Eccomi nuovamente qui readers,
è
arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori
emergenti, Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Dada Montarolo, e il suo libro: "Mixing".
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
Editore: GCE
Pubblicazione: 22 aprile 2023
L’atmosfera vellutata del bar di un grande albergo in montagna fa da cornice ai ricordi del barman: la stagione sta finendo e lui ripensa a dodici clienti seduti al suo bancone. Ognuno di loro gli ha chiesto un cocktail diverso e raccontato una storia: un archeologo la scoperta della terra misteriosa finora oggetto di sole congetture, un giornalista la notizia sconvolgente che sta per pubblicare, un campione sportivo il motivo rimasto sconosciuto del suo ritiro e così via. Davanti al bicchiere affiorano i segreti, le debolezze e i sogni di personaggi in apparenza privilegiati, finalmente capaci di guardare dentro se stessi con la complicità di un ascoltatore attento e silenzioso.
«Bisogna sforzarsi di possedere tutto» continuò guardandomi con un luccichio di eccitazione nelle pupille metalliche. «Tutto quello che capita a tiro. Anche i sentimenti.»
Continuavo a ripiegare altri tovagliolini.
«Sì, anche i sentimenti» riprese mentre il luccichio si era fatto intenso, superando i confini a difesa dell’esaltazione. «Soprattutto i sentimenti. Sono zavorra, inutile, pericolosa... fuorviante!» Richiuse più strettamente il cerchio delle braccia battendo con forza eccessiva i polsi ornati da due bracciali gemelli di oro liscio, manette lussuose nate per imprigionare senza successo tanta indiavolata determinazione. I due inglesi sussultarono lanciandoci un’occhiata di flemmatica curiosità.
Lei si protese verso di me. «Ha capito?» Aveva alzato la voce e la superficie del Sidecar vibrò riflettendone il timbro diventato acuto. Allungò una mano per afferrare una delle mie. «Ha capito, vero?» Era un grido di sofferenza improvvisa e si frantumò subito in un singhiozzo.
Mi liberò dalla stretta, incrociò le braccia e chinò la testa fino a lasciarla andare sul dorso delle mani unite.
Spostai l’old fashioned. Di quel poco per evitarle di urtarlo. Mi girai a sistemare i tovagliolini. Quando mi voltai di nuovo, incontrai per primi i suoi occhi. Scintillavano più degli orecchini a forma di dado, più dei braccialetti lievemente ammaccati da chissà quanti altri scontri con se stessa.Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito?
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