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PAGINA 69 #12

Eccomi nuovamente qui readers,
è arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori, Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Massimo Giachino, e il suo nuovo libro: Lontano dalla luce


Pagina 69

Se sei un autore emergente e vorresti anche tu il tuo spazio nella Pagina 69 pui inviarmi il tuo materiale a gattolibraio@libero.it

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- Libro da segnalare
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- Biografia
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
 
LONTANO DALLA LUCE - MASSIMO GIACHINO


Editore
:
Delos Digital
Genere: Narrativa Mistery/Thriller
Prezzo: € 15,00
Pagine: 135
Pubblicazione: 20 giugno 2023



Crodio, immaginario paesino di un migliaio di anime dai toni prettamente conservatori, situato ai piedi delle Alpi del Nord Italia, teatro negli ultimi tempi dell’inspiegabile sparizione di tre bambine.
Johnny Chad, affermato giornalista, viene inviato sul posto per scrivere un articolo al riguardo.
In seguito ai primi colloqui con le famiglie colpite da questa tragedia, Johnny inizia a sospettare che qualcosa non torni. La conferma arriverà dopo aver interloquito con alcuni curiosi personaggi, ovvero Don Chiriches, il prete del paese, ed il Sig. Charles Dokker e sua moglie Sophie, persone molto devote di origine irlandese, con un passato poco chiaro.
In mezzo a tutto ciò un ruolo fondamentale lo avranno altri personaggi che resteranno loro malgrado invischiati in questa torbida storia:
Zagara, la giovane proprietaria del caffè del paese, la burbera (ma solo in apparenza…) Signora Matilde, proprietaria della locanda presso la quale alloggia Johnny e, soprattutto, il Sig. Damaschino, abbiente impresario di Crodio e padre di una delle bambine scomparse.
Per una serie di circostanze, più casuali che volute, i protagonisti di questa vicenda si troveranno ad affrontare una verità scomoda e disarmante che getterà nell’ombra quella che, fino a poco tempo prima, era considerata una comunità tranquilla e rassicurante.
O almeno parte della verità…la sensazione che solo parte di essa sia venuta a galla si rivelerà infatti una terribile certezza…
 


ESTRATTO


Era quasi l’una di notte quando Ennio decise che era giunta l’ora di andare a casa. Come era ormai tradizione da anni, una sera a settimana non perdeva per nulla al mondo l’appuntamento per giocare a carte con i suoi tre compari, amici fin dai tempi dell’infanzia.

Ennio era quasi giunto al termine della sua vita lavorativa, passata interamente come cantoniere e custode del cimitero di Crodio.

Aveva compiuto da poco i sessantatré anni e cominciava a desiderare ardentemente di chiudere la sua carriera il prima possibile. Riteneva di aver dato abbastanza, e i continui dolori alla schiena non mancavano di ricordarglielo.

Smilzo e alto, era sempre stato etichettato come una persona equili­brata e tranquilla. Celibe, non si era mai allontanato dal paese, vivendo ancora oggi nell’alloggio che era stato in precedenza dei suoi genitori.

Portava gli occhiali costantemente appoggiati alla punta del naso, squadrando e studiando meticolosamente quanto gli si parava di fron­te attraverso le sue lenti. Azzardare non faceva parte delle sue carat­teristiche, ma erano la calma e la meticolosità che costituivano il suo DNA.

I suoi capelli radi vennero coperti da un’immancabile coppola, prima di recuperare chiavi e portafoglio e salutare i suoi amici.

«Per stasera chiudo qui, al contrario di voi domani devo lavorare, io!» ammonì gli altri presenti indicandoli uno per uno, scherzosamente.

«Ancora per poco, ti aspettiamo presto nel club dei pensionati» ri­spose uno di loro, provocando grasse risate degli altri due seduti al tavolo.

«Avete poco da ridere, anche io pago la vostra pensione» esclamò, mimando il gesto di contare dei soldi immaginari.

«La prossima settimana da te?» concluse infine l’uomo seduto.85

«Certo, vi aspetto per la rivincita! Buonanotte a tutti» salutò, prima di scendere in strada e salire in auto. Girò il chiavino e la piccola utili­taria si mise in moto. Si avviò verso casa, passando davanti al cimitero. Con la coda dell’occhio, probabilmente per deformazione professiona­le, vide qualcosa fuori posto, un particolare che destò la sua attenzio­ne, e inchiodò poco più avanti:

«Ma cosa… ? »esclamò, prima di ingranare la retromarcia. Percorse qualche metro a ritroso per poi parcheggiare vicino l’ingresso. Spento il motore, scese dall’auto e si guardò intorno, ma l’unico movimento era quello delle falene sul vicino lampione acceso.

