Sono passati dieci anni dal finale di Desperate Housewives e noi ne sentiamo ancora la mancanza!
Il 13 maggio 2012 segna la data
di chiusura di un telefilm cult, con il suo 180esimo episodio mandato in onda
negli Stati Uniti. Desperate Housewives, la serie ideata da Marc Cherry, compie
oggi dieci anni dalla sua ultima messa in onda. Il suo primo episodio pilota,
andato in onda negli USA nel 2004 e in Italia nel 2005, segna l’inizio di un
susseguirsi di misteri indimenticabili che hanno come sfondo il quartiere di
Wisteria Lane e quattro indimenticabili protagoniste: Bree Van de Kaamp (Marcia
Cross), Susan Mayer (Teri Hatcher), Gabrielle Solis (Eva Longoria) e Lynette Scavo
(Felicity Huffman). Al loro fianco, tra i tanti, la voce narrante – da cui
tutto ebbe inizio – di Mary Alice Young (Brenda Strong), Edie Britt (Nicollette
Sheridan), Mike Delfino (James Denton), Carlos Solis (Ricardo Antonio Chavira),
Tom Scavo (Doug Savant), Karen McCluskey (Kathryn Joosten).
Nelle otto stagioni di Desperate Housewives è accaduto veramente di tutto. Ciò che ha permesso alla serie di ottenere un enorme successo è in primis l’eccellente scrittura di ogni episodio e della narrazione totale, che comprende la creazione di protagonisti ben definiti e dettagliati, ai quali attori bravissimi hanno dato la spinta finale. Le quattro amiche di Wisteria Lane sono infatti indimenticabili, le attrici perfette per le parti. E ognuna di loro ha affrontato un percorso eccezionale, di cresciuta e di cambiamento.
Susan Mayer è una mamma divorziata, impacciata e pasticciona. Viene presentata al pubblico così, ed è da subito chiaro che Susan è semplicemente adorabile. Susan è una scrittrice di libri per bambini e una casalinga, una donna semplice e giovanile. L’incontro con Mike Delfino accende subito il sogno dei fan di vederli insieme come coppia e, tra alti e bassi, i sogni si avverano presto. Nel susseguirsi delle stagioni, Mike e Susan dovranno affrontare non pochi problemi, ma ciò che li rende speciali è il loro amore, che alla fine vince su tutto il resto. Ed è per questo che la morte più tragica dell’intera serie è proprio quella di Mike, ucciso a sangue freddo da un colpo di pistola proprio sulla soglia di casa e tra le braccia di Susan. Credo che quella scena sia indelebile negli occhi di qualsiasi fan della serie, e non lo sarebbe se Mike e Susan non fossero stati la coppia per eccellenza. C’è una grande onestà nella loro storia, ed è quella di dire apertamente che la vita non è facile, che le persone si allontanano, ma che se l’amore è reale il legame che li unisce è indistruttibile. Così appare chiaro come Susan sia l’amore della vita di Mike, e viceversa. La casalinga che crede di più nell’amore è Susan e, nonostante il triste epilogo, è anche colei che è stata tanto fortunata da aver trovato il vero amore nella sua vita, e che ne è consapevole.
Gabrielle Solis è l’ex modella che ha rinunciato alla carriera per sposare l’uomo che amava. O almeno questo è quello che si è sempre raccontata e che ha voluto raccontare. Presentata come arrogante, attaccata ai soldi, narcisista ed egoista nonché traditrice – indimenticabile la storia con il giardiniere John –, Gabrielle ha un percorso decisamente tortuoso all’interno della serie, che la porta dalle stelle alle stalle. Nel suo cammino c’è il divorzio da Carlos, un aborto, un raggiro da parte del nuovo marito, il riavvicinamento con Carlos e la sua cecità temporanea, che è però il punto chiave dell’intera storia della Signora Solis. È proprio in seguito all’incidente ai danni del marito che Gabrielle si trasforma: vende tutto ciò che le era più caro per pagare le spese, per prendersi cura di suo marito e delle sue bambine, si trova nuovamente in difficoltà economica proprio quando era piccola, e ce la fa. Riemerge con una forza incredibile da ogni situazione, mettendo da parte i suoi bisogni, sicura che un giorno tutto si sarebbe sistemato. E infatti è così, diviene nuovamente la ricca Signora Solis, viziata ed egoista. Ma questa volta qualcosa dentro di lei è cambiato, tanto che il suo epilogo è uno dei migliori: aiutata da Carlos, lancia una propria linea di abbigliamento e, sfruttando le sue doti provenienti da uno shopping sfrenato e dal buon gusto, entra per la prima vera volta nel mondo del lavoro come imprenditrice. Brava Gabrielle!
Bree Van de Kaamp è Desperate Housewives. La rossa più sofisticata
della tv aveva un ruolo non semplice, perché la sua Bree poteva risultare molto
antipatica al pubblico, con la sua aria da finta perfettina e la sua maniacale
ossessione per… ogni cosa. Invece, Bree è colei che identifica l’intera serie.
