Eccomi nuovamente qui readers,
è arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori emergenti, Pagina 69.
Ci tengo però a dire che l'autrice di oggi non è proprio emergente eheheh sul Blog ecco che abbiamo come ospite Vale L. e il suo libro: "Sbandina".
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
Prezzo: € 10,40 (Ebook € 1,99)
POV: terza persona
Cosa può mettere al tappeto più dell’esuberanza, della curiosità insaziabile, della battuta mordace e dell’imprevedibilità di una bambina con le codine che è un mix letale di arguzia, tenerezza e simpatia? La risposta è semplice: Ariel. Anche detta SBANDINA. Appellativo che le ha dato il papà il giorno del suo quinto compleanno a seguito di un incidente che l’ha vista protagonista.
L’ultimo giorno d’asilo Ariel è triste. Teme di non capitare nella stessa classe della sua amichetta del cuore quando a settembre, trascorsa l’estate, inizieranno a frequentare la Scuola.
Finché una sorpresa piovuta dal cielo risolleverà di colpo a Sbandina l’umore. L’attende un’avventura! Saranno giorni memorabili tanto per lei quanto per chi avrà la (s)fortuna di starle accanto.
ESTRATTO
Un grugnito di protesta faceva da sottofondo. Era stanca, aveva la fronte bendata ed era arrabbiata con il mondo perché aveva dovuto lottare con due infermiere che la tenevano ferma mentre il dottore la ricuciva.
Rintanata nel seggiolino alle spalle del papà che la teneva d’occhio dallo specchietto retrovisore, le colava il moccio e lei lo leccava come fosse una delizia anziché asciugarlo. Guardava il padre con aria di sfida perché l’ultima volta che aveva fatto una cosa del genere, lui l’aveva sgridata dicendole che non era una selvaggia e doveva tamponarlo con il fazzoletto, non mangiarlo.
In questa occasione il suo papà invece l’aveva soppesata e aveva sorriso. Ariel si aspettava che la sgridasse, ma non aveva funzionato. Sicuramente avrebbe funzionato questo però: le era venuta una puzzetta e non l’aveva trattenuta, l’aveva liberata senza darsi pensiero.
Era stata molto soddisfatta del gran rumore che aveva fatto e anche dell’odorino cattivo che si era diffuso in macchina. Il suo papà le aveva ripetuto un sacco di volte che quando le scappava una puzzetta e c’era gente attorno non doveva farla. Oppure doveva trattenerla e farla in bagno.
Neanche la puzzetta rumorosa aveva però sortito l’effetto sperato. Suo padre l’aveva guardata con la coda dell’occhio e aveva trattenuto una risata. Ariel si era ancora più stizzita per quella sua reazione mancata.
«Eccoci a casa Sbandina. Con una bella dormita vedrai che domani tornerai come nuova» le aveva detto invece parcheggiando l’auto.
«Chi è Sbandina?» aveva domandato Ariel perplessa, dando un’occhiata al sedile del passeggero. Casomai ci fosse qualcuno seduto di fianco al suo papà e lei non se ne fosse accorta.
«Sei tu Sbandina.»
«Ma io mi chiamo Ariel» lo aveva contraddetto la bambina.
«Sbandina è un nomignolo.»
«E che vuol dire nomignolo?» aveva chiesto lei, sempre incuriosita da tutto ciò che le era ignoto.
«È il modo di chiamare una persona in base a una sua caratteristica» le spiegò il suo papà.
«Mhmm» rimuginò la bimba. «Non ho capito bene.»
«Da quando sei piccola tu urti, cadi e sbandi dappertutto. Sbandare vuol dire che fai un po’ la trottola a destra e sinistra e quindi sei una…?»
«Sbandina!» lo anticipò Ariel con un gran sorriso, orgogliosa d’aver afferrato il nesso. Il broncio era ormai un lontano ricordo.
«Vediamo se hai capito davvero come funziona. Se a te piacesse tanto il gelato quale sarebbe il tuo nomignolo?» la interrogò il suo papà mettendosela a cavalluccio sulle spalle mentre attraversavano il giardino e si dirigevano verso casa.
«Ma a me non piace tanto il gelato!» replicò la bimba.
«Sì, lo so che non ti piace tanto il gelato. Ma fai finta che invece ti piaccia. Anziché Sbandina prova a indovinare quale potrebbe essere in questo caso il tuo nomignolo…»
«Gelatina.»
«E se ti piacesse la focaccia?»
«Focaccina.»
«E se invece ti piacesse fare le puzzette mentre il tuo papà guida e rischi di farlo sbandare perché da quel culetto ti esce un odore terribile?»
«Puzzettina!» rise Ariel a crepapelle.
«Bravissima. Hai capito perfettamente cos’è un nomignolo» si congratulò ridendo il suo papà, tirandole un morso alla coscetta e facendola divertire doppiamente.
Dal quel momento Ariel, che aveva imparato a scrivere sia in corsivo che in stampato il suo nome e il suo cognome, prese a scrivere di fianco anche il suo nomignolo “Sbandina” di cui andava tanto fiera. E a tutti i nuovi amichetti che le chiedevano come si chiamasse, lei sfoderava un gran sorriso e rispondeva chiaro e forte: “Mi chiamo Ariel Brunetta Sbandina”.
Ariel oggi ha qualche anno in più. Ma il suo papà continua ancora a chiamarla Sbandina perché, malgrado sia cresciuta, continua a urtare di qua e di là e ha sempre qualche ammaccatura sulle gambe e sulle braccia che poi non ricorda mai come si è fatta.”
Con pseudo Valentine Bovary la scrittrice pubblica invece contemporary romance definiti all’unanimità “fuori dagli schemi”. I suoi titoli sono Cuore Imperfetto (2016), Troppo poco Amore (2019), Dialogo tra amanti ai tempi del Covid 19 (2022).
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito?
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