo è un bugiardo e un codardo.
Il film racconta la follia di un'ideologia, l'orrore della guerra, la pericolosità del pregiudizio. Insegna che non è mai troppo tardi per tornare indietro, per invertire la rotta, per cambiare idea. Invita ad aprire gli occhi. E se ci riesce un bambino, possiamo farlo anche noi. E infine, ci ricorda l'importanza dell'amore, della libertà. Come dice la mamma di Jojo: "La vita è un dono, dobbiamo celebrarla. Dobbiamo ballare per mostrare a Dio quanto siamo grati di essere vivi".
Film adorabile, purtroppo finito in un inspiegabile dimenticatoio troppo presto. Per fortuna ogni tanto ci pensano i blogger a ricordarlo!
RispondiEliminaQuanto mi era piaciuto, un film singolare, paradossale, intelligente, ma davvero bello e coinvolgente, nonché emozionante.
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