Hola amiche ed amici gattolettori,
siamo
in pieno periodo carnevalesco e ne approfittiamo per rispolverare
qualche curiosità su questa festa che, nel calendario
cattolico/cristiano, precede la quaresima.
TRADIZIONI "CARNEVALESCHE"
In realtà le sue origini sono molto più antiche e hanno
una valenza purificatoria che dimostra il bisogno profondo di
rigenerarsi periodicamente, come avveniva ad esempio durante le feste
dionisiache greche o i saturnali romani, in cui l'ordine gerarchico e
sociale si rovesciava lasciando spazio allo scherzo e alla
dissolutezza.
Da qui anche la necessità di
mascherarsi, per dissimulare le proprie sembianze ed acquisire una nuova
identità, seppur per un breve periodo.
L'origine del nome è incerta; alcuni sostengono che carnevale deriverebbe dal latino carnem levare, altri lo riconducono alla parola carnualia (giochi campagnoli) o ancora alla locuzione carrus navalis (nave su ruote, quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura a currus navalis (corteo navale), usanza di origine pagana.
Dopo
questo brevissimo ed incompleto excursus (ma vi invito ad approfondire
perché ce ne sarebbero di cose da dire!) che ne dite di fare quattro
chiacchiere... dolci, naturalmente?
Stiamo
parlando di quei ritagli di sottile sfoglia di pasta all’uovo friabile,
fritti in olio abbondante e guarniti con una spolverata abbondante di
zucchero a velo, conosciuti nei dizionari moderni con la forma toscana
cenci ma che, a seconda della provenienza geografica, assumono nomi
diversi: dalle bugie alle frappe, dai crostoli agli intrigoni eccetera
eccetera sarebbe impossibile elencarli tutti!
A
Napoli si chiamano, appunto, chiacchiere e pare che l'origine del nome
sia da ricondurre al cuoco di corte Raffaele Esposito che, su richiesta
della Regina Margherita di Savoia, preparò un dolce servendolo con
questo nome.
Che siano fritte o al forno, l'importante è accompagnarle con del buon sanguinaccio!
E no.. non stiamo parlando di quell'insaccato fatto da diverse parti di
maiale, bensì di un delizioso dessert cremoso al cucchiaio a base di
cioccolato fondente, cacao, latte, zucchero arricchito a sentimento con
cannella, liquore o altre prelibatezze che, manco a dirlo, assume vari
nomi ed ingredienti a seconda della zona di provenienza! In origine la
ricetta prevedeva il sangue di maiale la cui vendita è proibita dal
1992a se andate nei paesi sono sicura che qualcuno che lo prepari alla
vecchia maniera ci sia ancora!
Bando alle ciance, questo non è un blog di cucina ma di lettura..
E quindi da leggere? A Carnevale ogni libro vale ma vi suggerisco di fare un tuffo nella commedia dell'arte con Ti conosco, mascherina di Francesca Rossi, Edizioni Corsare
per far conoscere alle piccole lettrici e lettori le maschere
tradizionali e il fantastico gioco del travestimento e del Carnevale.
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