Buongiorno readers,
oggi
vi propongo una chiaccherata avvenuta con Michelangelo Rossato l'autore del bellissimo libro edito Ippocampo "La Favola dei Tarocchi".
“Il Matto” è l’unico dei 22 arcani maggiori a non avere numero. È come se fosse escluso dalla sequenza, rappresenta “quello che non conta”. Per un simpatico gioco del destino è anche l’unica allegoria dei Tarocchi ad essere rimasta nei moderni mazzi di carte da gioco. È una figura in viaggio, molto umana, nella quale è facile immedesimarsi ed è quella in cui io personalmente mi rispecchio di più. Per queste sue caratteristiche mi sembrava un personaggio perfetto per fare da protagonista a questa favola. È anche un personaggio allegro, nonostante i suoi molti dubbi.
Il
protagonista è alla ricerca della propria identità. C’è un messaggio
particolare che vuoi trasmettere attraverso il suo viaggio?
Ce
ne sono tanti, e credo sia giusto lasciarli all’interpretazione dei
lettori. Il viaggio di Chisono è il viaggio di tutti noi esseri umani,
bambini e adulti, donne e uomini, nel nostro eterno peregrinare su
questa piccola Terra. In questa avventura a volte ci si può sentire
anime perse, per alcuni il viaggio è più complicato, come lo è per
Chisono, folle del villaggio: al suo passaggio la gente grida “Vattene
via!”. Ma la meraviglia può essere nascosta dietro l’angolo, basta voler
voltare la carta, tentare di girare pagina e guardare il mondo con
occhi nuovi. È anche una storia che parla di libertà: la libertà che
porta diventare ciò che si è. Di vivere con dignità, aderendo al
desiderio e al bisogno che abbiamo di noi. Possono sembrare tematiche
complesse per una fiaba illustrata, ma da sempre le fiabe e la
letteratura per l’infanzia fanno emergere, come suggeriva Calvino,
aspetti profondi dell’umanità. Ed è forse per questo che affascinano
tutti, grandi e piccoli.
Nei tuoi disegni ci sono
richiami alla storia dell’arte. Quali artisti o movimenti hanno
influenzato maggiormente il tuo stile in questo libro?
Disegnare è più un atto di restituzione che una ricerca di stile. Direi
che nelle illustrazioni di questo libro sono confluite, a volte
inconsciamente, moltissime cose che mi piacciono, che ho studiato e
osservato negli anni. Ovviamente mi hanno ispirato i preziosi tarocchi
miniati del medioevo italiano e l’iconografia dei tarocchi
rinascimentali, come quella dei celebri “marsigliesi”. Ma nelle
illustrazioni del libro ho riversato tutto il mio mondo estetico
interiore, il mio “museo personale”: si possono cogliere rimandi a Piero
della Francesca e a Brueghel, a Bosch e alle miniature persiane. Ma vi
sono anche rimandi alle incisioni ermetiche, ai disegni alchemici, alle
atmosfere surrealiste di Leonora Carrington e Remedios Varo.
I
Tarocchi hanno una lunga tradizione esoterica e simbolica. Come hai
scelto di rappresentare queste figure in modo originale pur
rispettandone l’essenza?
I
Tarocchi sono gioco meraviglioso e profondo, immagini allegoriche nate
nel medioevo ma destinate a mutare nel corso del tempo. Molti artisti
hanno ridisegnato i Tarocchi, a volte interpretandoli attraverso chiavi
di lettura sorprendenti e trasformandone radicalmente l’iconografia di
partenza. Io mi sono divertito a fantasticare riguardo a ciò che sta
intorno a queste immagini arcane, oltre ai bordi, come se potessimo
vedere oltre la carta: sfogliando il libro esploriamo il paese del
Tarocchi, un mondo magico tutto da scoprire. Allo stesso tempo, per
quanto riguarda le figure di per sé, sono rimasto vicino all’iconografia
dei tarocchi storici, poiché, nella loro essenzialità e chiarezza, essi
rimangono estremamente universali. Desideravo che il libro fosse
accompagnato anche da un mazzo di Tarocchi adatto alla meditazione e che
conservasse la simbologia tradizionale: anche per questo motivo non
volevo metterci troppo della mia interpretazione. Il mazzo sarà in
libreria sempre per Ippocampo edizioni.
Il tuo libro può essere letto sia come una favola che come un viaggio iniziatico. A chi pensi che sia destinato principalmente?
E’ un libro per tutte e per tutti. Bambini e adulti, donne e uomini,
persone di ogni genere ed età. Le fiabe, da sempre, sono trasversali. Il
mio intento è quello di creare albi illustrati stratificati, che
possano risuonare, in maniera differente, nel cuore dei diversi lettori.
Credo che “La favola di Tarocchi o Il meraviglioso viaggio di Chisono”
sia un’avventura magica e capace anche di far sognare e riflettere i
giovani lettori, ma allo stesso tempo può rappresentare un viaggio
introspettivo anche per chi ha vissuto un po’ più di vita.
Sei sia autore che illustratore. Quando nasce la tua passione per il disegno e la narrazione?
Fa parte di me da sempre. Inventare storie e raccontarle con parole e
disegni è ciò che faccio da quando ho memoria. Da bambino il mio gioco
preferito era “fare libri”: pinzavo dei fogli bianchi tra loro e
inventavo storie.
Dopo questo libro, hai già in mente un nuovo progetto editoriale?
Certamente, sto già lavorando a libri nuovi, altri sono ancora solo un’idea nel mio taccuino.
Se potessi illustrare un classico della letteratura o un altro tema simbolico, quale sceglieresti e perché?
Ho iniziato a fare libri illustrando fiabe classiche. Prima o poi mi
piacerebbe illustrarne qualcun’altra: sono storie molto simboliche e che
mi permettono di visitare mondi immaginari.
Ha studiato presso la scuola di illustrazione Ars in Fabula e l’Accademia di Belle Arti di Macerata, diplomandosi con una tesi riguardante le radici matriarcali delle fiabe.
Attraverso l’illustrazione e la scrittura, dà vita a mondi onirici e surreali, indagando il legame simbolico tra mito, fiaba e archetipi o approfondendo la psiche di personaggi leggendari. Realizza i suoi albi illustrati con tecniche pittoriche manuali, intrecciando tradizione e storia dell’arte ad elementi contemporanei.
I suoi libri sono editi in Italia, Cina, Spagna, Argentina, Germania, Slovenia.
È tra le venti Eccellenze italiane dell’illustrazione scelte da Bologna Children's Book Fair e Accademia Drosselmeier (2021). Le sue opere sono tra quelle scelte per la Triennale di Illustrazione di Tallin (2023).
È stato candidato al Premio Strega (2022) con il libro La favola di Amore e Psiche. Il libro Il cuore di Giovanna d'Arco ha vinto il premio Soligatto (2021).
Al lavoro autoriale affianca l'insegnamento: è docente di illustrazione per l’editoria presso Ars in Fabula e tiene incontri e laboratori con bambini e ragazzi in tante scuole italiane e straniere (Albania, Messico, Turchia), in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura e l'Ambasciata Italiana.
Vive e lavora nella provincia di Venezia.
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