Eccomi nuovamente qui readers,
è
arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori,
Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Marco Gnemmi, e il suo
nuovo libro: "L'impiegato e i quarantaquattro gatti (di cui un intruso)".
Pagina 69
Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio
blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di
visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
L'IMPIEGATO E I QUARANTAQUATTRO GATTI
(DI CUI UN INTRUSO) - MARCO GNEMMI
(DI CUI UN INTRUSO) - MARCO GNEMMI
Prezzo: € 17,00
Pagine: 140
Pubblicazione: 22 febbraio 2024
L’impiegato e i quarantaquattro gatti (di cui un intruso) è una raccolta di racconti ispirati a esperienze reali e immaginarie generate dalle idee ed i pensieri di un impiegato bancario in più di vent’anni di attività lavorativa. Frutto di storie ironiche e giochi di parole, fantasie libere e punti di cruda serietà, i racconti creano personaggi che si svelano, nudi, a braccetto con i loro strani nomi. I quarantaquattro “gatti” rivelano un animo dello scrittore curioso e irrequieto, sospeso tra oggetti personificati, pensieri sugli affetti e i sentimenti, ritratti di persone incontrate o sognate, analisi psicologiche, passaggi nel grottesco e a tratti nello sconcio. Nascosto tra le pagine si potrà trovare “Il gatto intruso”, cioè il non racconto capace di salvare una vita, facendola evadere da un luogo scomodo e doloroso, da dimenticare.
ESTRATTO
Era una mattina di metà dicembre quando incominciò a nevicare come nel 1985, e lo fece come allora per più di tre giorni. Le scuole erano rimaste chiuse e dal finestrone della sala da pranzo Giovanni guardava fuori la neve cadere a fiocchi gonfi, e sodi. Milano, la strada e tutto l’intorno bianco, le macchine lontane come biscottini cosparsi di glassa o panna montata. Passavano cani con i padroni, divertiti. Nessuno poteva andare a lavorare. Bambini ovunque nei palazzi, orfani di asili e scuole, erano in fibrillazione attendendo che smettesse, per scendere in cortile a giocare. Un gran vociare e una gioia irrefrenabile nei cuori di tutti i condomini. Tornando alla strada quei biscottini ormai si perdevano, in attesa di un sole a sciogliere glassa e panna montata. Slitte e sci in mezzo a vie di solito piene di traffico, dalla mattina alla sera, e anche la notte a volte. I due gatti tigrati, lui rossiccio e lei grigia, fissavano la neve che cadeva e a volte si guardavano tra loro, come a chiedersi spiegazioni.
Avevano visto autunno primavera estate e già inverno da quella finestra, da quei balconi, mai prima la neve. Lidia si mise a parlare loro, spiegando il fenomeno. I gatti ascoltavano assorti e confusi. Era simile alla pioggia ma dov’erano quel familiare rumore e quel ticchettio inconfondibili? Lidia spiegò che si trattava di neve, sì neve. Sei piani tra finestra e giardino, sei piani per vedere i fiocchi bianchi cadere a terra e fermarsi accanto ad altri infiniti fiocchi. Magia. Materiale dal cielo nitido e singolo nella moltitudine, appianato poi nella caduta e irriconoscibile all’occhio, mischiato ad altri fiocchi. Enorme distesa bianca, copriva ormai ogni cosa. Giovanni restò molto tempo a fissare tutto, come se dovesse essere quella l’ultima volta che i suoi occhi avrebbero guardato il mondo da lì, da quella finestra, i gatti, Lidia stessa. E poi gli oggetti di quella casa disordinata e unica e i pensieri della persona che l’abitava, bellissimi. Il pianoforte quasi abbandonato, con lo stesso spartito da giorni e giorni, le ciotole con le crocchette, la scrivania bianca piena di cavi e prese e lavori in movimento, e intanto sperava che fossero un solo gesto o un abbraccio a sollevare ogni pensiero rendendolo libero.
Osservò il letto dove aveva trovato calore e sonno, amore? Lo spazzolino, l’asciugamani, la cyclette su cui appoggiava gli abiti, il tavolo di legno con le sedie da regista, osservò e osservò ancora. Tutto era bianco ora anche in casa, come fuori. E intanto nevicava, che quasi il cielo bianco si confondeva con la neve che cadeva e con quella già posata. Non un rumore in quel momento. Solo vorticoso groviglio di pensieri afoni. Riguardò tutto e senza salutare uscì nella neve, cercando tra i biscotti pieni di glassa e panna montata la sua auto, ormai coperta come le altre e rigida, fredda, morta. E mal di pancia, Giovanni con il mal di pancia senza trovare l’auto. Si mise a correre e a buttarsi nel bianco, cantò cose sbiascicate e singhiozzava, piangeva, irrimediabilmente spento e vuoto.
Cos’era, cosa lo rendeva triste? Era la sua musica? Erano i suoi amici? Era desiderio di affondare nella neve e fare il biscotto? Era tutto questo, ma più di tutto era percezione di vuoto. Ma non vuoto a rendere, vuoto e basta, quello che inghiotte e non fa tornare. Guardò in alto e vide la sagoma del gatto rosso alla finestra, che osservava tutto. Lo salutò da lontano, dal basso. Si rivoltò verso la strada e riuscì per un momento a fermare tutto. Vedeva ora i fiocchi fermi a mezz’aria, non scendere verso il naturale sbocco. Lì imbalsamò tutto, oggetti ombre visi e cose. Imbalsamò ogni cosa, anche i gatti, senza più paura, e sé stesso.
Marco Gnemmi, nato a Saronno (VA) nel 1976.
Dopo studi classici liceali sceglie Isef di Milano, ora Scienze Motorie.
Post studi, entra nel mondo del lavoro in una società finanziaria di Milano, nel 2001.
Ad oggi è impiegato presso la stessa azienda.
Appassionato di musica, suona pianoforte e sassofono con varie formazioni.
Scrive per passione poesie e racconti dall’età del liceo.
Pubblica una raccolta di poesie nel 2001, poi un racconto lungo nel 2006, e nel 2019 il suo primo romanzo “Swing” con la casa editrice “Eretica Edizioni”.
Il 4 marzo scorso è stato pubblicato sempre da “Eretica Edizioni” il libro che Vi sto proponendo, una raccolta di 44 racconti.
Abita a Induno Olona (VA) in Valceresio. Ha tre figli di 5 14 e 17 anni.
MARCO GNEMMI
Marco Gnemmi, nato a Saronno (VA) nel 1976.
Dopo studi classici liceali sceglie Isef di Milano, ora Scienze Motorie.
Post studi, entra nel mondo del lavoro in una società finanziaria di Milano, nel 2001.
Ad oggi è impiegato presso la stessa azienda.
Appassionato di musica, suona pianoforte e sassofono con varie formazioni.
Scrive per passione poesie e racconti dall’età del liceo.
Pubblica una raccolta di poesie nel 2001, poi un racconto lungo nel 2006, e nel 2019 il suo primo romanzo “Swing” con la casa editrice “Eretica Edizioni”.
Il 4 marzo scorso è stato pubblicato sempre da “Eretica Edizioni” il libro che Vi sto proponendo, una raccolta di 44 racconti.
Abita a Induno Olona (VA) in Valceresio. Ha tre figli di 5 14 e 17 anni.
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