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IL GATTOROCK: DIRTY HEADS – REGGAE, RAP E MOLTO ALTRO!

Amiche ed amici siamo di nuovo qui a parlare dell’immenso e meraviglioso mondo della musica!
Anche oggi oggetto del nostro piccolo tuffo nei meandri delle sette note sarà la recensione di un album musicale, a differenza delle precedenti volte ben meno conosciuto, qualcosa che mi ha ispirato e che spero possa ispirare voi tutt@!


                     
DIRTY HEADS – REGGAE, RAP E MOLTO ALTRO!
 

Ma entriamo subito nel vivo!

 

Band originaria della California, precisamente Huntington Beach, questo gruppo è una fantastica fusione di vari generi che amerà chi cerca contaminazioni, sperimentazioni e soprattutto tanta originalità. Sicuramente il reggae ed il rap/hip hop sono qui le corde più vibranti, ma la band va ben oltre i due generi madre, con tanta elettronica, elementi rock e molto altro.

 

Ma andiamo per gradi!

 

I due frontman Jared "Dirty J" Watson e Dustin "Duddy B" Bushnell si conoscono ai tempi della “high school” iniziando a suonare (ma non mi dire…!).  Il primo interessatosi ai lavori rappati del secondo decide di unirsi alla band dell’epoca di Bushnell: i due partono dall’anima punk della band attuale di Duddy B ma gradualmente cominciano a sviluppare la propria particolare identità... Il rappato e l’hip hop sono nelle corde di entrambi senza dubbi, ma anche il cantato – e melodico – respira negli spiriti artistici e tecnici dei due, cosa che spinge la formazione a cercare a livello qualcosa di decisamente vasto e vario su cui adattare testi e rappati/cantati.  

 

Dopo aver fatto musica anche con il fratello di Bushnell il duo comincia a prendere la propria identità e formare una nuova band, con il nome “Dirty Heads” (“teste sporche”) preso dall’appellativo che familiari e amici davano al duo (in quanto capelloni, di cultura raggae e hip hop… possiamo immaginare il motivo...!)

 

 

Definita così la nuova formazione (David Foral al basso, Jon Olazabal alle percussioni, Matt Ochoa alla batteria) dopo la registrazione di un demo album (“Dirty Demo”) si parte con il lancio del primo e proprio disco, avvenuto con la EMG (dapprima concordato con la Warner Bros) a dimostrazione della comprensione immediata dell’industria musicale dell’enorme potenziale del gruppo, del suo stile e delle sue innovative idee. 

 

Il primo vero album Any Port In a Storm del 2008 scala subito le classifiche (ovviamente americane!) e comincia a girare in radio con i suoi singoli dal carattere assolutamente “good vibes” del reggae e delle spiagge californiane, casa dei membri del gruppo. 

 

Tutti gli album sono un mix di questo ma come dice il titolo … di tanto, tanto altro ancora! 

 

In questa sede sarebbe difficile entrare nel merito dei singoli album, ma possiamo sicuramente addentrarci nelle caratteristiche artistiche e sonore della band oggi amatissima.  

 

Il forte stile hip hop di Watson si fonde con la ritmica reggae favolosamente, i cantati melodici e parlati si alternano meravigliosamente (anche Bushnell pratica il rappato) in questa fusione canora decisamente e fantasticamente varia, così ritmica e melodica da dare ad ogni pezzo un carattere riconoscibile tra mille; a questo già intrigantissimo mix di reggae/hip hop da una parte ed il rappato/melodico dall’altra, si aggiunge altro ancora ad arricchire originalità e stile della band; nei pezzi della formazione californiana sono presenti tastiere, dai toni più svariati quali organetti, piani Wurlitz e piani elettrici in generale – suonate da Shawn Gonzalez -, marimba e xilophoni, e poi sonorità dall’elettronica, fiati, batterie sintetiche… un sussistere pazzesco di sonorità, influenze e contaminazioni incastrate, ma soprattutto la sensazione assoluta della smisurata presenza di idee e spunti musicali e testuali, fantasticamente portati avanti dalla band di Huntington Beach. 

