Buongiorno Gattolettori,
come
tutti i giovedì eccoci qui con un altro appuntamento con le recensioni
della nostra Simon che oggi ci propone una lettura di Linea Retta.
di Mirko Vercelli
Prezzo: € 17,00 (ebook 6,99)
Editore: Bookabook
Pagine: 297
Pubblicazione: 9 settembre 2021
Il villaggio Batarriba è assediato dal fiume Tutula che, quando piove, travolge ogni cosa con le sue acque violente. Il piccolo Baba sa che solo i loa, potenti spiriti della natura, possono placarne la furia. E quando, durante un temporale, un fulmine colpisce un aereo che disperde il suo carico sul Togo, il bimbo, credendo di osservare il carro di un loa, pensa sia l’occasione per salvare la sua gente. Tra gli oggetti caduti trova una bambola di pezza che scambia per la moglie di uno spirito, scivolata dal carro mentre fuggiva dalla tempesta. Per riportarla al suo sposo, Baba attraversa un’Africa magica, spietata e commovente, seguendo la linea retta tracciata nel cielo dal carro dei loa.
"I Batarriba sono l'unico popolo in Africa che prega perché non piova..."
Le acque straripanti del fiume Tutula, fonte di vita e di morte, sterminano il popolo dei Batarriba, millenario e in pericolo di estinzione. Ma c'è Baba, "Piccolo Baba curioso dalla nascita" che inseguendo un'intimo ricordo di una storia raccontatagli tempo prima dai genitori, diventerà una Baba bimbo eroe con in braccio una bambola di pezza, compagna di un Loa... alla ricerca della salvezza del suo popolo.
"Magari, in quel momento, a casa di Baba lo davano per disperso o morto, e invece lui stava affrontando più sfide di quante un cacciatore Batarriba ne avesse mai affrontate."È irresistibile Baba, delicato, determinato, coraggioso, si mette in viaggio Baba, solo, con la bambola, compagna di un Loa... Poi con l'uomo muto dagli occhi profondi, poi con un cane stretti insieme a confortarsi, perché, come dice un detto Batarriba: "Se vuoi arrivare primo cammina da solo, se vuoi arrivare lontano cammina insieme."
Ed è un cammino attraverso l'Africa, meravigliosa, selvaggia, bollente, misteriosa, ancestrale, un cammino fatto di incontri, un oggetto ne porta un'altro, un'azione ne porta un'altra. Una persona porta altre persone. Tutto si collega come in una rete.
"Storie intrecciate come nella macchina da tessitura di una sarta cieca. Ordito e trama, ordito e trama, uomini e donne, bambini e animali. Vi sto parlando delle loro vite, con radici così profonde... da diventare inestricabili."
Sempre l'Africa che investe chi legge, luogo incantato e pieno di contrasti, fame, sete, sfruttamento perpetrato dal capitalismo, dall'ipocrisia e dalla corruzione Occidentale, i rifiuti di tutto l'occidente progredito riversati in terra africana, discariche dove si aggirano corpi più simili ad anime dannate. Negli occhi innocenti di Baba lo stupore attonito per la malvagità degli uomini, lo stupore meravigliato davanti un deserto "sconfinato, silenzioso, dorato," Baba che con un nulla riempie la sua vita e quella degli altri e gioisce delle piccole cose.
Baba congelato nel vedere Naila, "Bambina dagli occhi verdi e la pelle bruna di una bellezza che sfonda l'anima e la fa tremare", tornare e non essere più Naila. Ed è proprio verso la fine che il lettore si lascia alla spalle quei lievi sprazzi di leggerezza e l'orrore si manifesta, nudo, crudo, irrevocabile come l'ultimo capitolo, senza punteggiatura, convulso, claustrofobico, ineluttabile.
Toccante lettura.
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