È iconica, è l’amica che tutti vorremmo avere nei momenti di difficoltà, perché
l’unica in grado di mantenere il sangue freddo e trovare una soluzione
perfetta. Tra tutte si rivela essere il
valore dell’amicizia fatto donna, paradossalmente risulta meno perfetta nei
ruoli di madre e di moglie, ma mai di amica. Il suo primo matrimonio ha
mostrato quanto la personalità di Bree venisse oscurata dall’ingombrante
presenza maschile, non di Rex in particolare ma degli uomini in generale. Con
il passare del tempo, Bree è riuscita a prendersi i suoi spazi, lasciando
respirare la donna che era nascosta in lei da sempre, mostrando un carattere
fortissimo e determinato, ma fragile senza le sue amiche. E così i suoi amori
giocano dei ruoli molto diversi nel corso delle stagioni, ma non la oscurano
più. Per due volte Bree non ha esitato a rischiare pur di proteggere le sue
amiche, offrendosi come donatrice per il trapianto di reni di Susan e lasciando
che le autorità l’accusassero dell’omicidio del patrigno di Gabrielle. Il suo
epilogo vede sfruttare tutto ciò che ha imparato nel corso delle otto stagioni
con un approdo in politica che sembra assolutamente perfetto per lei.
Lynette Scavo è la mamma per eccellenza. Arriviamo all’ultima stagione con un totale di ben cinque figli, una dei quali ancora neonata. Sul fronte famiglia non si è di certo risparmiata, nonostante la sua bravura indiscussa nel campo degli affari e in particolare del marketing. Lynette è una manager nell’anima, il carattere da comandante non avrà trovato inizialmente sfogo nel campo lavorativo, ma è stato ben sfruttato in famiglia. Purtroppo, una grande pecca di Lynette è quella di aver trattato molto spesso suo marito Tom come una figura non troppo intelligente (diciamo così). Effettivamente Tom non spiccava per autorità o genialità, ma è stato comandato dalla moglie per troppo tempo, e questo non ha reso sempre simpatica Lynette. Tanto che nella settima stagione si giunge a una rottura della coppia proprio a causa di questi motivi. Era scontato un riavvicinamento nell’ultima stagione, del resto sono Tom e Lynette. Una vita insieme rende evidente la presenza dell’amore, ma il dover comandare o limitare l’altra persona non è sintomo di una buona relazione. Così il loro epilogo non è dei più soddisfacenti, perché vede prevalere ancora una volta le decisioni di Lynette, che si trasferisce insieme a Tom a New York per la posizione di manager aziendale offerta da Kathrine. Gli Scavo, del resto, rappresentano un’altra realtà dell’amore, che è stato descritto in vari modi nel corso della serie. Sono l’amore di una donna confinata al ruolo di casalinga, ma che aspira a molto di più, e l’amore di un uomo eterno ragazzino che accetta i suoi doveri di padre e marito, ma che vorrebbe la libertà di sbagliare.
Westiria Lane è un luogo elegante
che nasconde molti segreti. Ciò che ci ha insegnato è che l’amicizia è tra i
valori più importanti, che non importa quanto si cade in basso perché ci si può
sempre rialzare. Ci ha anche fatto riflettere su come tutto sia fragile e
spesso inevitabilmente collegato: chi avrebbe mai detto a Bree che si sarebbe
ritrovata in piedi davanti la cassetta della posta con una lettera identica a
quella trovata molti anni prima da Mary Alice? Chi avrebbe mai pensato,
guardando Bree Van de Kaamp, che un giorno avrebbe tentato di suicidarsi con
una pistola proprio come la sua amica? Tutto cambia, cose che non pensavamo
potessero accadere a noi a volte succedono. Tanti gli episodi al cardiopalma,
come l’indimenticabile tornado della stagione 4, che nel giro di pochi minuti ha
cambiato per sempre le vite degli abitanti di quella strada; o lo schianto
aereo della stagione 10, con un Natale a dir poco drammatico. Tantissimi i
momenti da lacrimuccia, ma anche di risata e di riflessione. Come concludere un
articolo su un titolo del genere? Citando i due “vecchietti” del quartiere,
Karen e Roy, apparentemente due personaggi secondari, ma in realtà essenza di
Westiria Lane. Karen ha salvato tutti con la sua falsa dichiarazione in
tribunale. Non ci ha pensato due volte, non solo perché i suoi giorni sulla
Terra erano quasi finiti, ma perché nel corso della sua vita ha imparato a
riconoscere le brave persone, le vere amicizie, ciò per cui vale la pena
sacrificarsi. Così s’impiccia un altro po’ nelle vite dei suoi vicini, e li
salva tutti, per poi ricordarci, col suo amato Roy, che bisogna godersi ogni
attimo e amare senza tenersi nulla dentro; per suggerire l’indimenticabile
discorso finale di Tom: “I nostri problemi sembravano così grandi, e me ne sono
andato. Ma adesso mi rendo conto che l’unica ragione per cui sembravano così
grandi era perché li guardavamo troppo da vicino, e non facevano che impedirmi
di capire quanto amore provassi per te, Lynette. Adesso io l’ho capito, volevo che tu lo
sapessi. Perché è importante dire queste cose quando ancora lo puoi fare”. E
con il ricordo della panoramica finale sui fantasmi di Westiria Lane, sui suoi
protagonisti che hanno vissuto in quella strada, salutiamo ancora una volta
questa serie che non dimenticheremo mai.
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