Buongiorno miei piccoli lettori,
se ad Archimede bastava una leva per sollevare il mondo, a Crockett Johnson erano sufficienti un foglio, una penna e dei colori per renderlo un posto decisamente fantastico!
E per fantastico intendo il regno della fantasia allo stato puro, dove
l'immaginazione dei bambini galoppa veloce e si perde in voli pindarici,
compiendo giri inaspettati ed imprevedibili.
Nuove esilaranti avventure per Ellen e il suo leone di pezza: dalla storia del loro incontro all’imbarazzante incidente del pupazzo di neve, dal disastro al circo agli immancabili battibecchi… L’umorismo fulminante di Crockett Johnson in un appassionato omaggio all’immaginazione.
Dopo Ellen e il leone – vincitore del Premio Andersen come Miglior libro 6/9 anni – altre otto brevi e fresche storie, una delizia da leggere insieme a voce alta o come prime letture autonome.
Dopo la fortunata serie di Harold, riproposta da Camelozampa dopo vent'anni di assenza dagli scaffali, la casa editrice veneta delizia le nostre piccole lettrici e lettori con il mondo immaginario di Ellen (idealmente sorella maggiore di Harold) e del suo leone di pezza.
Ad Ellen e il leone, già vincitore del premio Andersen 2022 come miglior libro 6/9 anni, segue Il leone e Ellen;
il volume racchiude otto storie che raccontano i dialoghi frutto della
fervida immaginazione della ragazzina e del suo affezionatissimo
peluche.
Ellen rappresenta una sorta di evoluzione di Harold; se da un lato
Crockett rinnova la scelta stilistica della ristretta palette di colori,
dall'altro esalta ancor di più il potere immaginifico dell'infanzia:
Harold disegnava un mondo a misura di bambino, Ellen mette in scena il
gioco simbolico, la capacità dei bambini di porsi delle domande e darsi
delle risposte, di dare vita a ciò che è solo nella nostra immaginazione
rendendolo reale.
Se abbiamo tra le mani un testo reso in italiano in maniera così ineccepibile lo dobbiamo a Sara Saorin,
che conferma la centralità del ruolo della traduzione; un ruolo
essenziale ma invisibile che spesso non gode della giusta considerazione
nel nostro paese.
Insomma abbiamo dovuto attendere 60 anni in Italia ma ne è valsa la pena!
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