Buongiorno Gattolettori,
eccoci qui con un altro consiglio del nostro amico Luca. Oggi ci parlerà di un libro scritto da Daniel H. Pink
Né il bastone
né la carota.
Dimenticate tutto ciò che sapete su come si motivano le persone al lavoro, a scuola, a casa. È semplicemente sbagliato. Attingendo a oltre quarant’anni di ricerca, Drive mostra lucidamente il divario fra ciò che la scienza conosce da tempo e il principio che ancora governa organizzazioni di ogni genere, dalla famiglia all’impresa. Non sono le motivazioni estrinseche – le ricompense materiali, gli incentivi in denaro – a conferire unità e significato ai comportamenti delle persone, dunque a motivarle.
Come Daniel Pink dimostra in queste pagine, gli elementi che guidano la nostra motivazione consentendoci di agire con efficacia e soddisfazione sono tre:
● l’autonomia, che nasce dal profondo bisogno umano di imprimere una direzione alla propria esistenza
● la padronanza, intesa come il saper fare le cose e saperle fare sempre meglio
● lo scopo, cioè uno schema più vasto in cui inscrivere le nostre azioni
Né il bastone né la carota possono motivare fino in fondo le persone perché le reali motivazioni sono esclusivamente “intrinseche”. Ben documentato e brillante nello stile, Drive è però anche una lettura pratica, ricca di casi e consigli concreti per conoscere le sorgenti della propria e altrui motivazione.
In più, devo dire che in questo caso si parla davvero di un testo illuminante.
L’argomento è la motivazione e in particolare quello che guida (drive - appunto) la nostra motivazione. Parlo di “illuminante” perchè effettivamente contrappone un modello vecchio che effettivamente abbiamo tutti molto chiaro in mente, ad un modello nuovo e basato su recenti studi scientifici. Il nuovo modello di motivazione si basa sul principio che noi esseri umani siamo più motivati quando abbiamo autonomia in quello che facciamo, quando facciamo le cose con padronanza e se abbiamo uno scopo alto, quasi valoriale.
Leggendo questo “nuovo” modello però, si ha la sensazione di averlo già nascosto da qualche parte nella mente; segno che effettivamente è molto giusto.
Perchè dovrei leggerlo?
Innanzitutto, per la piacevolissima sensazione di dire: “è vero! è proprio così!”.
Inoltre, la motivazione è un argomento che sta bene un pò con tutto: il lavoro, ma anche il volontariato, gli hobby, le relazioni…
Perchè non dovrei leggerlo?
Il libro è incentrato sulla figura del professionista con responsabilità di gestione di altre persone. Si potrebbe quindi pensare che il libro non sia interessante per chi non ricopre un ruolo del genere. In realtà, a mio parere, oltre a capire cosa motiva i collaboratori, il libro apre molto gli occhi su cosa motiva anche noi stessi, stimolando ragionamenti sul come lavoriamo o sul come ci relazioniamo agli altri.
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