Buongiorno Gattolettori,
come
tutti i giovedì eccoci qui con un altro appuntamento con le recensioni
della nostra Simon che oggi ci propone una lettura di Luca Zantei.
La paura vive con noi
di Luca Zantei
Prezzo: € 15,00
Editore: Il Convivio
Pagine: 208
Pubblicazione: 21 dicembre 2021
Una misteriosa cassa, confezionata dallo scienziato Feng Huang, viene posizionata con grande pericolo sul ponte di una grossa nave che, partita dal Mare Cinese Orientale, giunge nel porto di Trieste. Apparendo subito in balia di se stessa, la guardia costiera e la polizia la ispezionano trovandosi davanti ad orribili scene di corpi straziati. L'inchiesta viene affidata ad Annamaria, commissario di polizia dotata di un fiuto e di una capacità di osservazione straordinari, la quale nel venirne a capo, lottando ogni giorno per dimostrare il suo talento, evidenzia il cammino sempre molto difficile delle donne negli ambiti lavorativi tipicamente maschili. Il romanzo, un giallo con una sua forte componente di suspense e qualche dose di horror, tra intrighi spregiudicati, violenze e amore, unisce nella sua narrazione, intensa e coinvolgente, alcune paure fondamentali dell'uomo, calandosi nella complessità della vita quotidiana, avvolta dalle sue stesse incertezze.
TRIESTE - CINA - IRAN
COSA HANNO IN COMUNE?
UN RAGNO.
"Mi ha salvato quando non ero nato. È venuto da me così com'era, non mi ha rifiutato, non ha guardato cosa ho fatto in passato. Il loro sangue sarà sparso per pagare i loro peccati. Una nuova creatura verserà sangue. Le cose vecchie scompariranno."
Cosa rappresenta questo scritto? Un canto ritmico di guerra persiano. Si vede una grande nave al largo del porto di Trieste, sembra abbandonata ma una volta salita a bord, il commissario Annamaria Conte si trova davanti scene raccapriccianti di corpi martoriati.
Quale furia ha compiuto questa strage?
Quanti incomprensibili omicidi dovranno ancora vedere le strade, le case di Trieste?
Un caso difficile per la Conte, la sua vita è in pericolo, la sicurezza di tutta la città è minacciata e Annamaria deve combattere non solo contro un nemico oscuro e spaventoso, anche contro uomini ottusi e conservatori. Ma è tenace, il commisario Conte, audace, intelligente, pronta a tutto, pronta a partire, da sola, per la Cina e poi per l'Iran, pronta a combattere per risolvere questo enigma e soprattutto a fare i conti col suo passato.
"Sei una donna e come tale devi fare solo figli, badare alla casa, prendere il tè con le amiche. Il tuo lavoro non serve alla nostra famiglia. Lo lascerai, vero? È meglio per tutti. Avrai più tempo per Carla e per me..."
"...nulla era più gratificante di crescere un figlio. L'impegno nella sua carriera era stato un riempitivo, una sorta di compensazione."
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