Buongiorno readers,
ritorna nuovamente l'appuntamento della rubrica gestita da me e da Annalisa che ci vedrà mettere a confronto un libro e la sua trasposizione cinematografica. Ci daremo battaglia a suon di opinioni, chi la spunterà? Io con il libro o lei con il film?
You don't know me
LIBRO VS FILM
Un accenno di trama
Libro: Un imputato senza nome è accusato di omicidio. Le prove sono
schiaccianti. Ma poco prima delle arringhe conclusive il giovane
licenzia il suo avvocato e pronuncia un lungo discorso in propria
difesa. Riguarda la donna che ama, che è finita in grossi guai, e il
modo in cui ha rischiato ogni cosa per salvarla. L'avvocato gli ha detto
di non raccontare tutta la storia, ma lui ha deciso di fare a modo suo;
è della sua vita che si tratta... fino a prova contraria. A volte, la
verità può essere troppo difficile da spiegare o da credere, eppure, se
anche finirà con una condanna, meglio morire avendola detta. Immaginiamo
che ora, mentre analizza le otto prove contro di lui, la sua vita sia
nelle nostre mani. Noi lettori - membri della giuria - dobbiamo
mantenere la mente aperta perché giura di essere innocente. Avete
ragione, lo dicono tutti. Ma la sua difesa solleva tanti interrogativi, e
alla fine ciò che conta sarà: gli crederemo oppure no?
Film: Samuel Adewumni interpreta un uomo accusato dell'omicidio di Jamil, uno spacciatore appartenente a una gang. Nell'arringa finale, l'accusato - di cui non conosciamo il nome - cercherà di raccontare la verità dei fatti e convincere la giuria della sua innocenza.
Differenze tra libri e film
Annalisa: La mini serie si divide in quattro puntate da circa un'ora. Ruota tutto intorno alle vicende di qualche settimana prima, raccontato con un escamotage tramite arringa finale di difesa del protagonista. Si scopre il suo amore per una donna, Kyra - che non è mai stata nominata dall'accusa - e il lato più umano in cui spicca la protezione verso la sorella più piccola e verso la madre.
Sonia: Ovviamente anche il libro è incentrato
tutto sull'arringa finale. Raccontato infatti dal punto di vista dell'imputato, ci viene esposto come, secondo lui, si sono svolti i i
fatti, dimostrando così la sua innocenza. Tutto sta nello scoprire se il nostro protagonista è veramente innocente o no, infatti sia nel libro che nel film, questo interrogativo non verrà risolto in quanto alla fine, proprio noi lettori, diventeremo la giuria. Devo dire che rispetto al film ho trovato il linguaggio del libro un po' troppo colorito, quai sembra scritto in "Romanaccio"... bella Fratè come ti butta?!?
Personaggi
Annalisa: Abbiamo un protagonista (chiamato Hero nell'elenco del cast), la donna da lui amata, la sorella, un amico e un brutto giro di persone. Questi sono gli unici protagonisti, chi più chi meno, della storia, pedine che muovono l'intero racconto e che si racchiude in una città e in un arco di tempo abbastanza breve. Il protagonista ci racconta (non possiamo essere sicuri delle sue parole) di essere un bravo ragazzo, innamorato della sua compagna da poco conosciuta e della sua famiglia, contento del suo lavoro da venditore di automobili. Non ci viene detto altro se non queste buone qualità, e che inevitabilmente ci puzzano un po'. Potrebbe anche essere realmente un bravo ragazzo, ma l'arringa risulta troppo forzata a voler passare per tale, rendendo normale l'insorgenza di dubbi. Kyra parla pochissimo, eppure è il motore dell'azione, colei che scatena una serie di sfortunati eventi e che porta la storia in tribunale. Jamil è definito come un buono a nulla, spacciatore, facente parte di una gang di trafficanti. Tutto racconta caratteri differenti, dovuti anche e soprattutto al fatto che i vari personaggi sono cresciuti in ambienti molto diversi tra loro. "Sei sempre stato amato in ogni momento della tua vita", dice Kyra al protagonista, marcando la differenza tra loro, e non solo loro. Un amico spunta quasi sul finale, il cui momento fondamentale del passato viene raccontato in un breve flashback: l'incontro con la madre del protagonista che lo salva dai bulli. Episodio messo lì a significare che non siamo del tutto buoni o del tutto cattivi, ma a volte un incontro può cambiarci la vita perché, al di là delle scelte future, quella persona che si è posta con noi in maniera diversa e la sua gentilezza resteranno nel nostro cuore.
Sonia: Come hai detto tu amica, in questa storia i personaggi che fanno muovere tutti i tasselli dello pseudo intrigo sono quattro/cinque ma rispetto al telefilm, mi ha incuriosito di più Kyra. Ma questa ragazza sarà reale oppure no? Sarà solo frutto del racconto del nostro imputato, di cui non conosciamo neanche il nome, o è veramente la donna della sua vita? Fa parte del MI5 come alla fine ci viene comunicato dall'imputato o è solo un altro espediente per forviare la giuria e il lettore? Una cosa è certa, Kyra pur non essendo mai presente fisicamente in aula, fa il bello e il cattivo gioco, quale sarà la verità?
Pareri personali
Annalisa: I quattro episodi scorrono abbastanza velocemente, la trama è interessante e l'accento british è marcatissimo (se piace, è un bene). Ci sono delle azioni che si susseguono, si può riflettere a come basta poco affinché tutto cambi e la vita prenda un gesto inaspettato. Si può pensare alla verità o alla falsità del protagonista che vuole convincere la giuria, cioè noi, della sua innocenza. Ma resta il fatto che è forte il legame con il libro, soprattutto nelle frasi scritte e pronunciate con assoluta eleganza, quasi poetiche. Non è un discorso scritto per un telefilm, al di là di quanto sia fedele o meno al libro - che non ho letto, ma immagino lo sia tanto. Per me, questo tipo di scrittura non è un bene, perché un telefilm ha bisogno di più immediatezza, di un linguaggio meno pensato e più diretto, più efficace. Nel complesso non è male, ma la domanda è sempre la stessa: cosa rimane?
Sonia: Sicuramente
non è il thriller pieno di suspance e colpi di scena che mi aspettavo
ma il libro è scorrevole, coinvolgente e si legge molto velocemente. Ciò
che alla fine rende il libro originale è proprio questa ambiguidà nei
fatti. Colpevole o innocente? Siamo noi quelli chiamati ad ascoltare; siamo noi quelli chiamati a giudicare!
In conclusione posso affermare che sia gli spettatori che i lettori, diventeranno delle pedine attive di questa storia che alla fine, ci farà riflettere sul rapporto tra moralità e legalità.
In conclusione posso affermare che sia gli spettatori che i lettori, diventeranno delle pedine attive di questa storia che alla fine, ci farà riflettere sul rapporto tra moralità e legalità.
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