Buongiorno Gattolettori,
la giornata anche oggi inizia con il
nostro amico Andrea che ci parlerà del terzo e ultimo volume di un
fantastico libro game ambientato in un mondo dark-fantasy.
“A Emraia posammo il piede; da Emraia guardammo al futuro”
Terza fatica della serie “Fra Tenebra e Abisso”, stesso autore e stessa casa editrice. Il sistema di gioco è oramai rodato, 3 statistiche, 2 dadi e per avere successo la somma dei dadi deve fare meno della statistica, niente di più facile.
Ora passiamo alla parte succosa, il libro in sé.
Come ogni serie di librigame che si rispetti ci portiamo dietro tutto il nostro bagaglio, i punti Luce, Tenebra e Abisso, l’esperienza e le parole chiave. Esperienza e fato possiamo spenderli per aumentare statistiche e prendere abilità, è interessante che lo sviluppo del personaggio venga fatto nel libro durante la lettura, non prima come è lecito aspettarsi, Infatti questo libro parte con il paragrafo 0 al posto del classico paragrafo 1. In questo volume, ancor più che nei precedenti, andremo a subire le conseguenze delle scelte fatte e dai punti Luce, Tenebra e Abisso che abbiamo.
In questo terzo libro siamo oramai consapevoli di che cosa vogliamo, in che modo possiamo aiutare Namer e di chi è il vero nemico. Il libro questa volta non parte da dove finisce il precedente, ci troveremo in una situazione diversa, una piccola deviazione. Questo penso sia un espediente per fare una sorta di tutorial a chi si appresta a leggere il librogame per la prima volta, e una sorta di reminder delle regole ai lettori della saga. Dopo questo piccolo prologo si passa alla vera e propria avventura, ci troveremo ad Emraia, città più importante di Ortan (se non mi sbaglio ne è la capitale), pronti ad affrontare il nostro nemico, ma prima dobbiamo trovarlo, o meglio, dobbiamo raggiungerlo. Al contrario degli altri libri, stavolta sappiamo da chi andare.
Dopo il prologo-tutorial il libro è diviso in 4 parti, al contrario degli altri due, dove dovevamo affrontare un viaggio ed arrivare da punto A a punto B, qui staremo sempre ad Emraia, rimarremo sempre in città ma avremo delle missioni da svolgere, 4 per l’esattezza. Come sempre Dario Leccacorvi (l’autore) ci dice subito quale saranno i punti fissi che avremo, e come sempre avremo un infinità di modi in cui affrontarle, sempre uno diverso dall’altro, ed ognuno unico in quello che guadagneremo e scopriremo. Qui non solo ci sono molti modi di affrontare la storia principale (divisa in 4 missioni), ma ci sono una miriade di piccole missioni secondarie, cose da scoprire, oggetti da ottenere e aree segrete (si, avete capito bene, ci sono delle aree segrete) che rendono il libro non solo rigiocabile, ma di una profondità che pochi librigame riescono a dare, soprattutto a dare mentre si gioca il libro stesso. Scopriremo tantissimo dal nostro “bighellonare” in giro per Emraia, e non sempre sarà qualcosa che ci piace.
Nelle precedenti recensioni ho definito “La Megera” come il libro che ci ha introdotto al Rayn illustrandoci la Luce ed un po' di Tenebra, e “La Megera” quello che ci ha introdotti alla Tenebra ed un pò di Abisso, con “Emraia” conosceremo a fondo l’Abisso ed il mondo onirico. Con tutte i pericoli che ne conseguono.
PRO:
Storia avvincente
Rigiocabilità. Qui le “missioni secondarie” sono tantissime, impossibile farle tutte con una sola lettura
Costruzione del personaggio
Collegamenti molto marcati con gli altri libri
CONTRO:
Come gli altri due, non è un libro che consiglio come libro da leggere singolarmente, non per la giocabilità in sé, ma per la storia che è ancora più collegata agli altri volumi della serie.
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