Eccomi nuovamente qui readers,
è
arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori,
Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Sergio Arcai, e il suo
nuovo libro: I lupi e l'Agnello. Omicidio e processo a Brescia
Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
Prezzo: € 16,99
Pagine: 267
Pubblicazione: 12 aprile 2024
L'avvocato Gregorio Massaro, di mezza età, abbastanza insoddisfatto della vita, penalista senza infamia e senza lode, si vede capitare tra capo e collo la difesa di un giovane rumeno arrestato per omicidio e sfruttamento della prostituzione. Avrebbe ucciso a colpi di mazza da baseball una giovane prostituta rumena. Massaro all'inizio è scettico, ma pian piano, nonostante gravi prove a carico del giovane, si convince sempre più della sua innocenza e del fatto che lo stesso rivesta il ruolo del capro espiatorio. Con l'aiuto dei membri del suo piccolo studio e soprattutto dell'amico di sempre, avvocato Flavio Grossi, combatterà con ogni possibile mezzo per dimostrare l'innocenza del giovane.
Il libro che Vi invio è un giallo processuale, nel senso che è diviso in due parti, Le Indagini e il Processo, quest’ultimo sottoforma di vero e proprio dibattimento.
Il personaggio principale è l’avvocato Massaro, di mezza età e rientrante nella media degli avvocati, con ambizioni che non si realizzano.
La sede della storia è la città di Brescia, ove vivo, nella quale raramente è stato ambientato un romanzo.
Una giovane rumena viene trovata morta tra i cespugli sul Colle della Maddalena, con la fronte sfondata da quello che sembra un grosso bastone o una mazza da baseball.
Le indagini dei Carabinieri porteranno a localizzare un appartamento ove si svolgeva un giro di prostitute dell’est, svuotato di ogni oggetto appartenente alle ragazze che si prostituivano e ripulito di ogni impronta.
Nell’appartamento è rimasto il solo giovane Urian Petrescu, che svolgeva ruoli di “cameriere” per le ragazze , ma che non fornisce chiarimenti sulla sua presenza.
Sarà lui a fornire il nome della morta, sempre però dichiarandosi innocente.
Verrà però trovata la mazza da baseball con cui è stata uccisa la giovane Adriana con le impronte e il DNA di Urian e il sangue di Adriana per cui il ragazzo viene formalmente accusato dell’omicidio a rischio ergastolo.
Colui che gestiva il giro di prostitute, tale Stefan Nicolescu, capo di una banda Rom, gli impone di non allontanarsi con minacce varie e promesse di denaro e gli fornisce il nome dell’Avv. Massaro per la difesa.
Urian si rifiuta di parlare anche con Massaro, anzi, per la frustrazione, si provoca lesioni sbattendo più volte la testa al muro.
Massaro intima a Stefan di spiegargli come stiano le cose, perché anche lui è arrivato a ritenere innocente il ragazzo.
Mentre parla con Stefan, da una motocicletta partono colpi di pistola di avvertimento.
Viene ordinata la perquisizione della casa di Stefan, il quale dice all’orecchio a Massaro, nel frattempo intervenuto, che Urian è innocente, ma che lui ha le mani legate e non può far niente.
Il colloquio viene fotografato e la foto di Stefan che parla all’orecchio di Massaro finisce sul giornale ed è la causa di un altro attentato alla vita di Stefan, che questa volta viene ferito gravemente e suo fratello viene ucciso.
Finalmente Urian si decide a parlare con Massaro e praticamente gli dice che sta facendo il capro espiatorio per favorire un certo Brusaferro, il vero assassino, imprenditore, sospetto mafioso e trafficante in false fatture, che ha dato a Stefan € 500.000 per toglierlo dai guai..
Urian fornisce a Massaro il nome delle altre due ragazze dell’est, una Rumena di nome Tata e un’Ucraina di nome Diana che sono testi oculari della sua innocenza, ma sono scappate.
Massaro, con il collega ed amico Avv. Grossi, intraprende un viaggio in Ucraina e Romania. Diana non ne vuol sapere di venire a testimoniare in Italia a favore di Urian, mentre Tata accetta.
Non manca una sparatoria anche in Romania. Tata viene portata in Italia per il processo e nascosta, ma evidentemente viene contattata da uno scagnozzo di Brusaferro, che con le minacce la induce ad accusare Urian.
C’era una quarta donna nell’appartamento, una certa Gianna, Italiana e molto riservata che nessuno aveva mai trovato. Sarà lei a presentarsi a Massaro la sera prima della fine del processo e ad offrirsi di testimoniare, per non far andare in prigione un giovane innocente, a costo di rovinarsi la reputazione..
La seconda parte è tutta dedicata al dibattimento e tutti i personaggi del libro saranno sottoposti all’interrogatorio del Pubblico Ministero, che non vuole assolutamente perdere, e dell’Avv. Massaro che riuscirà a mettere in difficoltà anche i consulenti del P.M.
Molto caratterizzate sono le figure del Pubblico Ministero, una donna, e del Presidente della Corte di Assise.
Molto commoventi sono gli interrogatori di Urian e di Gianna.
Alla fine, naturalmente, Urian viene prosciolto e Stefan e Brusaferro indagati e arrestati per tutte le loro malefatte.
Il Libro finisce con un colpo di scena che fa capire come anche gli uomini migliori di fronte al denaro possono cedere.
Sono nato a Brescia il 19/08/1953, ove ho sempre risieduto e lavorato come avvocato penalista.
Mio padre Dott. Giovanni Arcai è stato il capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Brescia e più tardi mio fratello Andrea Assessore alla cultura in una giunta di centro destra.
A 17 anni ho trascorso un anno di studio in una High School del Minnesota. L’esperienza mi ha consentito di imparare bene l’inglese e il modo di vivere americano.
Diplomato al Liceo Classico “Arnaldo” di Brescia, mi sono iscritto a Giurisprudenza a Parma dove mi sono laureato 4 anni dopo con 110 su 110.
Sono stato il più giovane avvocato di Brescia.
In seguito mi sono associato con mio fratello Avv. Andrea Arcai.
Ho partecipato ad alcuni fra i più importanti processi di Brescia e di altre città.
Nel 2015 ho deciso di andare in pensione a causa del cambiamento dei tempi e del modo di esercitare l’avvocatura, con troppa burocrazia e costi elevati.
Per i primi tempi ho portato a termine le cause in sospeso con la collaborazione di mio fratello ed altri colleghi e mi sono dedicato al golf che è il mio hobby preferito.
Durante il lock down del 2020 ho scritto il libro “Pensar Non Nuoce” edito da una casa editrice locale in trecento copie, ormai quasi tutte vendute, dal 27/01/2023 in avanti, che consiste in quel che io penso dei fondamentali dell’essere umano e delle sue prospettive.
Poiché scrivere mi appassiona e mi rasserena, ho scritto questo giallo, vagamente autobiografico, in cui compaiono personaggi e situazioni derivanti anche dalle mie esperienze professionali.
Sono sposato dal 1980 con una donna straordinaria ed ho due figli, una ragazza che dirige una start up a Barcellona e un ragazzo che fa il maestro elementare a Verona con assoluta soddisfazione.
Vorrei continuare a scrivere.
Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito?
Qui di seguito i Link di acquisto: LINK
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