Eccomi nuovamente qui readers,
è
arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori
emergenti, Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Daniele Benzi e il suo libro: "Nel profondo del profondo".
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
DANIELE BENZI
Editore: Independently published
Genere: Narrativa
Pubblicazione: 6 gennaio 2024
Formato: ebook € 6,75
Pagine: 237
Introduzione
Ed ecco che riprendo a scrivere, reduce dalla pubblicazione di Una mente piena, il mio primo libro. Considerato che in principio avevo raccolto un’ingente quantità di materiale, ho evitato di stiparlo per intero tra le pagine di un solo volume. Ho preferito così lasciare da parte alcuni temi, in vista di trattarli in un secondo momento, in maniera approfondita come credevo meritassero. Generare confusione si sarebbe rivelato innecessario quanto dannoso.
Proprio da qui ha tratto origine l’idea di dare vita a questo progetto. Ho fatto appello ad un’esigenza genuina, quella di proseguire nel viaggio intrapreso. Una cosiddetta tendenza spontanea, come si vedrà. Non mi sarei mai permesso di lasciarlo incompleto, infatti non ho esitato minimamente nel prendere tale decisione.
Non è detto che la conclusione di questo volume sancirà, all’unisono, la chiusura definitiva del cerchio che sto tracciando. Al contrario, ne dubito fortemente. Intendo analizzare ulteriori argomenti partendo da zero, e di sviscerarne altri più di quanto abbia fatto in precedenza. Nemmeno questo volume basterà ad esaurirli, visto che la mia mente piena non si concede pause, ed è un bene.
La ricerca introspettiva è costante e non conosce tregua, così come la crescita che ne consegue, e non ho intenzione di arrestarmi. Sono fermamente convinto del fatto che non esistano scuse valide a giustificare la rinuncia ad una pratica tanto benefica.
Nonostante io abbia concepito Nel profondo del profondo in quanto seguito di Una mente piena, ho stabilito di conferire più indipendenza possibile al componimento. Dunque, l’opera presenta un legame con quella precedente, ma senza esserne vincolata in maniera indissolubile. Adottando un’ottica del genere mi sono impegnato nel rendere i contenuti comprensibili ai più, a prescindere dall’aver letto Una mente piena.
La scelta del modus operandi non ha presentato variazioni, il percorso artistico intrapreso appare pressoché identico a quello relativo alla prima opera. L’ispirazione mi ha folgorato nel corso di lunghe passeggiate, in particolare per i sentieri di un luogo a me caro, un parco sito a Rimini che è la mia città natale. Per la cronaca mi riferisco al Parco XXV Aprile.
I pensieri fluiscono nella mia mente con una frequenza più intensa quando mi trovo all’aria aperta, specialmente se al cospetto di un paesaggio naturale, mi fa sentire libero ed in vena di pensieri introspettivi. Mentre camminavo mi lasciavo rapire dalle riflessioni momentanee, ed in un certo senso intrappolavo tutto: esprimevo i miei pensieri a voce alta mentre mi registravo con il cellulare, per poi riascoltarmi una volta tornato a casa. A quel punto trascrivevo tutto al computer, e stendevo la prima bozza di un capitolo. I passanti avranno creduto che fossi impegnato in una semplice telefonata. Chissà se mai leggeranno questo libro, sarebbe ironico, avrebbero assistito al processo di creazione senza saperlo.
Non sarebbe stato lo stesso se avessi aspettato di tornare a casa, per cimentarmi nella scrittura. Ho preferito catturare i pensieri direttamente all’insorgere, come a fotografarli, nell’intento di conservarli esattamente nella loro forma naturale ed inalterata. Questo particolare ha contribuito a rendere il tutto più autentico, a mio avviso. Alcuni audio dei quali mi sono servito allo scopo di scrivere questo libro risalgono al periodo di Una mente piena, e ho ancora una distesa infinita di note vocali da utilizzare, relative a diversi periodi, un giorno o l’altro tutte quante saranno tramutate in pagine.
Per quanto riguarda il titolo, ha visto la luce in una delle tante sessioni durante le quali mi sono arrovellato per idearne uno. Il termine rende fedelmente l’idea della mia indecisione a riguardo. Nessun aneddoto poetico o strappalacrime da raccontare, mi è saltato in mente quasi per caso, proprio come tanti altri titoli che non sono andati incontro alla stessa fortuna, essendo stati scartati all’istante. A differenza di questi ultimi, però, Nel profondo del profondo mi ha convinto senza indugio, pertanto ho deciso di assegnarlo all’opera che ora stai leggendo.
Ho scelto proprio quello fra tanti dal momento che rispecchia l’obiettivo che mi prefisso quando scrivo. Quello che concerne la natura umana, con tutti i meccanismi che la contraddistinguono, costituisce un tema ingarbugliato da affrontare, quanto intrigante allo stesso tempo. A dispetto delle varie barriere mi sono rimboccato le maniche e mi sono adoperato per esplorarlo il più possibile.
Mi ingegno per scovare le radici intime dei nostri comportamenti, i vari fattori che ci inducono ad adottarli, tutti quegli elementi invisibili all’occhio che tuttavia sono in grado di guidarci, oppure deviarci. Questo dipende da noi, dall’attitudine con la quale affrontiamo l’ignoto nel corso del viaggio.
La finalità è quella di analizzare la nostra indole, acquisendo consapevolezza man mano, per poi trasmetterla al prossimo, che in questo caso combacia proprio con te che stai leggendo.
Arde ancora dentro di me il desiderio di spingermi oltre. Al di là dell’orizzonte, di tutto ciò che è tangibile, banale e che è possibile notare senza sforzo.
Il semplice fatto di aver pubblicato il mio primo libro ha infuso in me una motivazione non indifferente, al di là dei risultati sperati a livello numerico. Ho subito percepito la necessità di portare avanti il progetto avviato, dunque non ho perso tempo. Ho iniziato a riorganizzare il materiale inutilizzato perché prendesse forma, e quello che andrai a leggere consiste proprio nel risultato finale. Finale solo relativamente, ribadisco, dato che di certo non mi fermo qui.
Mi sono già abbandonato a fin troppe chiacchiere, ora spetta all’opera il compito di tramandare tutto ciò che ho deciso di esprimere.
Buona lettura o, per meglio dire, buon viaggio. Nella mia interiorità ma anche un po’ nella tua.
Un’altra volta.
- Daniele
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito?
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