Buongiorno miei piccoli lettori,
dall'esperienza teatrale di Sara Galli e da quella cinematografica di Candia Castellani un albo potente quanto Il suono del silenzio.
Che cos'è il silenzio? Come si fa a raccontarlo, a parlarne, senza distruggerlo? In un mondo che fa sempre troppo rumore, un gruppo di amici si ritrova all'improvviso in una stanza tutta bianca e stranamente silenziosa. Riempiendo questo spazio di movimento, voce, musica e risate, si ritroveranno a cercarlo, a sperimentarlo, quel silenzio, ascoltandosi, provando a descriverlo. Perché il silenzio forse è anche questo: un luogo che riunisce e raccoglie ogni suono, in mezzo a tante pause, un luogo che esiste solo se lo cerchi e se lo sai ascoltare.
Pubblicato a maggio nella collana Lallero da Sabir editore, grazie al formato panoramico si presta bene a raccontare -attraverso piani sequenza- le riflessioni sul silenzio fatte da un gruppo di bambini del teatro Alcantara (con cui Sara Galli collabora da diversi anni) sul silenzio, tema della seconda edizione del festival FiloperFiloSegnoperSegno.
Uno di loro ci accompagna dentro il libro entrando dal risguardo
anteriore sinistro e continuando la sua camminata, seguita da un
gruppetto di amici, verso il centro del libro.
Il testo, in stampato maiuscolo, è distribuito sulla pagina in modo da
raccontare come una sorta di dialogo le suggestioni dei bambini.
Dalla messa in scena teatrale all'albo illustrato l'esperienza si
arricchisce delle suggestive illustrazioni di Candia Castellani, che
apporta il suo personale contributo con l'alternanza di bianco e nero e
colore, a voler rimarcare la differenza tra le situazioni in cui il
silenzio regna sovrano e quelle in cui è rotto dai suoni, dalle risate
ma anche solo dai movimenti dei bambini, i cui ritratti sono ricchi di
espressioni.
Nella maggior parte delle pagine lo sfondo è bianco come lo spazio
immaginato nell'esperienza teatrale; si popola progressivamente di
dettagli quando i bambini "escono" all'esterno, dove possono finalmente
dar sfogo alla loro briosità dopo aver assaporato il piacere del
silenzio.
Un albo davvero interessante che si presta bene ad ulteriori riflessioni
e laboratori, in una sorta di continuità con il lavoro di Sara Galli.
La casa editrice Sabir merita un approfondimento per la sua mission chiara e definita e per lo standard qualitativo che, almeno come si evince da questo libro, offre.
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