Si diresse all’ingresso, esaminando il pesante cancello in ferro lavo­rato a due ante. Era aperto, cosa alquanto strana a quell’ora di notte. Esaminò il vecchio orologio da polso, era l’una e un quarto.

Tornò in macchina per prendere una torcia, poi si avviò all’ingresso.

«C’è qualcuno?» gridò sporgendosi all’interno, cercando di scrutare in tutte le direzioni. Ma nessuna risposta o rumore arrivò al suo orec­chio. Rimase immobile qualche secondo, cercando di carpire qualsiasi movimento, ma nulla. Entrò.

Percorse la fila centrale di loculi che si parava davanti a lui per poi arrivare nell’ampio spiazzo centrale, ma nulla sembrava muoversi.

Provò nuovamente a chiedere se qualcuno fosse entrato, ma tutto continuava a tacere e tutto sembrava al proprio posto. D’un tratto si accorse di strani segni a terra, appena visibili nel buio, come se qualco­sa fosse stato trascinato di peso fuori dal cimitero.

Ennio si guardò nuovamente intorno, interdetto. Ma cosa diavolo era successo?

Vide che quei segni portavano verso l’ingresso, per cui decise di seguirli a ritroso, per capire da dove partivano. Un senso d’inquietudine cominciò a farsi strada nella sua mente, non abituata a situazioni del genere.

A piccoli passi seguì quei segni, che svoltavano l’angolo poco distan­te. Istintivamente raccolse da terra una pietra, sperando che non vi fosse bisogno di usarla. Rimanendo addossato alla parete, buttò l’oc­chio oltre l’angolo per cercare l’origine di quelle tracce, che termina­vano poco distanti. Puntò infine la torcia in quella direzione, rimanen­do pietrificato per alcuni secondi.86

«Santa misericordia!» furono le uniche parole che riuscì a pronun­ciare. La torcia gli sfuggì di mano, finendo sulla ghiaia sottostante con un tonfo metallico. Il cono di luce rischiarò la fila di loculi davanti a lui, mostrando uno spettacolo agghiacciante, che in tutta la sua carriera il custode non aveva mai visto prima. E mai si sarebbe immaginato di assistervi.

Una delle pesanti lastre di marmo a chiusura di un loculo era a terra, spezzata in due trasversalmente. Al suo fianco vi era una bara in legno, semplice e grezza aperta, con il coperchio riverso poco distante. Con mano tremante, Ennio raccolse la torcia e puntò la luce tutt’intorno per rassicurarsi che non ci fosse nessuno. Si avvicinò alla bara, il cono di luce insicuro rischiarò l’interno: vuoto!

Ma chi aveva potuto trafugare un corpo dal cimitero e con quale fine? A Ennio tornarono in mente le notizie dei tg che ciclicamente tornava­no a parlare di messe nere e riti satanici. Possibile che un paesino come Crodio potesse essere teatro di simili avvenimenti? Ma la cosa che più lo inquietava era che sapeva perfettamente a chi appartenessero i resti trafugati. Conosceva a memoria la posizione di tutte le tombe e avere la totale sicurezza di qual era il corpo mancante lo preoccupava male­dettamente. Si affrettò a comporre il numero del comandante De Mar­tini, mentre il fascio di luce indugiò su una targhetta: “James Dokker”.
 

MASSIMO GIACHINO
 

Massimo Giachino nasce e vive tuttora tra Langhe e Roero, più precisamente a Bra (CN), classe 1979.

Da sempre interessato alla scrittura in tutte le sue forme, pur non ritenendosi un professionista nel settore, il cosiddetto “piacere di scrivere” è suo fedele compagno oramai da parecchio tempo.

Appassionato di cinema e cultura Pop, collabora attivamente sul sito www.ondecritiche.it  in veste di recensore cinematografico e si cimenta con regolarità in racconti che spaziano in vari generi (fantasy, horror, dramma, favole…), alcune delle sue pubblicazioni fino ad oggi sono indicate qui di seguito:

Come in uno specchio, racconto fantasy 1° classificato nell’antologia Hyperborea 6 della Midgard Editrice, Il saggio eremita, favola in rima premio della Giuria nell’antologia La botteguccia delle favole 2^ ediz. 2022 CPF Lucca, Un ultimo viaggio per Caronte, racconto horror selezionato nell’antologia Asylum Files 2021 Ediz. Asylum Press Editor, Una nuova vita, racconto drammatico/sentimentale inserito nell’antologia Itinerari estivi 2022 Rudis Edizioni, Cagliostro, racconto horror selezionato nell’antologia Halloween all’italiana 2022 per Indipendently Published Edizioni e, ultimo in ordine cronologico, il romanzo Mistery Lontano dalla luce, edito dalla Dialoghi Edizioni 2023.

 

Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? Qui di seguito i Link di acquisto:

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