 

La chitarra acustica di Bushnell la fa chiaramente da padrona, percussioni e marimba, xilofoni o fiati (e ovviamente batteria acustica) non possono che dare a brani ed album un carattere fortemente e squisitamente acustico (alcuni pezzi portano davvero all’interno di un’isola o su una spiaggia intorno ad un falò), cullando con la leggerezza di questi strumenti sull’acqua e sulle vibes del reggae e di atmosfere leggere e spesso finanche dolci, con una ricchezza sonora, artistica e compositiva che basterebbe ad allietare molte orecchie, anche fini, e ad allietare l’ascolto di un reggae e di un rock acustico indubbiamente di qualità; a questo, tuttavia, come non bastasse, si aggiunge tutta la parte sintetica ed elettrica-elettronica prima accennata… : drum sintetiche e campionature (Dj stile insomma!) sostengono talvolta la ritmica dei brani (non mancando di fondersi ben volentieri con le percussioni di Jon Olazabal); reggae o rock acustico su basi di batteria campionate stile hip hop con cantati melodici e rap…

 

Wao!! 

 

Oltre a questo, sintetizzatori (bassi, pad), campioni (in pieno stile hip hop), danno a volte sfumature, altre una vera e propria anima di tipo assolutamente elettronico/sintetico ai brani e sorprendendo anche qui la grande capacità e sensibilità artistica di fondere con tanta efficacia musicale e armonica tanti strumenti, suoni e sonorità di così vasto respiro e ampia differenza.

 

Originalità, ispirazione, apertura, creatività… sono solo alcune facce di questo gruppo di ragazzi (un po’ meno ragazzi oggi!) che ha spopolato e spopola in California per appassionati del regge, della musica alternativa, del rock acustico, ma anche di hip hop ma soprattutto di qualcosa di nuovo, della dance hall ma anche della musica da spiaggia sotto le stelle, con good vibes ma anche carica (quel che a Roma chiameremmo “fomento”)!

 

Uno spaziare davvero ampio e privo di limiti preimposti in cui si sperimenta e si gioca davvero con sfumature e confini sonori, musicali e stilistici in un risultato (lo avrete capito…) secondo me davvero godurioso...

 

Anche i testi ovviamente variano enormemente seguendo la varietà musicale: da testi “isolani” di racconti semplici, genuini (il brano cabin by the sea ad esempio) a testi di critica verso mode e socialità (il brano smoke rings ad esempio) a quelli decisamente dal carattere urban dell’hip hop… 

 

che i brani appartengano allo stesso gruppo, se non lo si sapesse, sarebbe difficile capirlo…. Stile e sound così diversi e caratteri e strumenti tanto vari farebbero pensare a due (se non tre!) band che niente hanno a che fare!

 

Nonostante il genere alternative, la loro indole e il loro stile, il loro successo, il loro grande seguito e l’accoglienza (e ormai vera e propria fede) del pubblico hanno portato il gruppo ad essere un fenomeno pure fortemente mainstream (ovviamente rimanendo sempre negli USA!) con brani arrivati in alcuni anni a raggiungere la top 10 delle chart US Top Alternative Albums ed alcune tracce inserite in colonne sonore di film come Horrible Bosses – come ammazzare il capo e vivere felici, Surf's Up ed altri ancora.

 

Un vero fenomeno ancora in fermento insomma, un ascolto che culla, rilassa e rallegra e allo stesso tempo dà ritmo, gasa, fa ballare e sudare nelle dance floor; una band dal respiro ampissimo che ha saputo giocare con vari generi, stili, influenze e soprattutto capace di sorprendere con la sua enorme creatività e le sue liberissime idee. 

 

Un prodotto insomma da ascoltare in qualsivoglia mood, da scoprire, riscoprire, ascoltare e ascoltare ancora, per godere delle infinite sfumature, di caratteri e lineamenti ampi tra cieli assolati, rime rappate, e una “attitude” talvolta cool talvolta chill… 

 

Una band tutta da gustare insomma, a cui fare veramente applausi scroscianti per… scusate la ripetizione ma è di questo che qui si parla.. tante idee e smisurata creatività!

 

Bene, anche questa volta siamo giunti al termine, spero di avervi incuriosito, intrattenuto e perché no, emozionato e magari fatto venir voglia di curiosare tra le note di questa originalissima e diciamolo… fighissima band dalla assolatissima California!

 

Io vi saluto, vi ringrazio e vi do appuntamento al nostro prossimo approfondimento tra le trame del meraviglioso universo della musica...

 

Ciao e alla prossima!

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